TURISMO. LAZIO INIZIA ITER RIFORMA LEGGE, PUGLIESE: RISPOSTE CHIARE.

“AGENZIA DIVENTERÀ DIREZIONE, INTRODUZIONE BRAND, PROMUOVERE CULTURA ACCOGLIENZA” (DIRE) Roma, 9 feb. – Inizia un nuovo viaggio per il turismo del Lazio. La legge regionale sta per cambiare. Nella commissione competente della Pisana e’ partito l’iter di riforma del testo risalente al 2007 ormai troppo datata (a dispetto del suo status di ‘millennial’) per un settore in continua e veloce evoluzione e che necessita di un deciso intervento (anche normativo) per rispondere alla grave crisi generata dalla diffusione planetaria del Covid 19. L’assessore regionale, Giovanna Pugliese, ha ben chiaro il quadro della situazione e l’urgenza di agire: “La pandemia ha colpito profondamente non solo il fatturato del settore, che e’ uno dei piu’ feriti della nostra regione, ma anche il modo di pensare e/o organizzare il viaggio sia come divertimento che come conoscenza e scoperta, e di scegliere le destinazioni e i mezzi di spostamento- ha detto- Una legge emanata nel 2007, sia pure relativamente recente, nel 2021, a poco piu’ di 13 anni dalla sua approvazione, appare ora profondamente lontana ed e’ come parlare di un’altra epoca. Basti pensare che in quegli anni ancora i social network maggiormente diffusi non esistevano e le piattaforme di prenotazione non avevano il volume di affari che potevano vantare nel 2019”. La legge in vigore non sara’ stravolta (“l’impianto originario resta pur sempre valido”) ma certamente riformata “per dare risposte chiare ed efficaci, in tempi ragionevoli”. Quattro gli assi attraverso i quali si sviluppera’ il cambiamento: governance, promozione e servizi di informazione turistica, sviluppo della cultura dell’accoglienza e revisione, raccordo istituzionale-legislativo e aggiornamento.

Un obiettivo essenziale e’ adeguare la governance complessiva regionale, anche allineando la legge 13/2007 con quanto previsto dalla legge regionale 17/2015 che ha disposto, in attuazione con la cosiddetta legge Delrio, il subentro della Regione Lazio nell’esercizio delle funzioni non fondamentali in materia di Roma Capitale e Province”, ha spiegato Pugliese prima di introdurre la prima vera innovazione: la trasformazione dell’attuale agenzia regionale del Turismo. “Si ritiene opportuno intervenire adeguatamente anche a livello di organizzazione interna, prevedendo l’istituzione di un’apposita direzione regionale competente in materia di Turismo in sostituzione dell’attuale agenzia regionale del Turismo- ha continuato l’assessora- Una volta istituita la direzione regionale competente in materia di Turismo, anche a seguito dell’adeguamento del regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta, sara’ possibile attivare uno specifico focus Turismo per la promozione attraverso l’ausilio di agenzie o aziende in house”. Altro punto fondamentale “di questa legge e’ proprio la valorizzazione e promozione turistica. E’ chiaro a tutti che le politiche del turismo in una regione insistono sulla gestione delle regole ma soprattutto significano promozione, attraverso servizi di informazione e marketing territoriale verso Italia, Europa, Mondo”. In questo senso il testo di riforma “definisce i ‘Progetti di sviluppo dei sistemi turistici regionali’ sia per ambiti tematici (turismo culturale, religioso, marino, montano, naturalistico, escursionistico e sportivo, congressuale, termale, enogastronomico) che per ambiti territoriali di destinazione con differente vocazione turistica, dotati di caratteristiche storiche, culturali, ambientali, geografiche e morfologiche unitarie e riconoscibili”.

Ci sara’ “una maggiore attenzione sulle forme di aggregazione e formazione di sistemi pubblico-privati (reti di imprese, consorzi turistici, distretti, organizzazioni imprenditoriali, associazioni di categoria e altri soggetti della filiera dell’attrattivita’)- ha proseguito Pugliese- per la realizzazione di iniziative coordinate di gestione, promozione e commercializzazione dell’offerta e dei servizi, con specializzazione per mercati, segmenti e periodi di fruizione”. A proposito di marketing del turismo nel Lazio, “si introduce il concetto di brand” per promuovere “presso tutti i soggetti pubblici e gli operatori turistici coinvolti l’utilizzo di un brand unitario e incisivo di comunicazione turistica, basato su un’immagine coordinata utilizzabile nell’ambito dei vari strumenti di promozione, tradizionali e innovativi- ha sottolineato l’assessora- Si entra quindi in una sfera comunicativa superando quella piu’ propriamente normativa del marchio”. Il terzo cambio di passo riguarda la cultura dell’accoglienza: “Promuoverla e formare gli operatori e le giovani generazioni per rispondere in modo competitivo alle tante offerte di turismo, di viaggi e di intrattenimento che esistono nel mondo. Posizionare il Lazio come meta turistica vuol dire raccogliere questa sfida”. Per esempio, secondo Pugliese “il tema dell’accessibilita’ per persone con disabilita’ deve diventare un punto di grande importanza per tutte le forme di turismo. In questa ottica la Regione promuove e sostiene forme di raccordo con le Universita’ e i centri di formazione professionale del Lazio, rivolte ad offrire corsi di approfondimento e aggiornamento, anche di breve durata, in aree e tematiche specifiche e ad integrare i percorsi scolastici e professionali”. Cosi’ facendo “superiamo il vecchio concetto di scuola di alta formazione del Turismo, precedentemente considerato e mai realizzato, e creiamo valore attraverso un sistema di aggregazione due di filiera con i vari centri esistenti per integrare e non sovrapporre le esigenze formative”.

Un’altra importante novita’ in arrivo riguarda direttamente le agenzie turistiche che “potranno operare anche esclusivamente attraverso il web- ha evidenziato Pugliese- Abbiamo tolto la fideiussione e molto altro per agevolare il loro lavoro; abbiamo introdotto, per quanto riguarda le strutture ricettive alberghiere, la formula dei condohotel e lavoreremo poi con le categorie sugli aggiornamenti dei regolamenti competenti”. Chi vorra’ fare il furbo dovra’ vedersela con i Comuni: “Sappiamo quanto il fenomeno dell’abusivismo sia stato un danno forte per il settore turistico- ha concluso Pugliese- Le funzioni di controllo passano ai comuni competenti per territorio, che possono sanzionare gli illeciti e riscuotere i relativi importi per destinarli alle funzioni in materia di turismo”. (

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