Attacco hacker all’Italia ‘russofoba’, per alcune ore in tilt il sito del Viminale ed altri.

Nelle ultime ore alcuni siti istituzionali e aziendali italiani sono stati presi di mira da un attacco hacker: la motivazione sarebbe il sostegno all’Ucraina.

Un nuovo attacco hacker ha colpito nelle ultime ore l’Italia: sono stati attaccati diversi importanti siti istituzionali e aziendali, da quello del ministero dell’Interno a quello di Bper, passando per il sito dell’Arma dei Carabinieri. L’attacco hacker – che a giudicare da un rapido giro in rete sui siti interessati è ormai questione risolta – è iniziato nella mattinata di ieri 21 febbraio, quando la premier Giorgia Meloni era ancora su suolo ucraino, anche se la notizia si è diffusa solo in serata: a rivendicare l’azione contro i siti italiani è il collettivo di hacker filorusso chiamato NoName057, sul proprio canale Telegram, spiegando che si tratta di un’azione legata al sostegno che l’Italia continua a dare all’Ucraina e in particolare si fa riferimento al “sesto pacchetto di aiuti militari che includerà tre tipi di sistemi di difesa aerea compresi i sistemi anticarro SAMP-T”. Aprendo i vari siti, compariva una curiosa immagine con un orso bruno (simbolo della Russia) sullo sfondo del tricolore e apparivano frasi ironiche riferite all’Italia (ad esempio “Italia russofoba, mamma mia“) scritte in russo. In rete si trovano diverse immagini dell’orso, a volte a corpo intero, a volte a mezzo busto.

I siti colpiti sono rimasti offline per alcune ore, ma a quanto risulta si sarebbe trattato di un attacco di tipo ‘dimostrativo’ e non di vera violazione dei portali: gli hacker hanno infatti convogliato sui siti un massiccio traffico da parte di migliaia di pc infetti, riuscendo così a rallentare moltissimo i siti colpiti, fino a portarli alla non funzionalità, oppure – come è accaduto- riuscendo a renderli inaccessibili e farli quindi temporaneamente saltare. Una tipologia di attacco che viene definita  DDos, che sta per Distributed Denial of Service.

Il primo sito italiano colpito è stato quello del ministero della Difesa (gli hacker a questo proposito hanno chiosato con la battuta “dopo la colazione con i croissant francesi siamo andati a mangiare la pizza italiana”, dal momento che poco prima avevano preso di mira anche alcuni siti francesi). Bersagliati anche il sito dell’Arma dei Carabinieri, quello de ministero degli Esteri, quello di Bper e altri tra cui Viminale per la Carta d’identità, Politiche agricole, Tim, Banca PER, A2A Energia.

Il gruppo NoName057 è stato creato nel marzo del 2022, poco dopo l’ingresso dei carri armati russi nel territorio di Kiev. Non è la prima volta che mette in campo attacchi contro enti governativi e infrastrutture critiche in Ucraina e nei Paesi che la supportano. In particolare Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Norvegia e Finlandia.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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