Liberati dal senso della colpa.

Per la Meditation Family

Cari immaginalisti,

vi ricordo il corso online dedicato ai miti, che inizierà il 21 febbraio.

Per voi il riassunto della diretta del 14 febbraio dal titolo “Liberati dal senso di colpa”

Buongiorno,

Se ci siete sabato ci vediamo a Forlì, altrimenti ci vediamo per Daimon, il primo grande evento che faccio online ispirato al libro, in cui tratteremo il mito che mettiamo sulla scena della vita e attraverso mudra e altre esperienze rituali e meditative lo risolveremo.

Oggi continuiamo con Ci credo Ci riescoa marzo farò un evento online organizzato da Life strategies che ha proprio come titolo Ci credo Ci riesco, – ne ho già fatto uno un paio di anni fa con lo stesso titolo ma questo è totalmente nuovo e unico – in cui scopriremo Il potere della nostra fede, attiveremo Il potere della fede, il potere più grande con il quale siamo venuti in questo mondo.

Ad un certo punto del libro Carla, la grande artista di fine Novecento che ho avuto il piacere di conoscere su una nave da crociera, dice che le sue opere si dividono in due periodi: quello in cui non sapeva perché siamo peccatori e quello in cui ha compreso e risolto in sè il senso del peccato. Questo le ha fatto fare lo scatto da pittrice brava ma non riconosciuta a pittrice quotatissima nel mondo.

Tutti veniamo al mondo con questo senso del peccato che è un tutt’uno con la paura, sentiamo di essere colpevoli, di aver sbagliato qualcosa, ma non sappiamo cosa. Proprio perché siamo in questa condizione di peccatori, che non sanno cosa hanno fatto e perché, siamo accompagnati da una paura duplice: la paura del mistero e quella della punizione.

Ecco perché la nostra mente e la società trovano un terreno fertile per la loro opera di rimozione; iniziano a indurci a rimuovere energie, forze, talenti possibilità e alla fine a rimuovere l’anima.

Ieri abbiamo fatto una diretta sul fatto che si può perdere l’anima di come una volta persa l’anima si debba fare il soul retrieval, il recupero dell’anima.

L’anima e l’eterno femminile, l’irrazionale, l’oscurità, che non è assenza di luce, la notte, la lunarità, la creatività, l’ispirazione, la nostalgia, la dolce tristezza.

E’ un’energia incontrollabile e incomprensibile dalla mente perché è più vasta della mente stessa e quindi la società e la nostra mente razionale che la rappresenta ci inducono a rimuovere l’anima, a rimuovere il suo potere e più un’anima è selvaggia più questo processo di rimozione è feroce e intenso.

Io l’ho vissuto e sono sicura che l’avete vissuto anche voi.

Quanta rabbia! Ricordo che da bambina e adolescente mi veniva un triangolo rosso permanentemente tra le sopracciglia e infatti poi mi è rimasta una ruga di cui vado estremamente fiera proprio in mezzo alle sopracciglia.

Questo triangolo rosso era la mia rabbia, perché io avevo un’anima selvaggia, ero sempre nei campi, nei boschi dove ora ci sono solo fabbriche.

Il processo che chiamiamo educazione ha cercato in tutti i modi di contenermi, di indurmi a rimuovere la mia anima selvaggia, la selvatichezza con la quale sono venuta al mondo e che faceva sì che io preferissi sempre stare coi gatti, con i cani, le galline, i pulcini e i conigli piuttosto che con gli altri esseri umani.

Crescendo ho imparato a stare con gli altri esseri umani, anche se non sono mai stata totalmente accettata a scuola, sono sempre stata un po’ emarginata, la diversa.

Quindi questo processo di contenimento e repressione dell’anima Io l’ho conosciuto bene e quando ho incontrato Carla ci siamo subito riconosciute.

Sono sicura che tutti voi immaginalisti che mi state ascoltando avete avuto una storia simile è per questo ci riconosciamo.

Da bambini e adolescenti, anche se ci fa molta rabbia, assecondiamo questo processo di contenimento e di repressione dell’anima perché se ci dicono: “Sei diverso” nel significato di “Sei sbagliato” e noi ci crediamo perché veniamo al mondo con questo senso della colpa e la nostra vita va in un certo modo fintanto che non risolviamo il senso della colpa. Allora le cose cambiano potentemente e quel mondo che prima ti sembrava grande e difficile e che tutto intorno a te faceva pressione per limitarti, diventa piccolo e la tua energia, la tua forza, l’anima che risorge è enorme e allora le proporzioni cambiano e succede ad esempio quello che è successo a Carla che da artista brava ma non riconosciuta improvvisamente diventa riconosciutissima.

Mentre prima eri tu che dovevi correre dietro al mondo dicendo: “ti prego riconoscimi, ti prego accogli le mie opere nella galleria, ti prego aiutami a vendere qualcosa, ti prego pubblicami sulla rivista” ora è il mondo che viene a te e ti dice: “Carla avremmo il grande piacere e sarebbe per noi un immenso onore poter ospitare le sue opere nella nostra galleria” e Carla risponde: “ci devo pensare perché al momento sono esposte a New York e quindi non so, devo vedere quanto mi pagate…”

E’ cambiato tutto e quando Carla mi raccontava di questo cambiamento era bellissimo. perché lo riconoscevo nella mia vita e penso che ogni anima selvaggia che è venuta al mondo con questa selvatichezza, con questa forza del dell’eterno femminile o dell’invisibile è passata attraverso un processo fortissimo di contenimento, di rimozione e ha vissuto delle rabbie grandiose nell’infanzia. nell’adolescenza e anche dopo per diversi anni.

Siamo venuti al mondo con il senso della colpa, l’atto stesso del nascere porta con sé la colpa: da un punto di vista cristiano lo sapete già, magari ve lo spiego da un punto di vista buddhista.

L’esistenza è il Dharmakāya, il corpo degli insegnamenti del Buddha e tutto è solo come se fosse vero, in realtà gli eventi sono immagini, proiezioni; esserci è volontà di darsi perché è volontà di amare e quindi essendo l’esistenza una volontà di darsi, di amare non c’è niente di oggettivo; tutto fluisce, nulla è afferrabile.

Come diceva Eraclito: “un uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume”; “tutto è impermanente”, si dice nel Buddismo, o come si dice nello yoga sciamanico: “tutto è come luce di lampo, appare e svanisce, non permane” o come afferma il Lingam Purana: “l’esistenza è la danza di Shiva, il quale danzando risveglia la materia e ne fa onde pulsanti di un suono che pervade l’universo e la danza di Shiva lascia questa bianca esistenza esattamente come era, com’è e come sarà per sempre, perché il suo unico scopo è danzare”.

Questa è poesia ma è anche scienza, perché oggi anche la fisica ci fa pensare alla vacuità fondamentale di tutte le cose. Tutto è vacuità, tutto è vuoto, tutto è nulla, che non è niente, perché il desiderio di esserci è volontà di esistere, che è volontà di darsi, di offrirsi, in quanto volontà di amore.

Ecco perché nulla è oggettivo. L’idea di essere nati oggettivamente, una sensazione del tutto mentale, che esiste solo fintanto che sei prigioniero della mappa mentale, di essere nati per davvero e quindi di dover morire per davvero, questa sensazione che la nascita sia un fatto oggettivo e che la la morte sarà un fatto oggettivo, cioè accadrà per davvero, è il senso di colpa, è il peccato originale perché l’essere umano crea la sensazione dell’oggettività allo scopo del potere, del controllo. La mente non può esercitare un controllo su un’esistenza che non è oggettiva, che è vacuità, e allora porta in essere la sensazione illusoria dell’oggettività delle cose, perché sull’oggetto materiale la mente può illudersi di esercitare un controllo, attraverso la misurabilità, la prevedibilità, la governabilità delle sue leggi, le leggi mentali.

Quindi la mente costruisce tutto un universo oggettivo che non esiste se non nella mappa mentale della realtà. È questo il peccato originale; è questo che ci rende mortali, che ci fa cadere dal paradiso delle origini.

Ora fintanto che sei dentro la mappa mentale della realtà esisti in un mondo oggettivo che ha le sue norme, gli arconti, che ti rendono vittima e quindi è difficile avere successo, comprendere che sei il più grande del mondo perché sei anima.

Quel mondo lì l’anima te la taglia via, ti rende un automa misurabile, prevedibile e governabile.

Quando Carla mi raccontava la sua storia, la povertà dalla quale è venuta, poi le difficoltà tremende degli anni in cui non era riconosciuta, quando non riusciva neanche a comprarsi da mangiare e si metteva sulle strade per cercare di vendere qualche quadro, mi ricordava molto da vicino la sottoscritta che appena tornata dallo Sri Lanka per pagarsi l’università insegnava lo yoga e siccome io volevo insegnare uno yoga sciamanico e non c’era nessuno che lo volesse dovevo tornare a casa della mamma per mangiare.

Oggi gli studenti della nostra scuola di yoga sciamanico non si contano e ogni anno il nostro problema è chiudere le iscrizioni e non più andare in cerca di studenti e così Carla ad un certo punto della sua vita ha fatto questo grande cambiamento e il suo problema era rifiutare le richieste di esposizione delle sue opere nelle gallerie, perché quando fai questo salto la proporzione tra te e il mondo si ribalta completamente.

Questo salto è il momento in cui ti rendi conto ad un livello molto profondo, con i sensi, che non esiste una realtà oggettiva, che tutto è immagine, sogno proiezione, tutto è solo come se fosse vero; sei nato e morirai, certo, ma, tranquillo, è solo come se fosse vero. In verità Tu sei l’eterno non nato, mai creato, mai reale, mai irreale e tutto ciò che esiste è unicamente la splendente, meravigliosa Luce Chiara del vuoto, che è amore, che è darsi; non c’è altro.

Il peccato originale è la sensazione di essere nati per davvero, perché da lì procede la sensazione dell’oggettività della morte, da cui deriva ogni forma di paura. La sensazione dell’oggettività della morte è Mara nel Buddhismo; Mara è la madre di tutti i demoni. In sanscrito la parola ha stessa radice della parola morte, cioè la madre di tutti i problemi che possiamo avere è l’idea che dobbiamo morire per davvero, che la morte sia un fatto oggettivo, perché da questo procede la paura che è la fonte di ogni limitazione, di ogni insicurezza, ogni sensazione di non essere abbastanza, ogni auto sabotaggio. Ma quella morte oggettiva esiste solo nella mente, esiste solo finché uno è prigioniero della mappa mentale della realtà. Oltre la mappa c’è un’altra morte che è Nirvana, l’estinzione di ogni realtà oggettiva e quindi la liberazione.

Il Nirvana, la libertà, – come la chiamavano i Greci la bella morte – cioè la morte Mistica che ti accompagna in ogni istante della vita. Così la morte e la vita si intrecciano diventando una sola cosa e una potenzia l’altra, c’è un costante reciproco potenziamento tra la vita e la morte e tu vai a braccetto con la tua stessa morte che diventa la tua più potente alleata.

Quante volte nei nostri ritiri come IADOR Imaginal Alchemy Dragon Original Retreat. A call for Awakening, il nostro grande ritiro annuale facciamo la camminata a braccetto con la morte!

Quest’anno lo faremo in un posto meraviglioso nelle Marche, nella contea dei Ciliegi, in un bosco fantastico a picco sul mare.

Quando ti risvegli dalla sensazione dell’oggettività la morte diventa la tua più potente alleata e quindi tutte le tue insicurezze, le tue paure, che sono la fonte delle tue limitazioni, si sciolgono e si dissolvono, anzi si trasformano in forze, poteri, capacità e possibilità e quel mondo che prima ti faceva tanta paura e che riusciva sempre in qualche modo a limitarti diventa piccolissimo mentre la tua anima diventa immensa e quindi qualsiasi obiettivo diviene raggiungibile.

A questo punto si scioglie completamente il senso della colpa, che diventa responsabilità e ti rendi conto che tu non sei colpevole, sei responsabile, sono due cose molto diverse. Questa consapevolezza è un risveglio pazzesco: non sono colpevole, sono responsabile, cioè l’ho voluto io; non è che ho mangiato la mela perché ho sbagliato e di conseguenza sono stato cattivo… Non è una questione di essere buoni o cattivi; non esiste niente del genere, questa è la mente che divide, che separa il bene dal male, il buono dal cattivo.

È solo un fatto di responsabilità e di scelta. Io sono responsabile ho scelto. questo inganno dell’oggettività delle cose, ho scelto di cadere nella mente, di illudermi, ho scelto il Samsara, ho scelto l’ignoranza per potermi risvegliare, per poter avere una conoscenza cosciente, consapevole, volontaria.

Io ho scelto! Ho scelto l’ignoranza per poter risvegliarmi alla conoscenza; è stato un sacrificio, un sacrum facere, che poi è lo stesso sacrificio che il Salvatore Gesù e il Buddha ci mostrano con il loro esempio.

Il divino ha scelto di farsi uomo, ha scelto di incarnarsi, ha scelto di farsi mortale. L’immortale ha scelto di farsi mortale, quindi c’è una responsabilità ma questo non è male. E al di là del bene del male e quindi non c’è colpa. La colpa presuppone l’esistenza del senso del bene del male.

La responsabilità è libera dal senso del bene del male, del buono del cattivo, del giusto dello sbagliato.

Se io l’ho scelto, se è la mia responsabilità, se è una mia manifestazione posso riassorbirlo, posso ritirare la mia manifestazione, la mia proiezione. Se dipende da me Io lo posso riassorbire, cambiare, trasformare.

Siamo caduti tutti in questo inganno mentale, abbiamo mangiato tutti la mela. Siamo caduti tutti vittime di questa volontà di potere della mente, questa volontà di controllo, per cui tutti abbiamo portato in essere questa sensazione di oggettività delle cose; siamo caduti nell’inganno di essere nati per davvero e per conseguenza abbiamo vissuto nella sensazione di dover morire per davvero e questo ci ha reso impotenti, ci ha sprofondato nella paura, nell’insicurezza, nel vittimismo…

Ma tutto questo è nostra responsabilità e possiamo riassorbirlo, possiamo ritirare tutte le nostre proiezioni. Questo è il grande salto!

Vorrei che ciascuno degli immaginalisti potesse fare questo salto: liberarsi dal senso del peccato trasformandolo nella sensazione della responsabilità.

Carla mi ha detto anche: “Ti ricordi l’Ave Maria? Quando si prega per noi peccatori?”

Prega per noi peccatori. Aiutaci a risolvere questo senso del peccato tu che sei la madre di Gesù, che ci ha insegnato come si fa, ci ha indicato la strada; l’immortale, il divino che ha scelto di diventare mortale, di incarnarsi.

E’ sua responsabilità ed è nostra responsabilità, perché noi siamo Lui, noi siamo Quello come dicono tutti i mantra spontanei del respiro: “So Ham”, “Hi Fu”, “Hong So”.

Non è una colpa è una responsabilità: io ho manifestato la nascita, la morte, l’oggettività, questo mondo e lo posso riassorbire, lo posso ritirare se mi assumo la piena responsabilità, posso risolvere il senso della colpa e liberarmi dalla paura!

Il cammino della libertà si compie a gradi di intensità sempre crescenti, facciamolo insieme!

Guarda la diretta su YouTube

Novità Social

Ogni mercoledì mattina alle 7 mediteremo insieme sui temi de “LE CARTE DEL DRAGO IMMAGINALE”.

La diretta sarà trasmessa su ClubHouseFacebook e YouTube

A partire dal 16 marzo, tutti i giovedì alle 7 farò una meditazione e un approfondimento sulle CARTE DEI NAT
Al mio fianco, la giornalista e autrice Micaela Bellisario. La diretta sarà trasmessa su InstagramFacebook e YouTube.

Le carte dei NAT sono un potente strumento per dialogare con gli avi e approfondire il contatto con la propria anima. Sono forze archetipiche che governano la natura e la psiche e sono frutto delle mie ricerche antropologiche presso le tribù animiste del Myanmar.

 

Selene

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