SALUTE. DI RENZO (IDO): IN SCUOLA IDO-MITE GRUPPI STUDIO SU …

LA PSICOTERAPEUTA: FENOMENO COMPLESSO CHE NON POSSIAMO CHIUDERE COME MODA (DIRE) Roma, 9 nov. – Un gruppo di studi teorico-clinici dedicati al ritiro sociale tra gli adolescenti, “una emanazione della scuola di psicoterapia che si pone due obiettivi: approfondire teoricamente il fenomeno e studiare gli adolescenti oggi in ritiro sociale; cercare di capire come si possa intercettare questo problema il prima possibile”. A spiegare le finalita’ del gruppo di studio sul ritiro sociale degli adolescenti e’ Magda Di Renzo, direttrice della Scuola di psicoterapia psicodinamica dell’Istituto di Ortofonologia (Ido) e della Fondazione MITE. “Quello che notiamo ormai da diversi anni- prosegue la psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva- e’ che c’e’ un trend verso il ritiro che cominciamo a vedere molto presto e non ci mancano i predittori. Sappiamo che il ritiro generalmente si verifica nel passaggio alle scuole superiori, ma ci sono molte manifestazioni che noi possiamo intercettare prima”. Nello strutturare il gruppo di studio, quindi, sottolinea la direttrice della Scuola di psicoterapia dell’Ido, “abbiamo pensato clinicamente a due settori fondamentali: il coinvolgimento della scuola, con la costruzione e la distribuzione di questionari attraverso i quali gli insegnanti possano aiutarci a intercettare i segnali; e il coinvolgimento dei gneitori”. Questi questionari, gia’ inviati alle scuole, “vengono somministrati a partire dal primo anno della secondaria di I grado affinche’ ci sia una prevenzione. Naturalmente- ricorda Di Renzo- e’ tutt’altra cosa cercare di dare una risposta a un ragazzo che e’ ritirato da tre mesi, rispetto a un ragazzo che e’ ritirato da tre anni. Quindi, prima intercettiamo il problema- ribadisce la psicoterapeuta- e prima abbiamo possibilita’ di risolverlo”. L’altra iniziativa, sempre di tipo clinico, riguarda i papa’ e le mamme: “Stiamo offrendo dei gruppi terapeutici ai genitori- fa sapere la psicoanalista- se ne sono avviati gia’ diversi e siamo arrivati ad offrire anche gruppi di secondo livello- spiega la psicoterapeuta- nei quali si intercettano le difficolta’ fondamentali che i genitori hanno, per poi contenerli. Queste persone vivono una dimensione profondamente drammatica, una incapacita’ di aiutare il proprio figlio- aggiunge Di Renzo- spesso il ragazzo si rifiuta di essere aiutato e ci e’ sembrato che l’aiuto alle famiglie fosse un modo per poter arrivare anche ai ragazzi”. Complessivamente, il gruppo di studio e’ composto da 25 persone tra docenti della scuola, psichiatri, neuropsichiatri, psicoanalisti e alcuni allievi in formazione. La presenza di questi ultimi, tiene a sottolineare Di Renzo, “e’ interessante perche’ gli allievi in formazione possono stare sia all’interno di un modello terapeutico, che all’interno di un pensiero di ricerca e di studio. Data la complessita’ del problema- aggiunge la direttrice della Scuola di psicoterapia- abbiamo costituito dei sotto-gruppi di studio che si interessano in maniera particolare degli aspetti psicopatologici e delle dinamiche familiari, cercando di tracciare le differenze, di vedere qual e’ la mitologia familiare. Un altro gruppo si interessa in particolare degli scenari attuali relativi agli adolescenti, in riferimento alle immagini con cui questi ragazzi si confrontano maggiormente. Insomma- conclude Magda Di Renzo- e’ un modo per cercare di evidenziare tutti gli aspetti che fanno parte di questo fenomeno tanto complesso, che non possiamo ne’ chiudere come una moda, ne’ definirlo solo come una psicopatologia”. La scuola IdO-MITE inaugurera’ il nuovo anno accademico a gennaio e la sua offerta formativa e’ stata presentata nelle due giornate precongressuali lo scorso 25 e 26 ottobre con un open day digitale e visibile su Ortofonologia.it. Ogni anno propone 2.000 ore di formazione, di cui 1.000 di insegnamenti teorico-pratici e lezioni frontali; 600 di tirocinio (150 l’anno); 100 di analisi personale nel primo biennio e 300 di supervisione. Inoltre sono previsti seminari con esperti nazionali e internazionali e laboratori esperienziali di gruppo. Al termine del quadriennio i corsisti, oltre a diventare psicoterapeuti, avranno anche conseguito tre patentini per l’uso professionale del Test di Wartegg, del Test sul Contagio Emotivo (TCE) e del Training Autogeno per gli adolescenti.

Agenzia DiRE  www.dire.it

(lettori 208 in totale)

Potrebbero interessarti anche...