SALUTE. OMCEO ROMA: MEDICI DALL’ESTERO? ERRORE DI PROGRAMMAZIONE CERTIFICATA.
“A fronte di questo concetto di crisi del sistema sanitario- dichiara inoltre- chiedo che il nuovo governo torni a rivedere i criteri di assegnazione dei fondi del Pnrr, che nascono da una pandemia, quindi da una emergenza sanitaria. Ci fa piacere che tali fondi vengano utilizzati in tanti settori, ma ricordiamoci cha la crisi nasce da una crisi sanitaria, da una pandemia del coronavirus, e che soprattutto in sanità questi fondi vanno spesi. Dobbiamo quindi usare tali fondi principalmente perchè crisi di questo tipo non avvengano più, destinando questi fondi al capitale umano, ovvero ai medici, ai sanitari e agli operatori sanitari, avendo quindi più medici laureati, più medici specialisti, più medici formati in medicina generale, più medici assunti negli ospedali, soprattutto in quelle aree delle emergenze o delle specializzazioni molto carenti, più medici nei pronto soccorsi”. “Collegandomi alla notizia iniziale- ricorda inoltre De Lillo- è necessario recuperare quei medici italiani che si sono formati nel nostro Paese e che poi, una volta laureatisi o specializzatisi, sono dovuti andare all’estero per mancanza di lavoro o per avere una retribuzione adeguata. Prima di chiamare i medici cubani, prendiamo i medici italiani che sono andati a lavorare all’estero”. Per il vicepresidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma, “i fondi del Pnrr, che oggi sembrano essere esclusivamente utilizzati per una presunta riforma della medicina territoriale, che sembra destinare questi soldi più che altro agli immobili per le Case di Comunità, devono essere dunque dati ai medici del territorio e ai medici in generale, affinchè si possa contrastare tale crisi, certificata da notizie di questa natura”. Secondo De Lillo, infine, “è necessario un piano di assunzioni straordinarie per gli ospedali, soprattutto partendo da quelle specialità delle emergenze ma in generale le specialità carenti, per recuperare gli anni ‘sciagurati’ del blocco del turnover, anni durante i quali i medici andavano in pensione e non venivano sostituiti all’interno dei nosocomi. Questo è il senso di come dobbiamo spendere i soldi, pochi, che abbiamo a disposizione”, conclude.
Agenzia DiRE www.dire.it