Libera l’attivista afghana Ahmadi, il fratello: “Ancora tanto da fare, attiviamo corridoi umanitari”

di Edoardo Romagnoli

ROMA – “Ringrazio l’associazione Cultura Italiae che mi ha messo in contatto con il ministro della Difesa Guerini, che ha preso subito a cuore la questione attivando la sua rete. Ringrazio quel soldato italiano, probabilmente mio coetaneo, che è stato sveglio 24 ore su 24, gli ho scritto a tutte le ore del giorno e della notte e mi ha sempre risposto, sempre presente; non so come ha fatto”. Così Hamed Ahmadi, fratello dell’attivista afghana per i diritti umani Zahara Ahmadi atterrata ieri a Fiumicino.

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“Abbiamo avuto sempre lo stesso obiettivo: salvare la gente– spiega- io ho salvato mia sorella, lui ha salvato il mio popolo e lo sta ancora facendo. Ancora tanto c’è da fare, ci sono tantissime persone che stanno aspettando, mia sorella è solo una delle tante, spero che riusciamo a trovare una soluzione per attivare questo corridoio umanitario, per attivare questi visti speciali di cui stiamo parlando ultimamente e alcuni Paesi sono più avanti di noi. Bisogna trovare una soluzione”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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