Retribuzione non adeguata (43%), offerta di lavoro migliorativa (39%) ed esigenza di conciliare lavoro e vita privata (23%) le prime tre cause che spingono alla ricerca di un nuovo impiego.
Sono i risultati di una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sul mercato del lavoro a Roma e sulle sue nuove tendenze, dalla quale emerge inoltre che:
Oltre 4 romani su 10non sono contenti del proprio, ma, al contempo, solo il 40% dei capitolini è alla ricerca di una nuova occupazione (la percentuale più bassa in Italia).
Stipendio più alto (59%), importanza del nuovo ruolo (37%) e vicinanza a casa (33%) i tre driver principali per la scelta del nuovo lavoro.
Work-life balance: il 69% dei romani ne è soddisfatto, 1 su 3 disposto a rinunciare ad una piccola parte della retribuzione per migliorarlo ulteriormente.
La modalità di lavoro preferita risulta essere quella ibrida (53%), che quasi doppia il lavoro al 100% in presenza (27%) e stacca il lavoro completamente da remoto (20%).
Plebiscito sulla settimana corta: l’88% si dichiara favorevole.
Roma, 23 maggio 2023
Il Consiglio dei ministri tenutosi lunedì 1° maggio ha messo a punto un nuovo decreto-legge, che rende effettivo un taglio delle tasse in busta paga per i redditi medio-bassi. Proprio in merito al rapporto degli italiani con il lavoro, Changes Unipol ha realizzato una nuova ricerca[1], elaborata da Ipsos, sul rapporto dei romani con il lavoro, quello attuale (per chi lo ha) e quello desiderato,analizzando aspetti quali il livello di soddisfazione per la propria occupazione e retribuzione, la propensione al cambiamento, i fattori per la scelta di un nuovo lavoro e le aspirazioni in termini di work-life balance.
Otre 4 capitolini su 10 non sono contenti del proprio lavoro. La retribuzione lavorativa non soddisfa il 49% dei romani.
Il primo dato significativo che emerge dall’indagine è quello relativo al livello di soddisfazione per il proprio lavoro e i romani risultano essere tra i meno soddisfatti in Italia, con oltre 4 cittadini su 10 (il 42%) a dichiararsi poco o nulla contenti della propria attuale occupazione (la media italiana è del 35%). Appena l’1% dei rispondenti si definisce, invece, “molto soddisfatto” (dato più basso in Italia) della propria retribuzione, mentre la platea di scontenti è del 49%.
Ma quali sono i principali motivi per lasciare l’attuale posto di lavoro? Non sorprende, quindi, che al primo posto, per i romani, svetti la retribuzione non adeguata, indicata dal 43% dei rispondenti: si tratta anche della percentuale più alta rilevata in Italia (la media nazionale è del 31%). Al secondo posto c’è la ricezione di un’offerta di lavoro migliorativa e particolarmente allettante, indicato come valido motivo dal 39% del campione. Segue con il 23% l’esigenza di conciliare lavoro e vita privata e di avere maggior tempo per sé e per la famiglia. Rilevante anche la scarsa capacità dell’azienda di motivare i dipendenti e di farli identificare nei valori aziendali: problema indicato dal 17% dei rispondenti (dato più alto in Italia) con un delta di ben 6 punti percentuali rispetto alla media nazionale (11%).
Il lavoro non soddisfa, ma i romani i meno propensi a cercare una nuova occupazione.
Nonostante la diffusa insoddisfazione per l’attuale lavoro, i romani risultano essere i meno propensi al cambiamento: con 4 cittadini su 10 (il 40%) a cercare una nuova occupazione, Roma risulta essere la città italiana con la percentuale più bassa (la media nazionale è del 45%). Al contempo, i romani occupano invece il secondo gradino del podio per quanto riguarda la percentuale di lavoratori disposti ad accettare una proposta di lavoro all’estero: sono il 35% dei rispondenti (media italiana del 30%).
E in caso di nuovo lavoro? Non sorprende constatare come la retribuzione rappresenti il criterio di scelta più rilevante per valutare un’offerta di lavoro: viene, infatti, indicato dal 59% dei rispondenti, segue l’importanza del nuovo ruolo affidato ed il suo allineamento con le competenze e aspirazioni (37%), quindi la vicinanza a casa (33%). Ai piedi del podio c’è, invece, la solidità e stabilità dell’azienda (32%).
Lo smart working integrale piace ai romani, ma è il lavoro ibrido (ufficio + remoto) a ricevere i maggiori consensi.
L’indagine ha analizzato anche le nuove forme di lavoro che si stanno affermando nel nostro Paese o che presto potrebbero prendere piede, interrogando i romani per capire quali di queste riscuotano il maggiore consenso. Nello specifico, in tema di smart working, la modalità di lavoro preferita risulta essere quella ibrida (ufficio + lavoro da remoto), indicata dal 53% dei capitolini, che quasi doppia il lavoro al 100% in presenza (27%) e stacca il lavoro al 100% da remoto (indicato tuttavia dal 20% del campione, la seconda percentuale più alta registrata in Italia, dove la media è del 16%).
Work-life balance: il 69% dei romani ne è soddisfatto, 1 su 3 disposto a rinunciare ad una piccola parte della retribuzione per migliorarlo ulteriormente. Plebiscito sulla settimana corta: l’88% si dichiara favorevole.
A livello generale, quasi 7 romani su 10 (il 69%) risultano soddisfatti in termini di work-life balance: una percentuale alta, ma di un punto percentuale sotto la media italiana del 70%. In questi termini, uno strumento utile per migliorare il livello di soddisfazione potrebbe essere quello dalla settimana lavorativa corta: a parità di ore complessive e stipendio, quasi 9 romani su 10 (l’88%) si dichiarano favorevoli. Infine, il 29% dei capitolini sarebbe disposto a rinunciare ad una piccola parte della retribuzione per migliorare il work-life balance a beneficio della vita privata: si tratta della seconda percentuale più alta registrata in Italia, dove la media è del 27%.
[1] L’indagine è stata realizzata presso un campione rappresentativo della popolazione nazionale di età 16-74 anni (oltre 44 milioni di individui) e dei residenti nelle principali Aree Metropolitane (oltre 13 milioni di individui), secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare. Sono state realizzate 1.720 interviste, condotte mediante metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing: metodologia di raccolta dati che si basa sulla compilazione di un questionario via web).
Erga – Impresa ad arte – 6 giugno alle 17,30 a Roma al Caffè CasaDante, conversazione su “Responsabilità sociale dell’impresa tra comunicazione e arte.
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