I paramilitari di Wagner si fermano, c’è un accordo con Putin. Prigozhin: “Si rischia di versare sangue russo”.

di Vincenzo Giardina

L’accordo sarebbe stato mediato da Minsk con il consenso di Vladimir Putin.

I paramilitari di Wagner fanno marcia indietro e si preparano a tornare nelle loro basi, perché “è arrivato il momento nel quale si rischia di versare sangue russo”: lo ha annunciato Evghenij Prigozhin, capo del gruppo, in un messaggio diffuso su Telegram. La comunicazione ha seguito l’annuncio da parte del servizio stampa del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko di un’intesa per “una de-escalation” della crisi in Russia. L’accordo sarebbe stato mediato da Minsk con il consenso di Vladimir Putin.

Oggi non abbiamo versato una sola goccia del sangue dei nostri combattenti” ha riferito Prigozhin. Poi, dopo il riferimento al rischio di scontri e vittime, ha aggiunto: “Dal momento che ci rendiamo conto di tutta la responsabilità del fatto che può essere versato sangue russo, facciamo tornare indietro le nostre colonne, verso le basi, secondo i piani”.

CREMLINO: PRIGOZHIN VA IN BIELORUSSIA, RITIRIAMO ACCUSE

Evghenij Prigozhin andrà in Bielorussia e le accuse mosse nei suoi confronti saranno fatte cadere: lo ha detto in serata Dmitrij Peskov, portavoce della presidenza russa. Secondo il dirigente, i combattenti del gruppo paramilitare Wagner potranno ora sottoscrivere contratti con il ministero della Difesa. Peskov ha aggiunto che anche nei confronti di coloro che hanno partecipato alla “marcia di giustizia” voluta ieri e oggi da Prigozhin sarà lasciata cadere ogni accusa.

ROSTOV, APPLAUSI A PARAMILITARI WAGNER: RESTANO INCOGNITE

Applausi in strada per i paramilitari di Wagner a Rostov sul Don dopo l’annuncio dello stop della loro “marcia di giustizia” per denunciare inefficienze ed errori del governo del presidente Vladimir Putin rispetto alla guerra in Ucraina. Un video che mostra la scena, con i contractor fedeli a Evghenij Prigozhin pronti a tornare alle proprie basi, è stato rilanciato da fonti locali. Accanto a una folla che applaude si vede sventolare una bandiera con i simboli di Wagner. Secondo il blog militare Voennyj Osvedomitel, “i residenti sono contenti della risoluzione pacifica della situazione”..

A Rostov, dove alcune strade restano chiuse, la tensione si sarebbe già allentata. “Sullo sfondo della diminuzione della minaccia di conflitto interno rimane la questione di ciò che è stato promesso a Prigozhin dalle autorità russe e viceversa” annota però Voennyj Osvedomitel. “Dopotutto, si sa l’unica cosa peggiore di una guerra fratricida è perdere quella guerra‘; se Prigozhin non riesce a ottenere l’attuazione delle garanzie che gli sono state promesse, allora tutto ciò che è accaduto non avrà alcun significato e lui stesso potrebbe perdere tutto ciò che ha”.

CAPO WAGNER: SIAMO 25MILA, PRONTI A MARCIARE E MORIRE

Siamo tutti pronti a morire; siamo in 25mila, e poi altri 25mila”: parole di Evghenij Prigozhin, capo del gruppo paramilitare Wagner, contenute in un messaggio diffuso stamattina. Il testo è stato pubblicato sul social network Telegram.

Prigozhin aveva annunciato ieri “una marcia di giustizia”, che “nel nome del popolo russo” doveva partire da Rostov sul Don, città presso il confine con l’Ucraina dove si sono posizionati uomini e mezzi di Wagner, per raggiungere la capitale Mosca.

I PARAMILITARI DI WAGNER: SIAMO NELLA CITTÀ DI VORONEZH

Un’esplosione si è verificata presso un deposito di carburante nella città di Voronezh, a poche centinaia di chilometri da Mosca: lo riferiscono fonti e testimonianze concordanti, secondo le quali nella regione ci sono stati scontri a fuoco tra soldati dell’esercito e paramilitari del gruppo Wagner.
Stando al blog Voennyj Osvedomitel, nel momento della deflagrazione in cielo volava un elicottero militare. Secondo fonti locali, paramilitari di Wagner hanno sostenuto di aver preso il controllo di tutte le installazioni militari a Voronezh.

La città è all’incirca a metà strada tra Rostov sul Don, nell’estremo sud al confine con l’Ucraina, e Mosca. Nella regione di Voronezh, come in q uella della capitale, il governo del presidente Vladimir Putin ha introdotto misure presentate come “anti-terrorismo”.
In un messaggio audio diffuso in giornata, il capo di Wagner, Evghenij Prigozhin, ha risposto al discorso di Putin trasmesso in tv accusando il presidente di aver commesso “un grave sbaglio”. Prigozhin ha aggiunto, in riferimento ai suoi paramilitari: “Siamo tutti patrioti”.

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