Trova la tua vibrazione grazie all’ansia: trascrizioni e OMI.

L’ansia: alleata o nemica?

Dirette dell’11 e del 12 settembre

Cara/o Immaginalista,

abbiamo trascorso insieme una settimana a parlare di ansia. Per molti viene vissuto come un problema, anche se in realtà bisognerebbe guardarla con occhi del tutto differenti.

Esiste una forte connessione fra l’ansia, vista come forma di eccitamento, e la condizione sciamanica. Il termine “sciamano”, tradotto spesso come “colui che sa”, indica in realtà “colui che è in uno stato di eccitazione”.

Vista alla luce spirituale e Buddhista in particolare, l’ansia è un karma: tutto è citta maya, impressione della coscienza. Nulla di oggettivo esiste davvero, ma è solo una nostra proiezione. Ovvero un’immagine dell’anima.

Chi è quindi una persona ansiosa? Chi fa fatica a concentrarsi, chi non contempla abbastanza, chi non riesce ad andare in profondità.

Tanti Immaginalisti soffrono d’ansia. Meravigliosamente, dico io. Perchè molti vedono l’ansia come un male, mentre in realtà è un tratto della nostra natura. In quanto evento karmico, dobbiamo imparare ad amare l’ansia così come occorre riscoprire o nutrire un grande amore per il nostro karma in generale.

Anche se l’ansia è comune a molti, ogni individuo è vibrazione, una melodia. Proviene dalla Natura: non sarà mai ripetitiva. Per questo ciascuno di noi sarà più o meno ansioso in modi diversi, in un modo unico.

Ti lascio con le trascrizioni delle due dirette dell’11 e del 12 settembre 2023 dedicate all’ansia. Ti ricordo che presto potremo utilizzare insieme uno dei più preziosi strumenti per curare tutte le nostre ferite. Ti aspetto il 14 ottobre 2023 dalle 10 alle 17 per respirare Kintsugi e l’arte di riparare le ferite dell’anima con l’oro. Il workshop di un’intera giornata è a cura di Life Strategies.

Con dorato affetto,

Selene e Akì

Ansia: che fare?

Trascrizione diretta 11 settembre 2023

Ho pensato in questo nuovo ciclo di dirette di parlare di ansia perché sto notando che l’ansia è diventato un problema comune mentre non dovrebbe essere un problema. L’ansia in natura è una forma di autodifesa e anche qualcosa che aiuta la specie a sopravvivere a riprodursi persino a evolvere e allora mi sono chiesta Ma come mai gli esseri umani vivono l’ansia in un modo così negativo e addirittura vogliono guarire dall’ansia.

Durante il mio ritorno in Svizzera, ho avuto la fortuna di viaggiare con il cane

di mia figlia: Oliver. Un cane molto speciale, visto che è un Service Dog: cani di servizio preposti alla cura e all’aiuto dell’essere umano. In particolare, Oliver è istruito per gestire persone affette da forme di ansia gravi. Questo mi ha fatto seriamente a riflettere sull’ansia e su come sia diventato un problema sociale, quando invece dovrebbe essere una risorsa dell’individuo. Perché è qualcosa che in natura ci spinge ci sprona.

In fondo, l’ansia è una condizione di eccitamento. Si avvicina alla condizione sciamanica: come sapete, la parola sciamano a volte viene tradotta come colui che sa. Più propriamente dovrebbe essere tradotta come colui che è in uno stato di eccitazione. Secondo la psicologia moderna, l’ansia è diventata uno stato patologico, tanto che oggi anche il panico viene classificato come eccitazione repressa.

Questo stato di eccitazione, però, in natura e per le persone molto vicine allo stato naturale come gli sciamani, è un evento positivo.

Se traduciamo in termini spirituali e buddisti il fatto che l’ansia sia una caratteristica ereditaria, questa ansia è un evento karmico. Infatti tutto ciò che in un linguaggio occidentale moderno viene definito come fattore ereditario, in un linguaggio spirituale buddista è un evento karmico perché da una prospettiva buddista e spirituale noi abitiamo le nostre immagini: tutto è impressione,  è maya, citta Maya, impressione della coscienza. Non esiste nulla di oggettivo, di concreto, di sostanziale.

Tutto è una nostra proiezione, un’immaginazione dell’anima.

L’Anima del mondo è il soggetto dell’immaginario ma noi siamo l’Anima del mondo al di là dell’Io, dell’individualità (che è una costruzione mentale). Possiamo affermare, allora, che tutto è una nostra immagine e che noi abitiamo le nostre immagini. Hillman diceva che anche i genitori sono nostre immagini: noi immaginiamo, ancora prima di venire al mondo, la madre e il padre che hanno quelle caratteristiche che sono più utili per noi al fine di affrontare le paure e gli attaccamenti che ci portiamo di vita in vita e di morte in morte e che dobbiamo superare, sciogliere, per poter arrivare alla Liberazione finale.

I nostri genitori sono nostre immagini o proiezioni dell’anima. L’anima Immagina su basi karmiche cioè le immagini dell’anima vengono modellate, plasmate dai venti del nostro karma, cioè dal ricordo degli attaccamenti e delle paure che dobbiamo sciogliere per arrivare alla libertà.

Dire che qualcosa che ci caratterizza è ereditario significa dire che è nel nostro karma e significa dire che di quella cosa abbiamo assolutamente necessità per poter sciogliere delle paure, degli attaccamenti, e arrivare alla libertà.

La persona ansiosa è una persona che generalmente non si concentra a fondo sulle cose. Fa fatica a concentrarsi, l’ansia ti porta a essere molto veloce, molto sbrigativo, poco contemplativo e quindi ti previene dall’andare in profondità nel contemplare a fondo le cose. Questo di per sé non è né negativo né positivo.

Ci sono momenti nella vita in cui non andare a fondo può essere positivo perché ci permette di fare surf sugli eventi.  Non è un caso se ci siamo inventati questo sport proprio in quest’epoca storica in cui l’ansia è dilagante. A volte ci sono momenti nella vita in cui “surfare sulle onde”, in superficie, anziché andare in profondità, è esattamente quello che si deve fare.

In effetti ho notato una cosa: qualcuno potrebbe in apparenza pensare che una persona ansiosa, che continuamente “surfa” sulle onde, faccia molta fatica a meditare e a mettersi in postura, nell’asana, e a chiudere gli occhi, a stare immobile.

Invece non è così: anche se una persona è molto ansiosa e si muove velocemente durante le vicende quotidiane, può riuscire perfettamente a mettersi in postura e rimanere immobile. Già questo fatto fa pensare che l’ansia non sia una malattia da curare. Noi viviamo in un’epoca in cui il modello terapeutico è propagandato a oltranza e finisce per essere visto come l’unico modo per affrontare disagi, disturbi, problemi.

LEGGI LA TRASCRIZIONE COMPLETA DELL’11 SETTEMBRE

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I benefici del corso

  • Maggiore energia vitale che non viene più dispersa attraverso le cicatrici ancora aperte
  • Aiuta a far pace con il passato
  • Dona entusiasmo e gioia di vivere
  • Aumenta la creatività
  • Aiuta a far pace con l’impermanenza e a vivere positivamente il cambiamento
  • Risveglia l’energia per raggiungere i propri obiettivi

Il programma della giornata

  • 10.00 : 11.15 –  L’antica arte di riparare le ferite. La consapevolezza come ingrediente capace di riconciliarci con gli errori, le strade chiuse e tutte le situazioni in cui abbiamo perso tempo.
  • 11.15 : 11.30 – Pausa
  • 11.30 : 12.45  – Storytelling. La narrazione come strumento per migliorare la nostra condizione e per cambiarla quando diventa insostenibile. Chiavi e simboli per risvegliare il nostro potenziale.
  • 12.45 : 14.00 – Pausa Pranzo
  • 14.00 : 15.15  – I 9 Poteri della Forma. Le meditazioni per risvegliare il Potere Automatico.
  • 15.15 : 15.30 – Pausa
  • 15.30 : 16.45  – I 9 Pitha Nyasa  – Gli esercizi spirituali che servono a risvegliare la forza della consapevolezza, quella che serve a riparare le ferite della tua anima.
  • 16.45 – Conclusioni

Il ritmo dell’ansia

Trascrizione diretta 12 settembre 2023

Se guardiamo attentamente, notiamo come l’essere ansioso sia un fatto di ritmo, di vibrazione. Ciascuno di noi rappresenta una musica, una melodia, un ritmo, una vibrazione unica. La natura è straordinaria perché non fa mai qualcosa di ripetitivo, non ripete mai se stessa e le diversità di forma sono diversità di ritmo, di vibrazione: il suono, infatti, è forma.

Se mettete della sabbia su di una membrana e fate sì che questa membrana venga attraversata da un suono,  vi rendete conto che la sabbia sopra la membrana inizia a muoversi a ritmo della vibrazione del suono che attraversa la membrana;  muovendosi, questa sabbia disegna delle forme geometriche e, a seconda della vibrazione del suono che pervade la membrana, la sabbia si muoverà disegnando forme geometriche diverse. Il suono, la vibrazione, è forma e la forma è vibrazione.

Ognuno di noi è un suono, ha una vibrazione, rappresenta un ritmo e questo ritmo è anche forma. Anche ogni chakra corrisponde a un suono e i suoni principali dei sette chakra sono mantra che corrispondono a uno yantra, cioè a una forma (Lam è il quadrato, Vam è il triangolo e così via).

Ognuno di questi suoni corrisponde a una forma geometrica. Essere più o meno ansiosi è una questione di ritmo, è una questione di vibrazione e non esiste un singolo ritmo in natura uguale a un altro. Per questo ciascuno di noi sarà più o meno ansioso in modi diversi, in un modo unico.

La natura produce tutti questi ritmi, tutte queste vibrazioni e, quindi, tutte queste forme così diverse e così uniche, per una questione evolutiva. La natura è una grande spinta evolutiva e l’evoluzione naturale è un grande movimento che procede verso gradi di libertà sempre più elevati.

Per una settimana, ti consiglio di svolgere questa pratica. Stai immobile in una postura meditativa. Tieni la schiena ben dritta per esprimere nobiltà e dignità. Esprimi il forte desiderio di ascoltare la tua vibrazione: vedrai che si manifesteranno davanti a te tutti quei momenti della vita in cui la vibrazione ha trovato espressione.

Abbi la forza di rimanere in silenzio e non ascoltare i giudizi della mente. Accogli, uketamo. “Ecco ciò che io sono”. Non definire, non analizzare. Non elaborare. Ascolta il tuo ritmo, la tua vibrazione. Sei unico.

LEGGI TUTTA LA TRASCRIZIONE DEL 12 SETTEMBRE

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