La congiunzione dei due Parchi dell’Appia Antica e dei Castelli Romani.

La congiunzione dei due Parchi dell’Appia Antica e dei Castelli Romani

A cura della Sezione di Marino di Italia Nostra.
La lunga marcia delle associazioni e di Italia Nostra

All’atto di istituzione dei due parchi regionali dei Castelli Romani
(1984) e dell’Appia Antica (1988) l’area dell’antica Bovillae, pur
trovandosi nel tratto in cui sono distanti circa un chilometro e quasi
si toccano, non è stata inclusa, in modo assai sorprendente. Bovillae
era la città più vicina a Roma, e ad essa giungeva il primo tratto
pavimentato dell’Appia (293 a.C.). Storicamente aveva preso il ruolo
simbolico ed ideologico che fu di Alba Longa. Posta all’intersezione tra
la Regina Viarum e la Via Anziate, che da Tibur (Tivoli) portava ad
Anzio, era uno snodo cruciale per le transumanze e gli spostamenti,
anche con la costa adriatica.
La città era stata fondata da coloni di Alba Longa, che a sua volta si
considerava fondata dal mitico Julo-Ascanio, figlio di Enea. Gli
abitanti si definivano orgogliosamente Albani Longani Bovillenses, e la
città era stata scelta quale sede commemorativa della Gens Iulia, la
stirpe a cui apparteneva l’imperatore Augusto. Alla sua morte nel 14
d.C. la salma venne trasportata a Bovillae da Nola, prima di essere
trasferita a Roma dall’ordo equester per essere cremata e tumulata. Per
questi motivi fu prescelta nel 16 d.C. dall’imperatore Tiberio, figlio
adottivo e successore di Augusto, per sviluppare un progetto
architettonico di grande significato commemorativo e ideologico, che
comprendeva un Circo equestre, un teatro, un sacrario in onore della
Gens Iulia, un foro con la sede dei Sodales Augustales, altamente
decorata con mosaici e statue.

I Sodales formavano un collegio che celebrava il culto imperiale e
officiava i giochi, i cui membri appartenevano alle sfere più elevate
della società, al senato ed anche alla famiglia imperiale. Erano
presenti infine un mausoleo, cisterne d’acqua e acquedotti. I successivi
imperatori continuarono ad utilizzare il sito per celebrare il culto
della Gens Iulia fino al terzo secolo d.C..

Fig. 1: Statua di Caligola rinvenuta nella sede dei Sodales Augustales
vicino ai carceres.

Il sospirato congiungimento
fu coltivato dalle migliori menti di Italia Nostra, quali Antonio
Cederna (uno dei fondatori nel 1955 dell’Associazione e presidente della
Sez. di Roma) e la Prof. Vittoria Calzolari, e anche dal Prof. e
Soprintendente di Roma Adriano La Regina, dal Prof. Lorenzo Quilici,
ecc.
Fig. 2: Antonio Cederna, uno dei padri dell’ambientalismo italiano e di
Italia Nostra, e principale artefice del Parco dell’Appia Antica

Anche l’allora neonata Lega per L’Ambiente (1980), che poi cambiò nome
in Legambiente, si adoperò a riguardo con Annalisa Cipriani, poi
divenuta una colonna di Italia Nostra, insieme con il P.C.I. di Marino,
il deputato dello stesso partito e Sindaco di Marino Lorenzo Ciocci, e
di Antonio Cederna, divenuto deputato della Sinistra Indipendente. Nel
1984 formularono l’idea di una “Oasi Archeologica-Ambientale” che
spaziava dall’Anagnina all’Ardeatina, e da inserire nel perimetro
allargato del Parco dei Castelli. Non risulta che seguirono progetti e
passi concreti, e l’idea rimase tale.
Ė seguita una lunga pausa intorno al progetto di congiunzione dei due
parchi. In quegli anni la visione della sinistra italiana induceva a
persuaderla, stante un’egemonia culturale, che i progetti ambientalisti
si sarebbero realizzati per il concorso convergente di tante istituzioni
o centri di cultura che gradualmente li avrebbero realizzati. Così non
fu, per l’imprevista comparsa e affermazione – anche nelle competizioni
elettorali – di una classe politica (prevalentemente di destra) e di
speculatori con un progetto esattamente opposto: l’aggressiva
cementificazione e urbanizzazione di tutte le aree verdi, e
primariamente di quella antica pregiata posta tra i due parchi. Gli
interessi erano – e sono – enormi, per l’espansione della capitale, che
fu infine considerata ineluttabile anche dai partiti di sinistra. Le
giunte dei sindaci Desideri e Palozzi di Forza Italia spinsero oltre
ogni limite sopportabile la cementificazione.
Il progetto della congiunzione dei parchi fu riproposto inizialmente
all’interno del Circolo di Legambiente “Il Riccio” da Mauro Abate, che
nel realizzare il primo sito internet ambientalista di Marino (2004) gli
diede il nome significativo www.parcodibovillae.org, che fu fino al 2006
il sito ufficiale del Circolo. Tuttavia in quel tempo il Circolo era
interessato ad altre tematiche, inerenti l’ambientalismo regionale e
nazionale, pur avendo gestito per alcuni anni un terreno in comodato
d’uso nel sito archeologico del Circo antico di Bovillae, chiamato
”Fattoria Boville”.
Infine Abate insieme ad un nutrito gruppo di ambientalisti ha costituito
la Sezione di Marino di Italia Nostra, di cui è stato eletto presidente.
La Sezione è persuasa che risultati di grande portata si realizzino con
progetti precisamente formulati ed iniziative concrete, ma soprattutto
con la partecipazione democratica e consapevole della popolazione.
I soci e i dirigenti dall’attuale Sezione di Italia Nostra di Marino
hanno pertanto ribadito il progetto di congiunzione in innumerevoli
occasioni e modalità: in incontri pubblici, convegni tematici specifici,
siti internet, articoli di giornali e riviste, webinar, con
pubblicazione di studi, di libri, di mappe cartografiche, progetti e
relazioni tecniche presentate alle Autorità competenti.
La sezione ha svolto una ricognizione dei siti archeologici presenti
nell’area, con i suoi archeologi e specialisti di rendering
cartografico. La casa editrice Arbor Sapientiae ha pubblicato un libro
sugli studi cartografici della sezione relativa alla cartografia dei due
siti archeologici storicamente più importanti di Marino, il Teatro
antico e la Sede dei Sodales Augustales di Bovillae, in cui vengono
risolto enigmi che duravano da due secoli (fig. 3):
https://www.italianostra.org/bovillae-risorge-un-volume-per-ricostruire-la-topografia-del-teatro-e-del-sito-dei-sodales-augustales-claudiales

Fig. 3: la disposizione dei siti di Bovillae Imperiale nel foglio
catastale del Comune di Marino.

TRE PROGETTI SULLA CONGIUNZIONE

Le norme a tutela dell’area di congiunzione tra i due parchi sono di
continuo violate, o eluse, o “disinnescate” (termine tecnico) usando
procedure controverse quanto legali, e spesso anche vistosamente
illegali. In conclusione le tutele esistenti non sono assolutamente
congrue a proteggere un’area di così straordinaria importanza
archeologica e paesistica.
La sezione di Italia Nostra ha presentato tre istanze con relativi
progetti documentati . La prima, presentata alla Soprintendenza di
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma
nell’aprile del 2020, sulla base della sussistenza del particolare
interesse culturale dei beni segnalati e localizzati in una relazione
tecnico-ricognitiva, chiede di provvedere, ai sensi dell’articolo 13 e
seguenti del D.Lgs. 42/2004, alla Dichiarazione dell’Interesse
Culturale, di esclusiva competenza dello Stato, de: “L’antica città di
Bovillae”, per la particolare importanza archeologica, secondo
l’articolo 10, comma 3 del Codice. La tutela dell’intera area salirebbe
così di livello: da bene paesaggistico (per quanto con aree di
“interesse archeologico riconosciuto”, che sono “disinnescabili” – v.
sopra) a Bene Culturale, per la quale è prevista l’inedificabilità.

Le altre due istanze documentate e con progetti di congiunzione sono
state presentate alle autorità preposte della Regione Lazio, che possono
congiungere i due parchi regionali o con un allargamento di uno dei due
parchi, o di entrambi. Nei progetti presentati, come si vede nella fig.
4 si propone la congiunzione tramite due aree, entrambe poste
interamente nel territorio del Comune di Marino, e che abbracciano gli
abitati di Frattocchie e di Santa Maria delle Mole. La parte principale
è indicata nella mappa come un’area perimetrata con linea di colore blu
scuro, che si congiunge con il Parco dell’Appia Antica al suo confine
meridionale di Frattocchie (nei pressi del bar “Incontro” e del
MacDonald’s) . Questa area comprende al suo interno le zone A, B, C e D.
La zona A comprende i siti dell’antica Bovillae della fase definita
“imperiale”, e anche la tenuta dei Frati Trappisti, che è rilevante ai
fini archeologici. Le zone B,C, e D sono relative ai siti della fase
repubblicana della storia di Bovillae.
L’area circoscritta con una linea di colore azzurro tratteggiata di
nero, e indicata con la lettera E cinge gli abitati delle frazioni di
Santa Maria delle Mole e di Frattocchie incontrando il Parco dell’Appia
Antica a livello della casa vinicola “Gotto D’Oro”, tutelando quindi
aree di pregio paesistico e ricche di presenze archeologiche e viarie
antiche.
La necessità di congiungerei due parchi nella loro cerniera dell’antica
Bovillae si basa su ragioni storiche, archeologiche, paesistiche,
ambientali. Serve anche per realizzare un corridoio faunistico e
vegetazionale tra i due parchi. La mancata realizzazione continua ad
essere un depauperamento non solo di tutti questi aspetti, ma anche
degli interessi dei cittadini della provincia di Roma, ed in particolare
di quelli marinesi. Infatti, la realizzazione di un parco, oltre a
costituire una giusta valorizzazione dell’area, conferendole il
prestigio che merita a livello nazionale ed internazionale,
costituirebbe anche un volano di economia e di turismo eco-sostenibile,
che non si è mai potuta realizzare per la mancanza di un potere
attrattivo perché le ricche risorse vengono sprecate.
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Se volete partecipare all’iniziativa di congiunzione dei due parchi,
prego contattate la Sezione di Marino di Italia Nostra, tel. 3332420210,
Mail: italianostra.marino@gmail.com

Fig. 4: Mappa della proposta area di congiunzione tra i due parchi.

9 Febbraio 2021 – Graziarosa Villani –
ufficiostampalazio@italianostra.org 

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