Per la Meditation Family

Cari Immaginalisti,

il prossimo 26 febbraio riparte la Scuola di Wabi Sabi Mentoring, che si articola in 16 corsi e rilascia il diploma di Wabi Sabi Mentor.

Frequentarla significa compiere una meditazione estetica e un’esperienza estatica, in cui la mente si arrende alla limpida consapevolezza di sapere di non sapere.
Sul cammino del Wabi Sabi le tue imperfezioni, le tue debolezze, le tue asimmetrie saranno i tuoi più potenti alleati e avrà inizio la magia.

La scuola prevede un doppio incontro nel corso dell’anno: modulo base e modulo avanzato. I corsi sono così distinti:

• Corso introduttivo-intensivo dalle 6.30 alle 9.00
• Seminario avanzato-intensivo dalle 9,00 alle 14,00

Si rivolge anche a chi desidera svolgere la professione di Wabi Sabi Mentor, specializzato nel facilitare il naturale fluire dell’esistenza, grazie alla forza della calma, della semplicità, dell’umiltà, dell’essenzialità, dell’amore.

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Per voi il riassunto della diretta del 20 febbraio dedicata al rituale del cibarsi come atto sacro.

Buongiorno,

oggi parliamo di cibo. Su questo argomento importante ho scritto il libro “Il cibo del risveglio”, che non parla di diete, calorie, carboidrati, trigliceridi, ma di come cibarsi sia a tutti gli effetti un rituale sacro di cui abbiamo perduto il significato e quando perdi il vero significato di un’azione quest’ultima si rivolta contro di te e infatti oggi cibarsi è diventata una cosa estremamente difficile e anche pericolosa, mentre dovrebbe essere la cosa più piacevole, più naturale del mondo.

Cibarsi è pericoloso perché viviamo in un mondo tossico, perché è difficile trovare cibo non contaminato, perché continuamente ti viene offerto cibo spazzatura e i disturbi alimentari sono in continuo aumento, perché il vero significato del cibarsi si è perso.

Mangiare non è solo assumere nutrimenti, sostanze che servono alla vita ma è anche svolgere un servizio, che poi è un sacerdozio, perché cibarsi è un’azione sacra in cui si compie il sacrum facere, il darsi, perché riguarda una vita si dà. Come dice il Rig Veda nessuna vita può esistere senza divorare altre vite. Perciò il nostro essere al servizio di questa azione è un sacerdozio vero e proprio, cioè è un matrimonio mistico con il divino, perché è un traghettare una vita da una parte all’altra della grande soglia, è un portare ciò che è visibile nella dimensione dell’invisibile dove la bellezza si disfa per trasformarsi in energie, idee, ispirazioni, che sono invisibili. Mangiando fungiamo da Ponte Arcobaleno tra un mondo e l’altro, tra il visibile e l’invisibile.

Ultimamente le condizioni riguardo al cibo e i disturbi alimentari sono molto peggiorate, nonostante tutti i tentavi fatti per migliorare, perché l’azione sacra del cibarsi, proprio in quanto sacra, deve rimanere dominio dell’istinto e del cuore e non essere posta sotto il dominio della mente razionale e quindi del senso dell’Io. Nel tentativo di comprenderla con la mente, l’azione del cibarsi viene sempre più desacralizzata e svilita. Ne sono la prova gli innumerevoli libri e articoli che parlano di diete e di teorie sull’alimentazione basate sul calcolo del vantaggio e dello svantaggio personale.

Persino la macrobiotica, che all’origine era una scienza sacra, un tutt’uno con il Do In, l’arte spirituale giapponese per eccellenza, alla base di tutte le arti marziali, è stata desacralizzata e posta sotto il dominio della mente razionale.

Io voglio ritornare a una dimensione sacra del cibarsi che è fondamentalmente una dimensione non terapeutica. Nonterapia, la società che ho fondato molti anni fa, è la volontà di riportare la terapia alla sua origine sacra. Terapia desacralizzata vuol dire partire dal senso dell’Io e avere come fine il rinforzo delle categorie dell’Io. Significa partire dal corpo come oggetto materiale, dando per scontata la realtà oggettiva delle cose, ovvero che tutto sia oggetto, trasformare il corpo in organismo; la terapia desacralizzata è organicismo. Mi sono resa conto che quando un organicista, magari qualcuno che fa il medico da tutta una vita, prende in mano la macrobiotica, la desacralizza nel tentativo di divulgarla. Perché la riferisce ad un modello di corpo che è organismo. Perché la porta in un campo in cui l’Io e il suo rinforzo viene dato per scontato, cioè prende la macrobiotica come scienza sacra e la riferisce a un paradigma, a un metodo di pensiero, ad una prospettiva del tutto desacralizzata.

Ora io continuo a credere nella macrobiotica, ma solo nella macrobiotica del mistico.

Personalmente credo in un’alimentazione sacra e quando cucino e mangio non penso più né alla macrobiotica, né alla cucina mediterranea: ho tutto un mio modo di cucinare, di mangiare, di compiere questa messa, perché cibarsi è una vera e propria messa, è una cerimonia sacra di unione profonda con il divino, che ogni volta ricorda l’Eucarestia, il grande rituale sciamanico che è sopravvissuto ed è stato tramandato così magnificamente nel cristianesimo; l’Eucarestia quando si mangia e si beve il corpo e il sangue del Divino e d’altra parte che cosa mai potete pensare di bere o di mangiare quando mangiate una carota e bevete acqua?
Tutto, come si dice nel Buddhismo, è il Dharmakāya, cioè il corpo degli insegnamenti del Buddha, tutto è Divino: l’unica realtà con la quale possiamo essere in connessione è il divino e quindi mangiare è un atto sacro in cui facciamo l’amore con il divino e come nel coito, nell’orgasmo, avviene una morte e una rinascita; mangiare, come respirare sono azioni che conoscono sempre un momento di totale dissoluzione dell’io, una morte a cui segue sempre una rinascita.

Ho deciso innanzitutto di parlare di cibo proprio oggi perché nel weekend ho partecipato al Natural Expo di Forlì e sono tornata con questa sensazione rinforzata: basta utilizzare il cibo per fare terapia desacralizzata!

Dobbiamo avere la forza, il coraggio e la levatura spirituale per fare una terapia sacra; per farla devi essere un mistico, chiunque può essere un mistico, un padre di famiglia, una casalinga, chiunque abbia risvegliato un’attitudine al Sacro.

È ora di liberarsi da tutte le teorie secondo le quali un certo cibo fa bene ai reni, l’altro al fegato. Chi ti dice che esistono i reni, il fegato, gli organi come oggetti materiali? Tutte queste cose esistono solo nella mappa mentale del corpo, cioè esistono solo quando tu pensi al corpo come organismo e sei totalmente sprofondato in una visione raziocinante di corpo e quindi sei totalmente prigioniero del senso dell’io.

È inutile studiare qualcosa se lo fai partendo dalla prospettiva dell’Io; è inutile che ricerchi la verità dalla prospettiva dell’Io. Prima liberati del tuo Io, trova, come lo chiamava Sri Aurobindo, l’essere psichico, il maestro interiore e poi fatti guidare da lui sulla strada della ricerca della verità.

La dobbiamo piantare di pensare che il cibo ci aiuti a guarire da qualche malattia perché quando pensiamo così portiamo in essere la malattia, perché noi siamo narrazione, tutto in questo universo è narrazione. La malattia prima di guarirla bisogna crearla, narrarla, diagnosticarla.

Comprendere il sacrificio del Divino, comprendere il fare l’amore col Divino, comprendere l’amore, questo ti guarisce! Non il calcolo delle calorie, dei trigliceridi, dei carboidrati.

Bisogna anche ritrovare la capacità di fare un momento di silenzio di fronte al cibo, prima mangiarlo e mentre sta diventando noi, mentre si sta trasformando nel nostro corpo.
Il silenzio è la massima espressione della conoscenza in fatto di cibo e di cibarsi; nel silenzio si esprime la massima consapevolezza del matrimonio mistico. Ma questa conoscenza, questa vita vissuta nel senso del Sacro comporta un’iniziazione; non si può avere accesso al Sacro se non attraverso un’iniziazione, perché il Sacro è uno spirito, come una fiaccola che si trasmette dai tempi delle origini da maestro discepolo, dove il maestro non è necessariamente migliore del discepolo ma è qualcuno che possiede questa fiaccola, questo spirito, questa iniziazione e la dona.

Tutto quello che si svolge all’interno dell’Imaginal Academy comporta un’iniziazione; il Mantra Madre è una grande iniziazione che vi invito sempre a prendere, è l’iniziazione al matrimonio mistico. Se non sei stato iniziato al matrimonio mistico come puoi comprendere l’atto del cibarti come atto sacro?

Per comprendere il senso del Sacro bisogna andare oltre la mente e nessuno può andare oltre la mente con la mente.

Quindi almeno voi immaginalisti astenetevi dal parlare di vitamine, proteine… ok?

Il che non vuol dire che dobbiamo prendere la scienza e buttarla a mare, tutt’altro, perché esiste un aspetto della ragione che non è la ratio, non è il calcolo, ma il logos, la capacità di dialogare con l’invisibile, sia sotto forma di preghiera che sotto forma di meditazione; il logos, la ragione degli antichi, che ancora noi possediamo e io conosco tantissimi scienziati, medici, fisici che sono anche iniziati e che sono capaci di lavorare e di ricercare a mezzo del logos, dialogando con l’invisibile. Questi sono i grandi medici, i grandi scienziati destinati anche a fare grandi scoperte, perché la grande scoperta lo scienziato la fa quando lascia la ratio e si apre al logos, cioè al dialogo con l’invisibile, perché la ratio, la ragione intesa come calcolo, è quando la mente dialoga con se stessa, con la propria mappa mentale della realtà, invece il logos, il dialogo con l’invisibile, il dialogo col mistero è quando la mente dialoga con Dio ed è solo quando la mente si apre al Divino che riceve la grande intuizione, l’insight che permette allo scienziato di fare la scoperta geniale, al medico di comprendere la malattia e di trovare la via Sacra per operare come faceva Esculapio nel santuario di Epidauro.

Quindi dimentichiamoci la terapia desacralizzata, apriamoci alla terapia sacra, che parte da una posizione del tipo “ciò che tu vuoi, non ciò che io voglio”, accettiamo la fondamentale impermanenza del nostro essere e semplicemente diciamo il cibo: “Ti prego aiutami a servire al meglio il divino!”.

Se approcciamo l’azione del cibarsi con questo atteggiamento interiore, lo facciamo senza più paura delle malattie, senza più paura che il cibo ci faccia del male e questo già ci aiuta a sconfiggere i disturbi alimentari, perché tutti i disturbi alimentari hanno origine nella paura di cibarsi, la paura che il cibo possa farci del male.

Se recuperiamo la dimensione sacra del cibarsi questa azione tornerà ad essere ciò che essa è in natura, ciò che è sempre stata, un sacerdozio che ci nobilita e ci eleva anziché distruggerci.

Vi invito quindi a leggere “Il cibo del risveglio” che è uno dei pochissimi libri che si sono occupati non di diete ma del cibarsi come atto sacro sciamanico; vi invito a ricevere un’iniziazione se ancora non l’avete ricevuta. Vi invito a lasciare andare la paura e a ritrovare il grande piacere di cibarvi come momento di profonda comunione con il divino.

Vi abbraccio!

SOCIAL

Gli appuntamenti della settimana:

il lunedì dalle 7 alle 8 parleremo insieme di Buddhismo su Facebook, Instagram e YouTube

Ogni martedì, alle 7, affronteremo invece temi vari. In questo periodo stiamo intensificando il potere della fede attraverso il libro Ci credo, ci riesco.

Ogni mercoledì mattina alle 7 mediteremo insieme sui temi de “LE CARTE DEL DRAGO IMMAGINALE”.

La diretta sarà trasmessa su ClubHouse, Facebook e YouTube

Tutti i giovedì alle 7 farò una meditazione e un approfondimento sulle CARTE DEI NAT.

Al mio fianco, la giornalista e autrice Michaela Bellisario. La diretta sarà trasmessa su Instagram, Facebook e YouTube.

Tutti i giovedì alle 19 farò una diretta su Twitter con Michaela, dedicata ad argomenti di attualità.

Con sincero affetto,

Selene

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