GLI STUDENTI CIOCIARI INCONTRANO LA SCRITTRICE MARIA CASTELLITTO AL SUO DEBUTTO CON IL ROMANZO “MENODRAMMA”.

“Mamma sceglieva di chiamarmi Duna, per via del viso che diceva essere di un tondo perfetto. Ma le dune sono accumuli sabbiosi modellati dalla forza dei venti. Non scelgono nulla, vengono spostate”.
Significativa questa parte del libro che Maria Castellitto, una giovane tra i giovani, ha raccontato agli studenti e ai docenti di tre Istituti di Istruzione Superiore di Frosinone.
L’iniziativa voluta dalla Dirigente Scolastica dell’I.I.S. Angeloni, Cristina Boe’, insieme alla Dirigente Scolastica Anna Maria Greco dell’Istituto Brunelleschi, con la collaborazione della Libreria Ubik, del Rettore dell’Istituto San Bernardo di Casamari, Padre Pierdomenico Volpi, che ha chiamato Irase Nazionale per parlare ai giovani, con i giovani, delle loro fragilità, della malinconia che li pervade, che non sanno da dove arrivi e come sia finita dentro di loro.
“Ci abbiamo provato – dice la Presidente di Irase Nazionale, Mariolina Ciarnella – con Maria Castellitto e la storia di Menodramma, che racconta
che la vita arriva ed è anche crudele e violenta. Eppure necessaria. Ti fiuta la paura e ti scova e solo ognuno di noi può leggere quello che ti capita come salvezza estrema o come perdizione definitiva”.
“Duna guarda gli altri è li racconta perché imparare ad esistere è anche conoscere gli altri e il loro dolore, attraverso il nostro”.
Per Maria Castellitto il romanzo Menodramma è il debutto. Una storia inquieta, fatta di violenza, instabilità, turbamenti. La sua protagonista Duna è una giovane che fatica ad allinearsi con la rapidissima Londra che a volte sembra divorarla. Il lavoro d’ufficio l’annoia, assume psicofarmaci ed è abbastanza avvezza ai vizi, ad esempio il fumo. Ogni sua caratteristica racconta della protagonista un’insoddisfazione generale, anzi una disillusione nei confronti della vita. Non fa che smentire la frase che continuano a ripeterle: “tu puoi fare tutto”; la combatte, anzi, questa convinzione, si ribella alla menzogna delle aspettative che gravano sul futuro di ogni giovane. La sua visione malinconica della vita attraversa tutte le pagine. Si sviluppa nel libro l’evoluzione psicologica di una giovane con istinti suicidari, disillusa, fragile, vittima di un mondo al quale non vuole aderire. Ed ecco che la vera protagonista del romanzo non è più Duna, ma una generazione in crisi. Racconta una società traumatizzata, figlia della grande macchina consumistica, travolta dall’individualismo nel quale, invece, si perde la vera essenza dell’individuo. Menodramma è piuttosto un richiamo alle coscienze individuali, conclude Mariolina Ciarnella”.
“Sono tempi difficili” spiega Maria, ed in qualche modo il romanzo non fa che raccontarlo. Disegna, attraverso le sue pagine, uno spaccato sulla giovane società di oggi, fatta di insicurezze, malesseri e turbamenti interiori. Duna ne è, quindi, l’emblema.

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