Il Sen Gianfranco Rufa tra i firmatari dell’interrogazione, per la difesa del Made in Italy.

La produzione Made in Italy, rappresenta il patrimonio più importante del nostro Paese, simbolo di tutto ciò che ci ha reso grande per la capacità di combinare cultura, buon gusto e genio imprenditoriale. Basterebbe questo, con tutto ciò che ne deriva in termini di ricchezza prodotta e occupazione conseguente, per capire la rilevanza della partita da giocare in difesa del made in Italy. Il settore dell’agroalimentare italiano si caratterizza per la presenza di moltissime imprese di piccole dimensioni e qualche grandissima realtà che opera su scala globale, ed è il secondo comparto manifatturiero per l’export ed è quello che ha meglio affrontato la crisi. E’ necessario però fare un distinguo da ciò che rappresenta made in Italy e italian sounding. Il primo significa letteralmente ‘prodotto in Italia’, ma rapportato agli alimenti, a livello nazionale viene promosso il concetto di made in Italy, come se volesse dire “fabbricato in Italia, con materie prime agricole italiane”. Italian sounding è invece un’espressione denigratoria attribuita a prodotti accusati di ingannare il consumatore richiamando indebitamente un’origine italiana. Spesso si tratta di prodotti industriali effettivamente fabbricati in Italia, ma con materie prime estere”. A sostenerlo è il senatore della Lega Gianfranco Rufa, da sempre in prima linea per la tutela delle eccellenze del made in Italy, ed in qualità di membro della commissione agricoltura al Senato, è tra i firmatari dell’Interrogazione a risposta immediata in aula rivolta al Ministro dell’Agricoltura Patuanelli, firmata dal Presidente della Commissione il sen. Bergesio e dai membri i senatori Sbrana, De Vecchis e Zuliani (presenti tutti nella foto). Nell’Interrogazione si chiede appunto al Ministro di conoscere le misure che il Governo intende mettere in campo per contrastare l’Italian Souding. “…Solo nel 2020 –si legge nell’interrogazione- l’esportazione di prodotti italiani in Cina ha superato il mezzo miliardo di euro, aumentando del 20,5%. Una grande notizia per il settore del #MadeinItaly, fondamentale per il PIL nazionale. Ora bisogna intervenire per proteggere l’#eccellenzaitaliana e per rimuovere gli ostacoli al commercio. No al nutriscore e lotta serrata all’Italian sounding nel mondo! Basta falsificazione del #MadeinItaly. E’ necessario ripensare ad un nuovo protagonismo dell’Italia in Europa er la difesa del Made in Italy, tutelando le eccellenze alimentari italiane dai continui tentativi di sopraffazione, contrastando la diffusione dei sistemi di etichettature fuorvianti per i consumatori, come il nutri-score a semaforo. E’ ora di ribadire tale impegno in tutte le sedi opportuni…”

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