Sanità digitale, l’alleato in corsia per superare le emergenze.

Sanità digitale, l’alleato in corsia per superare le emergenze
Bisciglia (Aidr): essenziale la promozione della cultura digitale in
ambito sanitario

di Andrea Bisciglia, responsabile Osservatorio Sanità Digitale Aidr

La pandemia ha portato con sé uno stravolgimento dell’organizzazione
del lavoro anche in corsia. Dalla telemedicina, all’implementazione di
sistemi di intelligenza artificiale, al monitoraggio da remoto. La
sanità digitale ha dimostrato di essere molto più di un semplice
supporto per i sanitari, portando benefici concreti in uno dei momenti
più critici della storia recente. Seppur maturata spesso in emergenza
in molti contesti, la rivoluzione digitale in corsia ha consentito a
camici bianchi e operatori di poter garantire cure e assistenza in
maniera continuativa e in assoluta sicurezza. I primissimi dati
relativi all’implementazione dei sistemi digitali in ambito sanitario
sono più che incoraggianti: il 37% delle strutture sanitarie sta
sperimentando il Tele-monitoraggio, era il 27% nel 2019 e il 35% la
Tele-visita (15% nel 2019).
Oltre alla telemedicina, che ricordiamo è entrata di recente nelle
prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, la rivoluzione digitale
in ambito sanitario può portare numerosi benefici non solo in fase di
monitoraggio a distanza, ma nella diagnostica. Oggi l’accesso ad
avanzati sistemi di analisi dei dati, basati anche su tecniche di
intelligenza artificiale (machine learning e computer vision, solo per
citarne un paio), anche attraverso il cloud, consentono a ricercatori
e medici di accelerare e migliorare le capacità di diagnosi, con
risultati migliori – di conseguenza – sia sul piano della prevenzione
sia dal punto di vista delle cure
Dal punto di vista della prevenzione, così come dalla prospettiva del
monitoraggio delle cure e delle risposte dei pazienti, la cosiddetta
Mobile Digital Health (detta anche mHealth) contempla applicazioni
mobile e device IoT (per esempio dispositivi indossabili come
braccialetti, smart watch, cerotti e tessuti “intelligenti”, ecc.) con
l’obiettivo di facilitare diagnosi e cure da remoto. Applicazioni e
sistemi IoT rendono più facile la raccolta di dati utili per il
monitoraggio della salute, sia, come accennato, in chiave preventiva
sia laddove si renda necessario controllare e gestire un percorso di
cura, riabilitazione o assistenza.
L’aumento di dati disponibili e di avanzati sistemi di analisi, aprono
poi le porte alla medicina personalizzata
· 55% riduzione di riammissioni in ospedale;
· 61% riduzione delle visite al pronto soccorso;
· 55% riduzione delle consultazioni del medico di famiglia;
· 85% riduzione degli episodi di emergenza;
· 45% riduzione del numero di giorni di ricovero.
Infine, ma non per minore importanza, è necessario ricordare il monito
lanciato dall’OMS, la popolazione mondiale sta invecchiando, eppure la
fascia più vulnerabile potrebbe non ricevere una adeguata assistenza
sanitaria, a causa della mancanza di personale in corsia.
Nel 2035, secondo l’OMS, ci sarà un deficit globale di circa 12,9
milioni di professionisti sanitari qualificati, in tutto il mondo, con
conseguenze e impatti negativi soprattutto nei paesi a basso reddito.
La Sanità Digitale potrebbe rappresentare, in quest’ottica un potente
fattore abilitante per migliorare le condizioni sanitarie e accesso ai
servizi alla salute in queste comunità, così come in località remote
lontane dalle città metropolitane o cittadine con poche strutture
sanitarie. Investire nella diffusione della cultura digitale,
significa quindi, promuovere un nuovo modello di sanità in cui la
tecnologia possa essere a beneficio dei sanitari e dei pazienti.

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