Afghanistan, il coordinatore di Emergency a Kabul: “Siamo preoccupati ma continuiamo a lavorare”.

di Martina Praz

“Tutti i posti letto dell’ospedale di Kabul, incluse la terapia intensiva e quella sub-intensiva, sono stati pieni per giorni”.

Rimaniamo molto preoccupati per la situazione, ma continuiamo a lavorare senza sosta insieme a tutti i nostri colleghi e colleghe afgani, per curare quanti più feriti, per salvare quante più vite possibile”. A riferirlo è il valdostano Alberto Zanin, coordinatore medico di Emergency Kabul.

“Tutti i posti letto dell’ospedale di Kabul, incluse la terapia intensiva e quella sub-intensiva, sono stati pieni per giorni”, riferisce. Per questo sono stati rivisti i criteri di ammissione, ricoverando “solo pazienti in pericolo di vita, con gravi traumi e ferite letali”. La situazione sembra prossima alla stabilizzazzione: se lunedì i pazienti arrivati sono stati 63, nelle ultime 24 ore il flusso è diminuito, con 37 pazienti arrivati ieri. “Oggi potremo ricominciare ad ammettere anche pazienti con ferite meno gravi”, afferma il coordinatore medico di Aosta.

Le attività dell’associazione umanitaria no-profit fondata da Gino Strada, recentemente scomparso, proseguono a pieno ritmo anche nei centri a Lashkar-gah, nel Sud del Paese, e ad Anabah, nella Valle del Pashir, così come nei 44 posti di primo soccorso nelle zone più remote del Paese. Intanto dalla città continuano ad arrivare notizie di scontri a fuoco in aeroporto: “ancora ieri notte abbiamo sentito raffiche di kalashnikov”, conclude Zanin.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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