COVID. MATTARELLA: VACCINARSI È UN DOVERE, IO LO FARÒ .

(DIRE) Roma, 1 gen. – Nella prima fase della pandemia “quando ancora erano pochi gli strumenti a disposizione per contrastare il virus, la reazione alla pandemia si e’ fondata anzitutto sul senso di comunita’. Adesso stiamo mettendo in atto strategie piu’ complesse, a partire dal piano di vaccinazione, iniziato nel medesimo giorno in tutta Europa”. Cosi’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di auguri di fine anno dal Quirinale. “Inoltre, per fronteggiare le gravi conseguenze economiche –  aggiunge- sono in campo interventi europei innovativi e di straordinaria importanza. Mai un vaccino e’ stato realizzato in cosi’ poco tempo. Mai l’Unione europea si e’ assunta un compito cosi’ rilevante per i propri cittadini. Per il vaccino si e’ formata, anche con il contributo dei ricercatori italiani, un’alleanza mondiale della scienza e della ricerca, sorretta da un imponente sostegno politico e finanziario che ne ha moltiplicato la velocita’ di individuazione. La scienza ci offre l’arma piu’ forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovra’ essere consentito di vaccinarsi gratuitamente: perche’ e’ giusto e perche’ necessario per la sicurezza comune. Vaccinarsi e’ una scelta di responsabilita’, un dovere. Tanto piu’ per chi opera a contatto con i malati e le persone piu’ fragili. Di fronte a una malattia cosi’ fortemente contagiosa, che provoca tante morti, e’ necessario tutelare la propria salute ed e’ doveroso proteggere quella degli altri, familiari, amici, colleghi. Io mi vaccinero’ appena possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza. Il vaccino e le iniziative dell’Unione Europea sono due vettori decisivi della nostra rinascita. L’Unione europea e’ stata capace di compiere un balzo in avanti. Ha prevalso l’Europa dei valori comuni e dei cittadini. Non era scontato.  Alla crisi finanziaria di un decennio or sono l’Europa rispose senza solidarieta’ e senza una visione chiara del proprio futuro.  Gli interessi egoistici prevalsero. Vecchi canoni politici ed economici mostrarono tutta la loro inadeguatezza. Ora le scelte dell’Unione Europea poggiano su basi nuove. L’Italia e’ stata protagonista in questo cambiamento”. 

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