La Corte di Assise di Brescia decide di bruciare un maiale in un forno, il Partito Animalista Italiano interviene.

La Corte di Assise di Brescia decide di bruciare un maiale in un forno, il Partito Animalista Italiano chiede al Ministro della Giustizia l’invio degli ispettore e a Presidente e Procuratore capo la sospensione dell’esperimento.
Dopo la decisione shock della Corte di Assise di Brescia che ha deciso di bruciare un maiale vivo come esperimento giudiziale nel processo “Bazzoli”, il Partito Animalista Italiano, col il suo Presidente avv. Cristiano Ceriello, chiede al Ministro della Giustizia Marta Cartabia l’invio degli ispettori ministeriale e chiede, insieme al Presidente e Procuratore Capo la sospensione dell’esperimento.
LA STORIA: Nel procedimento penale Mario Bazzoli, la Corte d’Assise di Brescia abbia disposto l’uccisione di un maiale, da effettuarsi con esperimento giudiziale il 27 c.m., per accertare se sia possibile che il corpo di Mario Bozzoli, nell’ipotesi che sia stato bruciato nella fonderia di Marcheno, possa essere scomparso senza lasciare alcuna traccia. da come si apprende, per tale esperimento la data e il luogo sono già stati fissati, 27.04.2022, cosi come i dettagli: il prossimo 27 aprile, nella fonderia Gonzini di Provaglio un maiale irrimediabilmente malato, di quelli con il destino segnato (così ha stabilito il Giudice), sarà sottoposto ad un prelievo del dna, poi ucciso, vestito con indumenti simili a quelli che Bozzoli indossava la sera della sua scomparsa, e infine gettato in un forno.
Secondo il Partito Animalista Italiano, scrive l’avv. Ceriello questa decisione: “desta preoccupazione anche interpretativa, nonchè stupore, pure a seguito della recente riforma degli artt. 9 e 41 della Carta Costituzionale che, tra gli altri, hanno mutuato tra gli altri “di riflesso” nel nostro ordinamento i principi disposti dall’art. 13 del Trattato di Lisbona che riconosce gli animali come esseri senzienti. Nonché, umilmente ci permettiamo di sottolineare, tale decisione pare andare in senso contrario a tanti altri disposti giurisprudenziali sulla tutela di ogni essere vivente e animale, non solo per i disposti degli art. 544 e ss del nostro Codice Penale, ma pure in relazione a recenti disposti che stanno altresì “mutuando” nei nostri principi giuridici quanto sancito nella nota “Dichiarazione universale dei diritti dell’animale”
Pertanto con tutta urgenza al Ministro della Giustizia, al Presidente del Tribunale e al Procuratore Capo della Repubblica, viene richiesto pronto intervento per evitare lo svolgimento dell’esperimento con l’uccisione di un maiale vivo e, altresì, si chiede al Ministero l’invio degli ispettori visto che, conclude l’avv. Ceriello per il Partito Animalista Italiano, “venga posta in essere ogni attività di controllo anche ispettivo pure per valutare se, in prospettiva, tale esperimento possa divenire un precedente interpretativo “pericoloso” sull’uso di animali vivi, anche in funzione delle recenti riforme normative e Costituzionali”.
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