Che cos’è la felicità? Come possiamo vivere la nostra vita, affrontando le sfide personali e andare oltre il costante brusio del mondo?
Iniziamo con una domanda semplice ma complessa: che cos’è la felicità? Spesso, le sessioni di coaching immaginale e counseling che faccio con i miei clienti, rivelano che molti di noi hanno una concezione della felicità irrealistica, plasmata da aspettative non autentiche e modelli mediatici distanti dalla nostra esperienza diretta. Viviamo in un’epoca dove i mass media ci sommergono di modelli di felicità e sciagura, creando un disastro di frustrazioni.
Riflettiamo sulle parole del Ṛgveda, che ci ricorda: “Ciò che non è qui non esiste in nessun luogo”, sottolineando l’importanza di concentrarci sulle esperienze dirette, quelle che realmente toccano l’anima e promuovono una crescita personale. Questo principio, sebbene possa sembrare cinico, ci insegna la saggezza del ritiro e dell’influenza dell’inconscio collettivo, dove la meditazione in solitudine diventa un gesto di profondo altruismo verso tutti gli esseri.
Sri Aurobindo, con le sue parole, ci invita a non lasciarci turbare dal tumulto del mondo e a trovare la felicità nelle piccole gioie quotidiane e nelle sfide personali che affrontiamo. La vera felicità nasce dall’abbracciare pienamente le esperienze che viviamo direttamente, liberandoci dalle catene del sistema che cerca di coinvolgerci nel suo borbottio incessante.
In conclusione, la chiave per una vita piena di significato e serenità risiede nell’affrontare e risolvere le nostre sfide personali, consentendoci di progredire sul sentiero della libertà. Questo è il primo passo verso la vera felicità.
Ti invito a meditare ogni giorno, almeno per un minuto, su questa grande affermazione: ciò che non vivi direttamente non dovrebbe occupare i tuoi pensieri o turbare il tuo cuore.
|