Genova. “Santa Muerte”, pubblicato in ebook e cartaceo, il romanzo storico di Loredana Zino, che penetra nel vissuto di Massimiliano I del Messico e Carlotta del Belgio tra biografia e fiction.

 

 

 

 

ACCADEMIA DEI PARMENIDEI
      UFFICIO STAMPA

Genova. “Santa Muerte”, pubblicato in ebook e cartaceo, il romanzo storico di Loredana Zino, che penetra nel vissuto di Massimiliano I del Messico e Carlotta del Belgio tra biografia e fiction.

Quando si leggono i lavori della “Scrittrice zen, drammaturga, blogger, floriterapeuta” Loredana Zino

occorre ricordarsi che crede nella reincarnazione ed è l’autrice, con pina DeMurtas  di “Cammina nell’anima: Le nostre vite precedenti”. Per cui ciò che leggiamo potrebbe essere, almeno in parte, frutto di una conoscenza che non è legata soltanto allo studio storico dei personaggi di cui parla. In questo suo lavoro ci riporta, sì, alla vera storia di Massimiliano I del Messico (Ferdinando Massimiliano

d’Asburgo-Lorena) e di suo fratello Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria e Re d’Ungheria, però non lo fa con la freddezza di uno storiografo, piuttosto come di qualcuno che abbia vissuto, momento per momento il destino quasi segnato di Massimiliano, sposato con l’amata Carlotta del Belgio, finito al centro dei disegni espansionistici di Napoleone III, e dei raggiri di personaggi che nel 1859 gli

offrirono la corona del Messico allo scopo di realizzare mire personali.

A fianco di questi personaggi storici realmente esistiti, si pongono però, realizzati con acutezza psicologica, i personaggi del romanzo, tra cui il conte Manuel de Ibarra y Bagnères, sua figlia Paloma e l’altro personaggio di spicco della storia: Ethienne Navarro de Vallory y Melun.

Il romanzo ci conduce per mano nei più segreti anfratti delle vicissitudini che condurranno Massimiliano alla sua sorte e ci costringe, quasi, a relazionarci con la storia vera, per la curiosità che nasce nel corso della lettura romanzata. In questa non mancano gli agganci alla realtà storica, in modo che non sia mai persa di vista, pur tuffandoci nella “vita vera”, nelle sofferenze e nelle gioie delle personalità storiche. Ci ritroviamo Nella stanza da letto dell’imperatrice Eugenia, nel Palazzo Les Tuileries, dove si svolgono i preparativi per la cena ufficiale voluta dal consorte Napoleone III. Quindi abbiamo modo di conoscere i pensieri e le azioni della contessina Paloma Ibarra Bagneres de Irun y Viella, che seguiremo puntualmente nelle sue avventure “storiche”, fino al finale imprevedibile. Seguiremo Francesco Giuseppe, ammogliato con la tenebrosa e bellissima Elisabetta che diverrà così imperatrice d’Austria e coi suoi tentativi di trovare moglie al fratello Massimiliano, di cui “teme” la dolcezza di carattere e il favore che ottiene ovunque. Il giovane dopo una triste storia d’amore con la piccola Maria Amelia, figlia dell’imperatrice del Brasile, morta di tisi a vent’anni, Il 27 luglio 1857, sposerà Carlotta del Belgio. Noi avremo modo di vivere, come presenti, la loro notte di nozze.Saremo presenti, grazie all’abilità della nostra scrittrice, ad ogni evento, ad ogni pensiero, emozione della storia, conoscendo anche gli anni felici vissuti da Massimiliano e Carlotta, finché avranno modo di vivere la loro romantica storia e trascorrere un’esistenza appartata, con le passeggiate in riva al mare o nel parco del Castello di Miramare, vicini alla musica, la cultura e la pittura. Laddove Saremo presenti, grazie all’abilità della nostra scrittrice, ad ogni evento, ad ogni pensiero, emozione della storia, conoscendo anche gli anni felici vissuti da Massimiliano e Carlotta, finché avranno modo di vivere la loro romantica storia e trascorrere un’esistenza appartata, con le passeggiate in riva al mare o nel parco del Castello di Miramare, vicini alla musica, la cultura e la pittura. Laddove imperatore del Messico il 10 aprile 1864. La storia è storia e ciascuno ha modo di rileggerla, volendo, però il romanzo ce la presenta puntualmente fino alla fine, anche corredato, come se si fosse presenti, da tanti particolari realistici che rendono la verità tangibile del tipo: Dal diario di Carlotta. *

Ciò che più mi affascina di Max è ch’è così profondamente religioso. Non vi è nulla di freddo e di meschino nella sua religione, essa è parte di lui, della sua

più autentica nobiltà di spirito. La sua cavalleresca cortesia è innata ed egli sa solo fare del bene…Moralmente e spiritualmente egli è tutto ciò che posso desiderare”. *(documento autentico).

Non mancano i colpi di scena, come la conoscenza che Paloma fa di Alejandro Ortega, misterioso personaggio che l’accompagnerà nella sue vicissitudini di vita.

Il romanzo ci conduce persino in Messico, laddove abbiamo modo di vivere i culti aztechi e maya del “serpente piumato” e della “Santa Muerte” e di conoscere i paesaggi dei luoghi dove i nostri eroi si trovano a vivere e le passioni fisiche ed

Non mancano i colpi di scena, come la conoscenza che Paloma fa di Alejandro Ortega, misterioso personaggio che l’accompagnerà nella sue vicissitudini di vita.

Il romanzo ci conduce persino in Messico, laddove abbiamo modo di vivere i culti aztechi e maya del “serpente piumato” e della “Santa Muerte” e di conoscere i paesaggi dei luoghi dove i nostri eroi si trovano a vivere e le passioni fisiche ed

nere e rosse. Ognuno sembrava non accorgersi del suo vicino, ognuno rapito dall’inno intonato

da un grande capo, con voce da medium, in piedi accanto al rogo centrale, calpestando il terreno in una danza dolorosa e lenta, la danza degli oppressi”.

La storia ci dice che nel 1867 Massimiliano fu fucilato dagli oppositori repubblicani e il pittore francese Manet, colpito

dall’evento, gli dedicò il celebre dipinto “L’esecuzione dell’imperatore Massimiliano”, piuttosto lontano dalla realtà.

Il seguito della storia lasciamo che il lettore la trovi nel romanzo, laddove potrà viverla più intensamente che sui libri che ne parlano.

C’è una opinione che trovo molto interessante, di questa autrice: “(…) Consiglierei (gli autori. N.d.a.) di staccarsi il

più possibile dalla mente e dall’aspettativa di un risultato economico e mondano. (…) Tranne l’avere capitali da spendere in promozione, trovo che siano le uniche maniere per risparmiarsi tante delusioni, frustrazioni, e conseguente rischio di inaridirsi, ciò che rappresenta la vera perdita”. La faccio mia.

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