SANITÀ. LAZIO, D’AMATO: SERVE COSTITUENTE DELLA SALUTE.

(DIRE) Roma, 5 mag. – “Per affrontare un tema complesso e delicato come quello della riforma del Servizio Sanitario Nazionale dobbiamo portare la discussione fuori dal mondo degli addetti ai lavori e favorire la più ampia discussione possibile. Dobbiamo chiedere alla maggioranza una sessione straordinaria del Parlamento e pensare a una Costituente della Salute che coinvolga tutti, dalle associazioni di categoria, ai sindacati, alle associazioni imprenditoriali e a tutti gli stakeholder e gli operatori del settore. Perché il rischio è vedere il nostro sistema Sanitario consumarsi come una candela, e quando ci accorgeremo che si sarà spenta sarà ormai troppo tardi”. Così Alessio D’Amato consigliere regionale del Lazio durante l’incontro ‘Il Futuro del Servizio Sanitario’ organizzato da Marianna Madia e Lia Quartapelle, a cui hanno partecipato tra gli altri Walter Ricciardi, Marina Davoli, Beatrice Lorenzin, il Consigliere regionale della Lombardia Samuele Astuti e l’Europarlamentare Elisabetta Gualmini. “Il diritto alla salute è un grande tema di coesione e tenuta sociale del Paese- aggiunge D’Amato- che dovrebbe essere messo al centro dell’agenda politica, purtroppo oggi non è così. Noi scontiamo un pesante sottofinanziamento del Sistema Sanitario e anche nel recente documento di programmazione economica non viene previsto un euro in più, anzi il Governo ci consegna il dato più basso di finanziamento degli ultimi 15 anni del sistema sanitario”.

“La questione centrale è come riusciamo a garantire, oggi e in futuro, l’assistenza e la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo. Su questo è fondamentale riaprire una grande discussione in tutto il Paese, così come è stato ad esempio con la grande riforma del 78 o con l’Obamacare negli Stati Uniti. Bisogna confrontarsi su temi centrali come le liste d’attesa e la mancanza di personale sanitario; l’intramoenia che di fatto viaggia su un doppio binario e questo non può più reggere. È importante affrontare il tema delle modalità di reclutamento e di formazione e delle difficoltà che oggi il sistema conosce nella formazione medica e nella formazione delle professioni sanitarie. E soprattutto è fondamentale aprire il dibattito su come finanziamo il fondo sanitario. Così come la Costituzione garantisce il diritto alla salute come diritto fondamentale dell’individuo allo stesso modo deve essere riconosciuta la garanzia del livello minimo di finanziamento. Servono idee riformiste, perché o noi garantiamo l’universalità, l’uguaglianza e l’equità delle cure in modo sostanziale o abbiamo perso tutti. Sono scelte enormi che devono essere fatte. E anche in fretta”, ha concluso il consigliere della Regione Lazio, Alessio D’amato.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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