–COVID. COLDIRETTI: CHIUSURE DI NATALE, DANNI PER RISTORAZIONE ARRIVANO A 41 MLD.
Gli effetti della chiusura delle attivita’ di ristorazione – continua la Coldiretti – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualita’ che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Le limitazioni alle attivita’ di impresa – sostiene la Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione. Nelle regioni dove si registrano scenari di elevata o massima gravita’ – continua la Coldiretti – sono sospese tutte le attivita’ di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte dei quasi 19mila agriturismi (quasi l’80% del totale) presenti in queste aree che – sostiene la Coldiretti – spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono secondo www.campagnamica.it i luoghi piu’ sicuri perche’ e’ piu’ facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche Non e’ un caso che appena lo 0,3% dei 66.781 casi di infortunio da Covid-19 registrate dall’ Inail in Italia riguarda l’agricoltura dove – conclude la Coldiretti – peraltro i mesi estivi e autunnali sono i piu’ attivi con la raccolta di frutta, ortaggi, olio e la vendemmia.
Agenzia DiRE www.dire.it