DISABILITÀ. INCLUDERE CON LO SPORT, NASCE LA NUOVA SFIDA TARGATA ACSI.

Includere con lo sport: la nuova sfida targata ACSI 

Roma, 4 nov. – Ha preso il via il progetto ‘ICS-Includere Con lo Sport’, una nuova sfida sviluppata dall’Associazione centri sportivi italiani (Acsi), e che coinvolge le sue Associazioni sportive dilettantistiche (Asd), rivolta ai giovani dai 16 ai 30 anni con disabilità e con disagio socio-economico che attualmente non praticano sport. Il primo passaggio si baserà sulla divulgazione e sul consolidamento di competenze e partirà con 40 ore di formazione, grazie alle quali gli istruttori coinvolti avranno l’opportunità di seguire e accompagnare per 6 mesi le ragazze e i ragazzi che si riavvicineranno al mondo dello sport. Al termine di questi 6 mesi di attività sportiva e vita condivisa, circa 160 giovani supporteranno le Asd coinvolte, grazie ad una borsa lavoro che li vedrà impegnati in percorsi di inserimento lavorativo nel periodo estivo e nell’organizzazione di centri estivi. Con il sostegno del Dipartimento dello sport, il progetto dell’Acsi vuole diffondere e consolidare nuove competenze nella gestione di situazioni di fragilità e svantaggio in termini di inclusione attraverso lo Sport.
“Questo progetto per noi significa far uscire le persone da casa- spiega all’agenzia Dire il presidente dell’Acsi, Antonino Viti- perché sappiamo che molto spesso le persone disabili possono recuperare l’autostima, la voglia di stare insieme e mettersi a disposizione di una squadra, per poter avere la possibilità di essere incluso nella società. Lo sport è lo strumento giusto per fare questo”. La responsabile dell’ufficio progetti Acsi, Patrizia Sannino, definisce ‘ICS-Includere Con lo Sport’ un progetto “innovativo perché abbiamo deciso di non concepirlo solo sui disabili. Lo sport siamo abituati a pensarlo come un fine, invece noi lo utilizziamo come un mezzo e per questo il progetto nasce con un grande bisogno di formazione. Le competenze per noi sono fondamentali e così formeremo 160 tecnici in tutta Italia, attraverso le Asd, che faranno svolgere attività fisica ai ragazzi. Alla fine utilizzeremo lo sport come strumento di inclusione lavorativa, perché le persone disabili, dopo aver assorbito informazioni, riverseranno la loro esperienza sui bambini dei centri estivi”.
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