Gioia cellulare, meraviglia e bellezza.

Per la Meditation Family

Cari Immaginalisti,

vi aspetto per il Grande Ritiro all’isola d’Elba dal 15 al 19 aprile, per fare insieme esperienze straordinarie in un luogo naturale meraviglioso.

Per voi il riassunto della diretta del 30 marzo, dedicata a Thonban Hlà, il quinto Nat, la Dea della Bellezza, il Corso intensivo di Past Live Regression Immaginale, che si svogerà online dal 12 al 15 aprile, e un videocorso dedicato allo Yoga Sciamanico

Rinascita spirituale Retreat: equilibrio corpo e anima all’Isola d’Elba

Vieni con noi dal 15 al 19 aprile 2023 all’Isola d’Elba per un ritiro nel quale conoscerai l’aspetto profondamente terapeutico dello yoga sciamanico che ci restituisce tutta la potenza delle antiche terapie sacre.

Lavora rinforzando il sistema immunitario, detossificando il corpo e la mente. Quando si parla di terapia sacra si fa riferimento non solo alle cosiddette malattie di corpo, mente e umore, ma anche alla soluzione dei problemi esistenziali, come il bisogno e la difficoltà di raggiungere l’abbondanza, la prosperità o una relazione affettiva appagante.

Solitudine, abbandono, rabbia, frustrazione, tristezza, ansia, paura, insicurezza, mancanza di autostima, incostanza, insonnia, mancanza di scopo, sono manifestazioni che lo yoga sciamanico ti consente di trasvalutare e trasformare radicalmente, riscrivendo la tua storia ed aprendoti a un futuro radioso.

Praticheremo lo yoga della trasferenza del principio cosciente, uno dei sei yoga sciamanici di Naropa. Questo straordinario yoga esoterico ci consente il processo di attivazione di doti e talenti a mezzo dell’identificazione e dell’assorbimento; tramite questo processo diveniamo ciò che conosciamo.

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Thonban Hlà è dea della bellezza, a lei ho dedicato il libro “Thonban Hlà, la leggenda”. Come tutti i NAT, è stata uccisa a tradimento dall’inganno, infatti i Nat rappresentano le forze dell’animo umano che non sono accettabili per la mente umana e quindi vengono relegate in una dimensione ctonia, sotterranea.

La bellezza è il valore più grande dell’anima. Thonban Hlà significa “Tre volte bella” perché cambia la sua bellezza a seconda dell’intensità della luce, quindi non solo Thonban Hlà era straordinariamente bella, era ancje in armonia con il tutto, era un tutt’uno con la natura e quindi la sua bellezza si adeguava all’intensità della luce per splendere ancora di più.

Il mito narra che il re Duttabaung avendo sentito parlare della sua grande bellezza abbia voluto sposarla per procura, ma le cortigiane invidiose hanno sparso la voce che Thonban Hlà fosse bellissima solo in viso e che il suo corpo fosse deforme.

Thonban Hlà giunge quindi al palazzo reale ma il re, dando credito alle malelingue di corte, non vuole nemmeno vederla e la fa rinchiudere in una dependance del suo palazzo.

Un bel giorno però la vede, si innamora perdutamente di lei e la sposa. Anzi, una versione speciale della leggenda narra che Thonban Hlà, durante il viaggio per giungere al palazzo reale avesse incontrato un mago che le avrebbe donato il mantello dell’invisibilità.

Resa invisibile dal mantello Thonban Hlà riesce ad entrare nel palazzo reale, eludendo la sorveglianza delle guardie, e davanti al re si toglie il mantello svelando la sua incredibile bellezza.

Anche dopo il matrimonio però l’invidia delle donne di corte continua e le malelingue dicono che Thonban Hlà sia una strega, capace persino di cambiare bellezza tre volte al giorno.

Col passare del tempo Thonban Hlà, che non provava alcun interesse per il re, si innamora del generale, che detiene il vero potere nel regno. Il re scopre che la moglie lo tradisce e Thonban Hlà è costretta a scappare, inseguita dai soldati che vogliono ucciderla.
Thonban Hlà riesce a fuggire, torna al suo paese natio e con l’aiuto del fratello avvia una sartoria dove le donne del villaggio trovano lavoro e tessono per lei. In breve tempo diventa ricchissima e fa costruire una pagoda, alla quale dà il nome “odio il marito”.

La leggenda prosegue narrando che soldati del re continuano a cercare Thonban Hlà e un brutto giorno la trovano.

Nel frattempo Thonban Hlà, che era incinta quando è fuggita dal palazzo, ha partorito una bambina bellissima, Shin Nemi, che diventerà il trentasettesimo Nat, il Nat della Grande Fortuna. La leggenda non svela se Shin Nemi fosse la figlia del re o del generale.

Quando i soldati la raggiungono Thonban Hlà fugge con la bambina in braccio.

I soldati la inseguono e lei si ferisce gravemente fino a che deve fermarsi perché la ferita si è infettata. Le viene una febbre altissima e capisce che sta per morire.
Allora suo fratello, non quello che l’aveva aiutata a costruire la pagoda, ma un altro, un fratello che era un Nat, uno spirito le dice: “Thonban Hlà le porte dello spazio sono aperte di fronte a te!”

Il Nat le parla delle quattro porte, che corrispondono alle quattro direzioni cardinali, che ciascuno di noi si trova di fronte nel momento della morte.

Il Nat le dice “Guarda! Se andrai verso Sud potrai guarire dalla tua ferita e riprendere la tua vita umana insieme a tua figlia.
Se farai un solo passo verso Nord morirai nel corpo umano, entrerai in una sorta di Nirvana e diventerai un uno spirito libero, come me.
Se andrai verso Est morirai in questo corpo ma rinascerai in un altro corpo umano.

E infine, se andrai verso Ovest morirai, diventerai uno spirito ma non dimorerai sul monte Popa, nel mondo degli spiriti”

Nella tradizione animista della Birmania i Nat, questi grandi spiriti di natura che rappresentano tutti gli aspetti della psiche umana, vivono sul monte Popa, una montagna bellissima, di origine vulcanica, che sorge in mezzo alla vasta pianura di Pagan, che gli inglesi chiamavano Bagan, cioè la città dei pagani.

“Se andrai verso Ovest diventerai uno spirito, ma non vivrai con me e con tutti gli altri Nat sul monte Popa, bensì ritornerai tra gli umani. Sarai uno spirito immortale, invincibile in mezzo agli umani e quindi potrai vendicare la tua morte, potrai compiere la tua vendetta”.

C’è un momento di silenzio in cui non solo Thonban Hlà ma tutti quanti noi dobbiamo decidere in che direzione fare il passo, perché nessuno può morire prima di aver pronunciato il proprio sì.

C’è questo momento di silenzio in cui ciascuno di noi è chiamato a meditare sul fatto che vivere e morire sono due dimensioni simultanee. Perciò in ogni istante, di fronte ad ogni evento, in ogni momento della vita, noi possiamo scegliere il destino.

Come?

Come deve andare a finire questo evento che stiamo vivendo? In ogni istante non c’è un bene o un male.

Questa è la bellezza dell’animismo, la religione di natura, che poi è la religione della libertà: non esistono scelte buone o cattive, giuste o sbagliate.

E improvvisamente il fratello comprende che Thonban Hlà e Shin Nemi sono morte. Thonban Hlà ha deciso di morire, di diventare uno spirito libero e di portare con sé la figlia.

Tutto questo ci ricorda Medea, il cui mito narra che abbia ucciso i figli per proteggerli dal mondo umano e salvarli attraverso l’invisibilità.

Medea è una maga, viene dalla Colchide, un territorio naturale e selvaggio, e rappresenta l’anima, l’anima selvaggia che agisce come Thonban Hlà.

Bisogna comprendere cos’è la morte dalla prospettiva dell’anima, che è una prospettiva non duale, in cui vita e morte sono due facce della stessa medaglia, due aspetti della stessa realtà, in cui non c’è interruzione di consapevolezza, c’è una continuità di consapevolezza tra vita e morte, visibile e invisibile.

Che cos’è la morte da questa prospettiva?

Proprio come Medea, Thonban Hlà uccide la propria bambina per portarla con sé nel mondo degli spiriti, per salvarla e Shin Nemi diviene il Nat della Grande Fortuna.

La bellezza è il più grande valore naturale. La natura è bellezza e la bellezza in natura è la manifestazione del sacro, del sacrum facere, della capacità di darsi, di offrirsi. La bellezza è la manifestazione dell’amore in natura. Un fiore è bello proprio perché è evanescente, impermanente. Il fiore di plastica, che non è evanescente, non è mai bello come il fiore naturale.

La bellezza è il sacrum facere, il darsi, l’offrirsi. La bellezza è amore ed è il grande valore della natura, perché in natura tutto muove verso la bellezza, non verso il bene. La natura non conosce il bene. La natura ha come valore la bellezza e le categorie sociali del bene e del male si costruiscono all’inizio sui ritmi della bellezza ma poi degenerano, quando dai valori della bellezza naturale si passa ai valori della morale umana.
Viene introdotto qualcosa che cambia tutto: la volontà di potere e di controllo.

L’uomo vuole il potere, vuole il controllo per questo trasforma la bellezza in morale e fa della morale un vero e proprio inferno, perché sulla base della morale nascono tutte le violenze e le guerre.

Come dicevo in un commento su Facebook, non sono i soldati che fanno le guerre, è la morale che le origina; è la sensazione che esistano il giusto e lo sbagliato, il bene e il male a generare violenza. I soldati sono solo gli strumenti della guerra mentre i signori della guerra sono le idee di bene e male, giusto e sbagliato e così via.

La bellezza è al di là di tutto questo, perciò se veramente aspiriamo ad essere liberi, alla liberazione in vita, al Nirvana nel Samsara, dobbiamo puntare alla bellezza.

Ora faremo insieme una meditazione breve, un OMI (One Minute Immersion)

Chiudiamo gli occhi, teniamo la schiena ben dritta e osserviamo il nostro corpo come se ci trovassimo al di sopra di esso. Ci vediamo dall’alto. Possibilmente vediamo anche la stanza o il luogo dove ci troviamo.

Siamo dotati di visione sottile. Ci vediamo dall’alto, vediamo il corpo, vediamo la stanza e vediamo le quattro porte.

Ora pensate a una cosa che dovete fare oggi e decidete come la volete fare.

Puoi farla da umano, come te stesso, partendo da tutto ciò che sai, che conosci, oppure puoi affrontarla come uno spirito, da un’altra di dimensione, lasciando la cosa umana a se stessa, lasciando che si faccia da sé.

Oppure vuoi cambiare tutto? Allora devi morire e rinascere, devi cambiare la prospettiva.

Oppure vuoi avere una grande rivincita?

A seconda di come vuoi affrontare questa situazione immagina di fare un passo in una delle direzioni dello spazio.

Se andrai verso Nord “morirai”, diventerai uno spirito, te ne andrai e le cose si faranno da sé. Se andrai verso Sud affronterai la situazione con tutto ciò che sai e che sei. Andando verso Est avrai la possibilità di morire e rinascere e quindi di cambiare ogni singolo aspetto della situazione cambiando la tua prospettiva. Dirigendoti ad Ovest avrai la possibilità di vivere la situazione per prenderti una grande rivincita.

Scegli in che direzione andare e immagina di fare un passo in quella direzione. Realizza che qualunque sia la tua decisione, in verità è stata presa all’origine del tempo, quando hai scelto il tuo destino e le Parche l’hanno cucito su di te. Il tuo libero arbitrio è nella consapevolezza, nell’essere consapevole oggi, nello scegliere di essere consapevole oggi della tua scelta.

Questa consapevolezza cambierà tutto. Adesso sai come vivrai la tua giornata, in particolare quella situazione.

Questa è una pratica visionaria molto importante, che, ripetuta con costanza, ti porta a divenire padrone del tuo destino e del destino del nemico, che è la mente.

Il nemico è la mente che vive nell’inconsapevolezza, nel vittimismo, che vive sempre con la sensazione di essere sorpresa dagli eventi, come se gli eventi le cadessero addosso all’improvviso e non fossero frutto della sua decisione.

Anche se vuoi avere una grande rivincita devi farlo consapevolmente. Il mito è pieno di grandi rivincite, come quella di Arianna che dopo essere stata abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso ed aver vissuto una grande disperazione diventerà la sposa do Dioniso, un dio. E gli dèi la vendicheranno.

Arianna avrà un destino meraviglioso di immortalità, amata in eterno nel cuore di un dio, mentre Teseo avrà una morte indegna di un eroe, un destino molto sofferto a causa della vendetta degli dèi.

Il mito e le storie umane sono pieni di grandi rivincite. Il punto è non viverle inconsapevolmente. Essere consapevoli, non cadere nel giudizio moralistico che ti rende sempre vittima. Essere consapevole con sguardo puro.

Vi abbraccio!

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Al mio fianco, la giornalista e autrice Michaela Bellisario. La diretta sarà trasmessa su Instagram

 

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