Il pittore cilentano Nicola Rizzo, inserito nel Catalogo “Raffaello Sanzio – Il genio del Rinascimento Italiano”, edito da “Il Quadrato” Milano.

L’ arte pittorica di Nicola Rizzo, ricca di luminosità, sentimento e perfezione, è intensa, geniale, sublime. Ne hanno parlato e/o scritto grandi Critici ed esperti d’Arte. Basti fare il nome del Dott. Cav. Michele Miulli, del Dott. Giorgio Pilla, del Critico Sandro Serradifalco nel Catalogo presentato al Premio Internazionale Arte Milano, e altri. Anche il Prof. Vittorio Sgarbi si è complimentato con il pittore a Jesolo, durante una Mostra.

E’ recente l’inserimento del suo nome nel “Raffaello Sanzio – Il genio del Rinascimento Italiano”, edito da “Il Quadrato” Milano, a cura del Critico d’Arte Giorgio Falossi. Nel Catalogo, oltre al testo che segue, sono stati allegati i due dipinti:

Il bacino di San Marco”, olio su tela, cm 80×120 .

La basilica di San Marco”, olio su tela, cm 70×80.

C’è in Nicola Rizzo il senso del luogo, reso non per simboli, ma per visioni e per atmosfere. Una pittura verista che nel segno di Nicola Rizzo diventa realtà ma anche poesia, trasposizione immaginata di una situazione, in questo caso, felice, perchè il tema è Venezia. Il reale più realistico della realtà. Impresa complicata a Venezia, dove lo spazio appare sospeso tra il tangibile e il sognato. Tra il percepibile e il favolistico. Dove la lama accecante del sole mattutino sulla pietra d’Istria si trasforma in bianco e rivaleggia con quella dei tramonti di timbro autunnale sulla laguna. Dove una luminosità di provenienza unica, per poche ore al giorno, transita sui canali riflettendo le sfumature dei Bacini e delle Architetture. Il “reale”, a Venezia, imprigionata nella sua leggenda, esiste solo nella nostra fantasia, nella operosità artistica di Nicola Rizzo.

Rimangono le decine di figurette orribilmente turistiche che calpestano calli e selciati. Rimane il transito dei vaporetti a fare pericoloso movimento ondoso. E fare arte è soprattutto vivere la realtà nuova come altrimenti non sarebbe stato possibile. Ma per fare certe opere non si può essere solo pittori, bisogna avere una personalità definita: capacità di osservazione, interessi culturali, stati d’animo da trasmettere. Bisogna essere artisti. Bisogna essere come Nicola Rizzo. Calmo posizionatore della pennellata, accorto selezionatore di colori, innamorato delle bellezze del mondo. Bisogna essere innamorati di Venezia ed artisti, appunto, come Nicola Rizzo.”

Ad maiora semper”.

Castelnuovo Cilento

Giacomo Di Matteo

 

 

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