Il Signore della Rabbia.

Per la Meditation Family

Cari Immaginalisti,

sono felice nel vedere quanti di voi hanno compreso l’importanza di conoscere il proprio e altrui mito. Approfondire le origini delle nostre difficoltà, ci aiuterà a comprendere come superare blocchi e paure.

Il corso Daimon, guarire con i miti sarà composto da otto moduli, uno per ogni mito raccontato nel libro che ho pubblicato l’anno scorso. Ti guiderò attraverso il Soul Retrieval, il recupero dell’anima, ti svelerò come creare una più salda e profonda connessione con il tuo Daimon. Ti aiuterò a vincere paure e ansie limitati e ti insegnerò a utilizzare l’arco della notte.

Abbiamo solo tre posti liberi: iscriviti entro oggi e partecipa anche tu al corso online che prenderà il via domani.

Nella diretta del 16 febbraio abbiamo conosciuto da vicino il Nat 10, il Signore della Rabbia. Il primo appuntamento social ci ha permesso di utilizzare la rabbia come veicolo per raggiungere in modo impeccabile i nostri obiettivi. Al termine dell’incontro online, un rituale collettivo e semplice, quanto potente.

I Nat sono gli spiriti che vivono sul monte Popa, una montagna bellissima di origine vulcanica in Myanmar e abitano nella foresta. Sono gli spiriti dell’animismo birmano e un tempo erano in numero illimitato perché ogni famiglia, ogni nucleo aveva i propri spiriti e ogni casa aveva l’angolo sacro dove si veneravano i Nat, che sono gli spiriti di natura, gli spiriti della foresta, degli alberi, dei fiumi, dei mari, dei laghi.

Poi l’imperatore Anawrahta, che voleva unificare il suo impero sotto i medesimi valori, ha imposto il buddhismo come religione ufficiale del suo impero e ha proibito il culto dei Nat. Non è riuscito tuttavia a eliminare del tutto il culto grazie al popolo, che ha continuato a venerare i Nat in segreto, all’interno della propria abitazione. Così alla fine Anawrahta si è arreso e ha permesso il culto dei Nat, tenendone però validi solo 37 e mettendo a loro capo il primo Nat, che è l’angelo buddhista. In questo modo il culto dei Nat è stato ammesso solo in parte e subordinato al buddhismo.

Oggi il culto dei Nat è estremamente vivo e in loro onore si celebrano meravigliose cerimonie, come quelle che descrivo nel libro.

Le carte dei Nat sono state illustrate Luigi Scapini, artista di arte sacra.

Ora estrarremo una carta e mediteremo su quella.

Ho estratto la carta numero 10, Aungzwámagyí. Il signore della rabbia.

La leggenda racconta che, nel dodicesimo secolo, il re di Pagán si innamorò della principessa Wálúwadí, moglie del principe, suo fratello. Il re decise di mandare il fratello in guerra per poter avere sua moglie. Ma il principe, resosi conto della situazione, ordinò al comandante della sua armata di combattere contro il re di Pagán, promettendogli che, se avesse ucciso il re, avrebbe potuto avere in sposa una delle sue mogli. Il comandante, Nga Aungzwá, portò a termine la missione affidatagli, ma la regina da lui scelta, rifiutò di sposarlo, dato che era un semplice ufficiale e che non possedeva sangue reale.

Nga Aungzwá protestò vivamente, usando perfino un linguaggio scurrile, contro il rifiuto della regina. Per questo il principe, divenuto il nuovo re di Pagán, lo condannò a morte. Egli divenne Nat con il nome di Aungzwámagyí.

Ora faremo insieme un rituale. Vi prego di sedere in una postura nobile e dignitosa, a gambe incrociate o seduti sulla sedia nella postura del faraone. Chiudete gli occhi e respiriamo con la respirazione frazionata dalla bocca o dal naso come preferite. La respirazione frazionata è utilissima per dare elasticità all’apparato muscolare, si tratta di inspirare un po’ e poi trattenere, poi di nuovo inspirare e trattenere finché il corpo si riempie del tutto. Mi riempio sempre dal basso verso l’alto, dall’area pelvica fino alla sommità delle spalle e poi allo stesso modo mi svuoto in senso inverso, dall’alto al basso, e sul finire dell’esalazione tiro un po’ in dentro la pancia per espellere bene l’aria fino in fondo. Anche lo svuotamento, l’espirazione avviene a frazioni. Cerca di fare il numero massimo possibile di frazioni per l’inalazione e per l’ esalazione; per farlo devi prendere poca aria alla volta e trattenere brevemente quando inali e lasciare andare poco aria alla volta e trattenere brevemente quando esali. Cerca di fare lo stesso numero di frazioni per l’inalazione e per l’esalazione.

Quando inaliamo,e accen cerchiamo di pescare dalle nostre profondità il ricordo di qualcosa che è accaduto e che ci fa arrabbiare e quando esaliamo a frazioni sentiamo che questa rabbia è una forza in noi, è uno spirito che ci accompagna, come una sorta di sposo, di sposa invisibile, sotterraneo o celeste. Sentiamo che questa rabbia è un Nat, uno spirito che ci accompagna, è una forza dentro di noi, è un’energia che non dobbiamo agire contro qualcuno o contro qualcosa, perché tutto ciò che esiste è una nostra proiezione, l’altro che ci fa arrabbiare, la situazione che ci fa arrabbiare è un’immagine, è una proiezione, è solo come se fosse vero.

È il nostro sogno e noi siamo i sognatori del sogno, quindi riassorbiamo l’immagine mentre la evochiamo quando inaliamo frazioni, evochiamo il ricordo della persona o della situazione che ci fa arrabbiare, la riconosciamo come una nostra proiezione e smettiamo di puntare il dito verso l’esterno perché non c’è niente lì fuori, non c’è niente di esterno, tutto è una nostra proiezione. Se riusciamo a fare questo nell’arco dell’inalazione quando esaliamo possiamo sentire che la nostra rabbia è il Nat, il nostro sposo che sta con noi ed è una forza, un’energia che possiamo incanalare verso un obiettivo.

Ora pratichiamo in questo modo per un po’. Puoi dondolare un po’ il corpo mentre respiri, non è necessario stare immobili.

Ora completiamo l’esalazione in corso ci fermiamo e lasciamo fluire il respiro spontaneo dal naso mentre contraiamo e rilassiamo ritmicamente lo sfintere anale. Questo si chiama Asvini Mudra, letteralmente il gesto dell’asino, contraggo e rilasso ripetutamente lo sfintere anale spingendo l’energia verso l’alto. Sotto le palpebre chiuse tengo gli occhi rivolti verso l’alto, verso il punto mistico che si trova una spanna più in alto della testa è una spanna più avanti rispetto alla fronte e in quel punto contemplo il mio obiettivo, e lascio che l’energia fluisca verso il mio obiettivo, quello che voglio realizzare in questo momento della mia vita.

Infine, mettiamo le mani giunte a preghiera davanti al torace e con un inchino salutiamo il nat della rabbia, questo spirito di natura che i valori sociali e la nostra stessa mente ci ha spinto a considerare negativo e che invece possiamo ritrovare come nostro potente alleato.

Guarda la diretta su YouTube

SOCIAL

Gli appuntamenti della settimana:

il lunedì dalle 7 alle 8 parleremo insieme di Buddhismo su FacebookInstagram e YouTube

Ogni martedì, alle 7, affronteremo invece temi vari. Questa settimana approfondiremo un nuovo capitolo del libro Ci credo, ci riesco.

Ogni mercoledì mattina alle 7 mediteremo insieme sui temi de “LE CARTE DEL DRAGO IMMAGINALE”.

La diretta sarà trasmessa su ClubHouseFacebook e YouTube

Tutti i giovedì alle 7 farò una meditazione e un approfondimento sulle CARTE DEI NAT
Al mio fianco, la giornalista e autrice Michaela Bellisario. La diretta sarà trasmessa su InstagramFacebook e YouTube.

Le carte dei NAT sono un potente strumento per dialogare con gli avi e approfondire il contatto con la propria anima. Sono forze archetipiche che governano la natura e la psiche e sono frutto delle mie ricerche antropologiche presso le tribù animiste del Myanmar.

Con sincero affetto,

Selene

Seguimi nel mio mondo social

(lettori 191 in totale)

Potrebbero interessarti anche...