QUANTE VITE SALVATE!!

 

Quale fortuna le nike, le sneakers, le moderne calzature indossate dovunque, quante vite salvate!

Fino a ieri tutti al mondo, bene o male, scarpe ai piedi e stivali, cinture ai pantaloni, borse e borsette e valige di varia natura, tappezzerie e rivestimenti per divani, sedie, pareti, vetture, abbigliamenti, più indietro nel tempo un uso ancora più diffuso, si pensi agli stivali dei militari nelle guerre europee: mai ci si è chiesto, da dove tutto questo pellame? Una bella ragazza con stivali lucidi fino alle ginocchia: equivale a un vitellino sacrificato allo scopo! Uomini o donne con abiti in pelle, ecco una mucca sacrificata per loro! Un massacro gigantesco per giustificare questa quantità enorme di pelle animale per coprirsi! E senza ricordare le pelli di lusso per i privilegiati dei soldi e cioè pellicce di indifesi visoni, ocelots, perfino di leopardi, di zibellino, addirittura di ermellino per certi pupazzi e pupazze istituzionali che non si vergognano ad indossarli. Per non citare oggetti e altro realizzati con i denti degli elefanti e di altri animali, gli oggetti di toletta e di viaggio dalla pelle dei coccodrilli e di specie simili, dei trofei esposti nei saloni dei nullafacenti facoltosi per mero esibizionismo; le sceneggiate in occasione delle ridicole, ancora attuali, cacce alla volpe di buontemponi e di mogli di buontemponi, in realtà per sfoggiare abiti più vistosi e costosi. E qui ci arrestiamo con questa elencazione appena abbozzata, di caccia e ammazzamenti degli indifesi animali da parte del bipede.

E’ certo che intiere specie che hanno accompagnato la esistenza dell’uomo per milioni di anni sono scomparse, svanite; tutti ricordiamo le lucciole che, un miracolo, illuminavano le serate: le lucciole di Pasolini, angosciato e disperato, e non il solo! per tale scomparsa insostituibile: il grande poeta e scrittore ha lasciato troppo presto questo mondo per non apprendere che anche altre specie sono sulla medesima scia: le giraffe per esempio, i gorilla sono quasi stati tutti sterminati, le tigri maestose e gli elefanti e gli ippopotami, specie i rinoceronti ridotti a poche migliaia, lo stesso i leoni; i grandi abitanti degli oceani diminuiscono anno dopo anno vertiginosamente, sempre a causa del bipede assassino che al contrario anno dopo anno aumenta di numero! E tra i bipedi le due categorie funeste sono i bracconieri e i cosiddetti cacciatori che con o senza la complicità e venalità dei caporioni locali in Africa stanno ottenendo la graduale estinzione del regno animale! A queste due feroci categorie di bipedi va aggiunta quella degli altrettanto feroci e ancora più abbietti delinquenti che abbandonano sulla strada i propri cani; ammazzare un leone è ferocia massima, abbandonare un cane che dà la vita per il proprio padrone, l’unico essere vivente veramente che dà amore senza nulla pretendere, è…. non ci sono parole per siffatta abiezione: Cesare Beccaria, e similiori, sono degli illusi, da compatire, in questi casi. Colpevole di tale stato di fatto è da ritenere il solo organismo che potrebbe e dovrebbe essere risolutivo cioè l’ONUI, le Nazioni Unite che, al contrario, assiste ignava alla distruzione e non solo. Ci si chiede ormai a che pro la sua esistenza!

Altro da condannare, manifesto e peggiore di tutti, è la televisione dovunque nel mondo che sistematicamente promuove e illustra, sempre col sorriso in bocca, tutto quanto ha riferimento con la morte degli animali e cioè bistecche, panini, cotolette, pesci, borsette e scarpe… cioè l’ammazzamento è la normalità per lo spettatore consumatore: non si usa il termine ‘guerra’ in questo caso, questo è riservato ai bipedi: qui il caso è ‘genocidio’ ‘soluzione finale’! Altro veicolo di degrado morale e spirituale nonché di violenza è ancora la scuola dove il termine ‘ammazzare’ è patrimonio inconsciamente generalizzato e perciò violenze e torture e stupri già da parte degli adolescenti, nella generale ipocrisia e gratuito afflato lirico. Altra categoria sempre attiva in tutto il pianeta sono i cacciatori, protetti da tutte le società. che hanno licenza di ammazzare, a dispetto delle belle motivazioni: basta un pallino per annientare un’aquila reale, un solo pallino! Nei nostri cieli gli uccelli in genere non si vedono più, cardellini, verdoni, verzellini sono scomparsi! I secolari equilibri naturali che in perfetta consonanza hanno ottenuto, per millenni, l’armonizzazione delle presenze in cielo, in terra, in acqua, sono stati distrutti e annientati coi risultati terribili visibili a tutti, oltre a cornacchie e cinghiali, ecc.

Che ancora debba aver valore ed esistere il ‘verbo’ ammazzare riferito agli animali, è il massimo dell’oltraggio nonché del sottosviluppo e, come direbbe don Ciotti, del vuoto etico: che si ammazzino i bipedi tra di loro è perfino normale, lo ricorda la storia, ma ammazzare un agnello o un vitello o un ‘galletto’ per poi, tra l’altro, mangiarli è un atto di pura ferocia e aggressività o un comportamento inconsapevole. Rimettiamo al lettore di esprimersi sugli eleganti stivali di donna o gli abiti e giacche di pelle o le pellicce, ecc. e le lucide scarpe di cuoio e le borsette di pitone! Il degrado sociale ed educativo è tale da ritenere normale la violenza a danno di creature indifese ed innocue. La televisione: ben scriveva qualcuno di chiuderla! Oggi ancora di più. E’ a dir poco ancora più disdicevole che a scuola debba sistematicamente essere fatto ritenere atto normale quello di esercitare violenza su un altro essere, e quindi ammazzare. Si dimentica ed ignora che “l’uomo è per una parte animale e per l’altra parte spirituale”: in sostanza modestissime e superficiali le differenze!

Michele Santulli

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