Papa Francesco: “Mai condannare i figli, anche se con orientamenti sessuali diversi”.

Nella catechesi dell’udienza, dedicata a San Giuseppe, il Pontefice cita i problemi delle famiglie e invita ad accompagnare sempre i figli.

ROMA – “Mai condannare un figlio!”. Anche quando dei genitori “vedono orientamenti sessuali diversi nei figli“, bisogna chiedersi “come gestire questo e accompagnare i figli, e non nascondersi in un atteggiamento condannatorio“. Lo ha detto, a braccio, Papa Francesco, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla figura di San Giuseppe, uomo che sogna.

“Anche la paura fa parte della vita e anch’essa ha bisogno della nostra preghiera“, ha spiegato Francesco: “Dio non ci promette che non avremo mai paura, ma che, con il suo aiuto, essa non sarà il criterio delle nostre decisioni. Giuseppe prova la paura, ma Dio lo guida attraverso di essa. La potenza della preghiera fa entrare la luce nelle situazioni di buio”.

“Penso in questo momento a tante persone che sono schiacciate dal peso della vita e non riescono più né a sperare né a pregare”, il riferimento del Papa: “San Giuseppe possa aiutarle ad aprirsi al dialogo con Dio, per ritrovare luce, forza e pace”. Poi Francesco ha proseguito a braccio, elencando diverse situazioni di difficoltà in cui possono trovarsi le famiglie: “E anche penso ai genitori davanti ai problemi dei figli: figli con tante malattie, i figli ammalati, anche con malattie permanenti, quanto dolore… Genitori che vedono orientamenti sessuali diversi nei figli: come gestire questo e accompagnare i figli, e non nascondersi in un atteggiamento condannatorio. Genitori che vedono i figli che se ne vanno nella malattia, e anche, cosa più triste – lo leggiamo tutti i giorni sui giornali – ragazzi che fanno delle ragazzate e finiscono in un incidente con la macchina. Genitori che vedono i figli che non vanno avanti nella scuola… Tanti problemi dei genitori, pensiamoci a come aiutarli”.

“OLOCAUSTO INDICIBILE CRUDELTÀ”

“Domani si celebra la Giornata internazionale per le vittime dello sterminio nazista”. Lo ha ricordato il Papa al termine dell’udienza di oggi, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana. “È necessario ricordare lo sterminio di milioni di ebrei, di persone di diverse nazionalità e fedi religiose”, l’invito di Francesco: “Non deve più ripetersi questa indicibile crudeltà”.

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“Faccio appello a tutti, specialmente agli educatori e alle famiglie – ha proseguito il pontefice – perché favorisca nelle nuove generazioni la consapevolezza dell’orrore di questa pagina nera della storia. Essa non va dimenticata, affinché si possa costruire un futuro dove la dignità umana non sia mai calpestata”.

APPELLO SULLA PACE IN UCRAINA: “MAI PIÙ LA GUERRA”

Poi, Papa Francesco è tornato a parlare delle tensioni tra Russia e Ucraina, nella Giornata di preghiera per la pace da lui chiesta ai fedeli di tutto il mondo dopo l’Angelus di domenica scorsa. “E ora vi invito a pregare per la pace in Ucraina, e a farlo spesso nel corso di questa giornata: chiediamo con insistenza al Signore che quella terra possa veder fiorire la fraternità e superare ferite, paure e divisioni“.

“Abbiamo parlato prima dell’Olocausto – ha proseguito a braccio Francesco citando il suo appello di poco prima – ma pensate che più di cinque milioni sono stati annientati durante il tempo dell’ultima guerra. È un popolo che ha sofferto la fame, ha sofferto tanta crudeltà e merita la pace”.

“Le preghiere e le invocazioni che oggi si levano fino al cielo tocchino le menti e i cuori dei responsabili in terra, perché facciano prevalere il dialogo e il bene di tutti sia anteposto agli interessi di parte. Per favore, mai la guerra!”, ha esclamato ancora in Papa. “Preghiamo per la pace con il Padre Nostro – l’invito di Francesco ai presenti – è la preghiera dei figli che si rivolgono allo stesso Padre, è la preghiera che ci fa fratelli, è la preghiera dei fratelli che implorano riconciliazione e concordia”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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