Mozione in consiglio regionale per tutelare la filiera.
Roma, 4 dicembre – “La procedura d’infrazione contro l’Italia sulle concessioni marittimo-demaniali è una decisione iniqua, l’ennesimo schiaffo che l’Unione europea assesta a tutto il settore turistico del nostro Paese, già in ginocchio a causa della crisi dovuta al Covid-19. L’Ue, in un misto di ignoranza e pregiudizio anti-italiano, non tiene conto della peculiare conformazione del nostro territorio e delle specificità di tutto il comparto balneare.
Il governo italiano ha il dovere di condannare l’atteggiamento persecutorio da parte della Ue e di difendere le migliaia di imprese, molto spesso a conduzione familiare che danno lavoro a decine di migliaia di operatori.
Per questo motivo, abbiamo presentato una mozione al Consiglio regionale del Lazio, chiedendo di portare la problematica all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni e ad assumere ogni iniziativa possibile volta a far pressione sul Governo Italiano.
Dobbiamo farci sentire in Europa per difendere una volta per tutte l’estensione delle concessioni marittimo-demaniali previste dalla legge 145/2018, avviando la contestuale riforma del demanio marittimo senza la quale non è possibile stabilire i termini di applicazione della Direttiva Bolkestein al comparto balneare.
Inoltre, alla luce dei risultati ottenuti riformando il demanio marittimo, l’Italia deve negoziare con la Commissione Europea un’applicazione della Direttiva Bolkestein alle concessioni marittimo demaniali che sia rispettosa delle peculiarità del comparto balneare italiano e tuteli e salvaguardi la continuità delle imprese balneari italiane, il loro valore economico, sociale e di tutela del patrimonio marittimo e della biodiversità”.
Così, in una nota congiunta, i consiglieri regionali della Lega Orlando Angelo Tripodi (capogruppo), Pino Cangemi, Laura Cartaginese, Pasquale Ciacciarelli, Laura Corrotti e Daniele Giannini.