Il digitale nel settore vitivinicolo. Intervista a Luciano Bulgarelli, sul podio dell’Ecommerce Food Conference.

Un nuovo importante riconoscimento per la Cantina Sociale di
Quistello, sul podio della seconda edizione dell’Ecommerce Food
Conference, l’unico Summit Ecommerce verticale sul Food&Beverage che
si è svolto presso il Fico Eataly World di Bologna a cui hanno
partecipato le maggiori aziende di food&beverage italiane. Per la
realtà quistellese presieduta da Luciano Bulgarelli, socio
dell’associazione Aidr, il riconoscimento Miglior E-commerce Phygital
categoria vini, per “la miglior interazione tra il cliente
dell’e-commerce della Cantina di Quistello e la Cantina stessa, e per
il metodo intuitivo d’acquisto sia dei prodotti che di altri servizi
offerti”.

Luciano Bulgarelli, come è siete arrivati a questo importante riconoscimento?
“Abbiamo sempre creduto che il digitale fosse parte integrante del
processo di sviluppo della nostra cantina e più in generale che le
nuove tecnologie rappresentassero una grande opportunità di crescita
per le realtà piccole e medie del settore vinicolo. Il digitale, in
particolare offre la possibilità di aprirsi ai mercati nazionali ed
internazionali, abbattendo le barriere fisiche e le distanze. Per
questo abbiamo deciso di investire in questo settore in maniera
lungimirante e i risultati raggiunti, ne sono la dimostrazione.”

Nel 2021, solo in Italia, il giro d’affari degli eCommerce del vino ha
raggiunto i 200 milioni di euro secondo Nomisma, con un trend di
crescita molto importante, come si interpretano questi dati?
“La pandemia ha profondamente cambiato le abitudini di acquisto per
tutti noi, il lockdown prima e le restrizioni fisiche, hanno di fatto
imposto una profonda accelerazione al processo di digitalizzazione.
Non è un caso, quindi, che molte realtà imprenditoriali del settore
vinicolo hanno deciso di puntare tutto sulla digitalizzazione e sul
commercio online, superando vecchie reticenze, scommettendo su un
settore, quello winecommerce, che fino a poco tempo fa era marginale
nel nostro Paese”.

Cosa succederà ora?
“Di fatto questo ultimo biennio ha rappresentato uno spartiacque per
il settore, il processo di digitalizzazione sarà sempre più
prioritario per lo sviluppo delle realtà vinicole. Le tecnologie però
da sole non bastano, è fondamentale investire nella promozione della
cultura digitale, come ben sta facendo l’associazione Aidr che ha
promosso eventi divulgativi sulle competenze digitali destinati agli
studenti, dipendenti della pubblica amministrazione e aziende,
nell’ambito dell’Anno Europeo delle Competenze promosso dall’Unione
Europea. Nel nostro Paese si registra ancora un forte ritardo, bisogna
investire in conoscenza e competenze, per poter accogliere le sfide
del futuro”.

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