SANITÀ. CITTADINANZATTIVA LAZIO: FALLIMENTO SISTEMA, RIPENSARE MEDICINA TERRITORO.

E SERVIZI OSPEDALIERI (DIRE) Roma, 9 ago. – L’ennesima denuncia dello stato dei Pronto Soccorso del Lazio da parte della Simeu è la conferma della necessità di ripensare la medicina del territorio, da un lato, e della urgenza di organizzare i servizi ospedalieri verso i bisogni dei cittadini e non dei singoli reparti. “Quanto denunciato stamattina da parte della Simeu con una lettera aperta alle istituzioni è la conferma di un fallimento strutturale di un sistema che non funziona più e che ormai resta in piedi solo per interesse delle singole figure a scapito dei cittadini e degli operatori sanitari dei Pronto Soccorso del Lazio”. Queste le dichiarazioni di Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio. “E’ da più di un anno che con Simeu e con la Regione Lazio sono aperti canali costanti di dialogo anche critico sulla situazione dei PS nel Lazio. Ma se da un lato abbiamo riscontrato attenzione altalenante, dall’altro registriamo uno stallo imbarazzante nella parte decisionale. La situazione dei PS nel Lazio è ormai ai limiti del tracollo. Lo avevamo detto tempo fa. I problemi sono strutturali e di due grandi aree: livello territoriale e livello ospedaliero. Il livello territoriale: il 33% degli interventi di PS è caratterizzato da interventi appropriati in PS, tutto il resto è accesso inappropriato che dovrebbe essere gestito, governato e seguito dalla medicina territoriale. Che non esiste, non c’è o è ferma alla figura dello studio del medico di famiglia che non drena assolutamente più nulla. Se ne prenda atto. Tutti. E non si tenti di dare le responsabilità ai cittadini. Che qui tutti pensano ai propri rinnovi di convenzioni/contratti mentre i cittadini non riescono a accedere alle prestazioni sanitarie”.

“Il livello ospedaliero: si chiama boarding ma è il parcheggio, il limbo, lo stazionamento in attesa di posto letto pratica che si sta avviando a sistema di gestione dei cittadini che vengono scaricati in modo improprio sul personale del Pronto Soccorso. Con buona pace della tanto decantata ‘umanizzazione’. In alcuni PS siamo a livello di ospedali da campo con personale esausto. Queste due macroaree hanno necessità di interventi strutturali senza i quali la situazione sarà ancora peggiore con effetti devastanti sulla qualità e sulla sicurezza delle cure. Come Cittadinanzattiva Lazio, a questo punto, chiediamo alla Regione Lazio di aprire un Tavolo di lavoro con i soggetti interessati dalla filiera della emergenza-urgenza al fine di modificare radicalmente approccio e con un sistema di verifica che premi o sanzioni inappropriatezze, carenze e assenze di governo. Ai cittadini, ma anche agli operatori sanitari chiediamo di segnalare alla mail pitroma.ca@gmail.com situazioni dei Pronto Soccorso nel Lazio al fine di avviare sul territorio una puntuale verifica delle diverse realtà. Infine, nonostante tutto, ringraziamo ancora una volta ma lo facciamo di cuore gli operatori dei Pronto Soccorso del Lazio che stanno assolvendo al proprio lavoro con abnegazione e coprendo quello che altri non fanno. Ci scusiamo noi per loro per questo aggravio non voluto, non cercato, non dovuto. Ci scusiamo come cittadini per il disturbo che arrechiamo loro. Ci scusiamo noi al posto di altri che dovrebbero metterci la faccia ma che continuiamo a vedere, sia nei territori che nelle strutture ospedaliere che in posti apicali, nascosti, coperti, distratti. D’altronde il coraggio non si vende. O ce l’hai o non ce l’hai”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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