VINO. OSSERVATORIO EFI: EXPORT ITALIANO TIENE NONOSTANTE GUERRA E RINCARI.

SU PODIO TOP10 VENETO, PIEMONTE E TRENTINO (DIRE) Napoli, 12 mar. – Nonostante il perdurare della guerra e i rincari stellari delle materie prime (specie il vetro), dei trasporti (specie intercontinentali) e delle bollette energetiche, l’export di vini italiani tiene. Scendono i volumi specie in GdO, ma salgono sensibilmente i valori dell’export trainato dai fine-wine specie nella ristorazione. Amarone, Barolo e Chianti Classico sono i ‘re di cuori’ delle bottiglie premium, specie in Usa e Cina, ma si assiste anche ad una rinnovata domanda di Prosecco (il ‘principe’ delle bollicine). È quanto emerge dalla ricerca qualitativa realizzata dall’Osservatorio Edoardo Freddi international sui trend dell’export di vini italiani nel mondo negli anni 2020/2022 e proiezioni 2023 (analisi su dati Istat e Nielsen). Nella classifica dei mercati 2022 si piazzano in pole gli Usa che rappresentano il 15% del totale export a valore, con una crescita del +11% rispetto allo stesso periodo considerato nel 2021. Poi la Germania con il 14% del totale export a valore (+17%) e la Svizzera che rappresenta il 10%, con un +1%. Seguono Canada (9% e +22%), Uk (8% con un +7% sul 2021) e Cina (7% del totale export a valore e una crescita del +60%).

Nella top 10 dell’export di vini per regione, il Veneto, che da solo rappresenta più di un terzo di tutto l’export di vino italiano, continua ad aumentare la sua quota di mercato con Prosecco e Pinot Grigio delle Venezie che sono fra le prime quattro denominazioni di origine più vendute al mondo: e hanno quote di mercato incredibili specie in Usa E Uk. In termini di qualità e alto posizionamento invece, l’Amarone della Valpolicella e il Ripasso continuano ad aumentare vendite e prestigio, con Germania e Usa al top. Il Piemonte, che da solo ‘pesa’ oltre un sesto di tutto l’export di vino italiano, è la regione al top di vendita del vino di qualità in Italia con il Barolo che è uno dei vini più ricercati e pagati al mondo, e il Barbaresco che arriva subito dopo. A distanza Dolcetto e Barbera. In termini di volumi di vendita primeggiano il Moscato d’Asti e l’Asti, fra i vini italiani più acquistati al mondo. Il Trentino Alto Adige guadagna una posizione rispetto allo scorso anno: era quarto nel 2021. Noto per l’alta qualità dei suoi vini bianchi, fra cui Gewutraminer, Pinot Bianco e Grigio, Muller Thurgau, il Trentino è celebre anche per i suoi spumanti, fra cui troneggia il Trento Doc. Da non dimenticare i rossi leggiadri della regione quali Schiava e Lagrein. La Toscana, anche se perde il podio rispetto allo scorso anno (era terza nel 2021), è la regione italiana più nota al mondo per i suoi vini rossi (circa il 90% della produzione regionale). Protagonisti del boom sono il Brunello di Montalcino e il Chianti, che da solo rappresenta la metà del volume imbottigliato, seguito poi dal Chianti Classico. Il Sangiovese è il vitigno alla base di tutti questi vini. Da non dimenticare la costa toscana coi grandi vini della DOC Bolgheri. L’Abruzzo guadagna ben due posizioni rispetto allo scorso anno (era settimo nel 2021): la regione è famosa per il rosso Montepulciano, ma, negli ultimi anni, è anche Pecorino e Passerina.

La Campania guadagna addirittura 4 posizioni (era al decimo posto nel 2021): i vini campani aumentano costantemente la loro quota di export negli ultimi anni e si pongono come i futuri protagonisti del Sud Italia, insieme a Puglia e Sicilia. Aglianico, e specie come Taurasi, ma anche Fiano e Falanghina, e non meno il Greco di Tufo si trovano sempre più presenti in tutto il mondo. In Lombardia (che perde una posizione rispetto al 2021) spiccano i vini del lago, quale la Lugana, le cui vendite sono al top delle performance di crescita fra i vini italiani, e che si trovano specie in Usa e Giappone. Ovviamente altrettanto importanti sono i vini della Valtellina come lo Sforzato o quelli meno conosciuti dell’Oltrepò Pavese. Il Friuli Venezia Giulia è la regina dei vini italiani di qualità col Friulano, il Sauvignon, lo Chardonnay. Importante anche per i vini prodotti in maggior scala, quale Prosecco e Pinot Grigio. La Puglia è stata la rockstar della crescita come vendita vini all’estero degli ultimi anni: il Primitivo di Manduria e l’Appassimento, ossia vini rossi di grande corpo e ampiezza, hanno conquistato i mercati asiatici subito dopo quelli Europei. Anche il Negroamaro continua ad aumentare le vendite all’estero. Infine la Sicilia: i vini dell’Etna sono stati una delle più rilevanti novità per i vini pregiati degli ultimi 8-9 anni. Ed hanno dunque occupato le prime posizioni nei mercati di riferimento del vino italiano. Ovviamente Nero d’Avola e Grillo, ossia le DOC Sicilia più prodotte e conosciute, hanno invece continuato la loro diffusione in tutto il mondo.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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