SANITÀ. CIMO-FESMED: CI SONO RISORSE NECESSARIE PER CONTRATTO DEI MEDICI?

“BENE AVVIO TRATTATIVE, MA DUBBIO È LEGITTIMO” (DIRE) Roma, 23 gen. – “Per i medici dipendenti del Ssn stanno per aprirsi le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro, sebbene già scaduto. Ma prima di sedersi al tavolo dell’Aran, una domanda sorge spontanea: le regioni, e dunque le aziende, hanno le risorse necessarie per dare alla dirigenza sanitaria quanto le è dovuto?” È quanto si legge in una nota a firma della Federazione Cimo-Fesmed. “Si tratta di un dubbio legittimo- continua il testo-considerate le difficoltà economiche che, all’indomani dell’emergenza pandemica, molte regioni stanno segnalando. Difficoltà a cui si aggiunge il rinvio del payback farmaceutico, che impedirà alle regioni di incassare 2,2 miliardi prima di aprile”. Cimo-Fesmed sottolinea inoltre che “in questo quadro, dunque, sono stati accantonati i 650 milioni necessari per il rinnovo del contratto? E le risorse che, con la legge di Bilancio 2018 e con il decreto Milleproroghe 2020, hanno incrementato i fondi contrattuali per il trattamento accessorio della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria sono state ripartite tra le Aziende ospedaliere?” “E le Aziende- si chiede ancora la Federazione- hanno ricevuto le risorse destinate ai medici di Pronto soccorso che hanno redatto i certificati Inail? E hanno erogato del tutto i residui dei fondi del triennio 2016-2018 oppure questi ultimi rimangono ancora nei bilanci?” Le domande che Cimo-Fesmed rivolgerà alle aziende chiedendo chiarimenti sulle risorse “sono molte, e non può che essere altrimenti, poiché parliamo di cifre importanti: per il triennio 2019-2021, le risorse Inail ammontano a 56,6 milioni; i fondi per il trattamento accessorio relativi allo stesso triennio devono essere incrementati di 147 milioni”.

“A questo- è inoltre riportato nella nota- occorre aggiungere, per la mancata attuazione dei contratti aziendali relativi al triennio 2016-2018, i residui dei fondi che, secondo un’analisi del conto annuale condotta dalla Federazione Cimo-Fesmed, ammonterebbero per il solo 2020 ad oltre 355 milioni: risorse che spettano ai medici e che invece in molti casi non sono state ancora distribuite”. Ecco perché, nel Ccnl 2019-2021, è essenziale prevedere la piena esigibilità dei contratti, con un termine perentorio entro il quale i contratti di lavoro integrativi aziendali devono essere stipulati, pena la responsabilità erariale diretta del direttore generale, e il rafforzamento della previsione per cui le risorse dei fondi devono essere spese tutte nell’anno di competenza, come d’altro canto evidenziato nello stesso Atto di indirizzo. “In caso contrario- conclude la Federazione Cimo-Fesmed- anche questa volta il contratto concluso al livello nazionale sarà destinato a rimanere lettera morta”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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