KOSOVO. EQUIPE MILITARE ITALIANA SENSIBILIZZA GIOVANI SU COVID.

GRAZIE COLLABORAZIONE ISTITUZIONI LOCALI E KFOR (DIRE) Roma, 8 nov. – L’equipe medica militare italiana operante in Kosovo per supportare la risposta locale al Covid19 ha coinvolto i membri dell’Assemblea dei giovani di Prizren per sensibilizzare sulla pandemia. Cosi’, in una nota stampa KFOR. Secondo i dati pubblicati dall’Organizzazione mondiale della sanita’, i giovani rappresentano la popolazione piu’ colpita da Sars-Cov-2 in Kosovo, anche se solo una piccola percentuale manifesta i sintomi e le forme piu’ gravi di Covid-19. Tuttavia, le persone asintomatiche sono il vero problema per la diffusione del virus. Inoltre- spiega la nota- secondo un recente sondaggio, in Kosovo un terzo della popolazione non credeva che il virus fosse reale, mentre il 61% afferma che COVID-19 era “meno rischioso di quanto descritto” dalle autorita’ e dai media.
Per questo, grazie alla stretta collaborazione con le istituzioni sanitarie in Kosovo e al ruolo facilitatore della KFOR, i medici e gli infermieri militari italiani hanno tenuto una conferenza ai giovani del Kosovo per sottolineare- continua il comunicato- l’attenzione alla necessita’ di adottare misure preventive in questo momento critico per far andare avanti il Paese. Indossare maschere per il viso, adottare l’allontanamento sociale e lavarsi le mani sono i cosiddetti “strumenti a bassa tecnologia” che gli esperti riconoscono come l’unico mezzo che potrebbe far tornare il Kosovo alla normalita’.
Tutti i partecipanti avevano tra i 18 ei 22 anni, provenienti da scuole superiori e diverse universita’. L’incontro si e’ tenuto presso il Main Family Medicine Center di Prizren, mentre molti ragazzi e ragazze hanno interagito online. I partecipanti- continua ancora la nota- hanno partecipato anche a diversi sondaggi per testare le emozioni e la conoscenza dei giovani sul Covid-19.
La KFOR ha facilitato l’evento, che comprendeva un’intervista registrata a un giovane di 19 anni che ha superato il Covid-19 dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva. L’iniziativa- coonclude la nota- e’ stata molto apprezzata dai membri dell’Assemblea dei Giovani e dalle Istituzioni locali, in quanto e’ stato il primo esempio di cooperazione civile-militare nel campo dell’impegno comunitario per sensibilizzare sulla pandemia globale, con un focus particolare sui giovani.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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