La Finlandia pronta ad aderire alla Nato: “Fare in fretta”.

Il presidente della Repubblica e la premier sono concordi sul fatto che l’ingresso nella Nato “rafforzerebbe la sicurezza e l’intera difesa” del Paese scandinavo.

di Alessio Pisanò

BRUXELLES – “La Finlandia deve fare domanda di adesione alla Nato senza ritardare e ci auguriamo che vengano fatti i passi necessari affinché questa decisione venga presa rapidamente entro i prossimi giorni”. Lo si legge in un comunicato stampa firmato dal presidente della Repubblica Sauli Niinistö e dalla prima ministra Sanna Marin. Il capo dello Stato e quello del Governo si dicono ufficialmente favorevoli all’adesione alla Nato da parte della Finlandia, convinti che questo passo “rafforzerebbe la sicurezza e l’intera difesa” del Paese scandinavo.

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“IL MOMENTO DELLE DECISIONI È VICINO”

“È stato necessario del tempo per consentire al Parlamento e all’intera società di prendere posizione sulla questione e per prendere contatti con i membri dell’Alleanza, compresa la Svezia“, hanno precisato i due leader, mostrando “la stessa visione” con l’obiettivo di formare i gruppi parlamentari. “Ora che il momento delle decisioni è vicino“, si legge nel comunicato, “speriamo che tutti i passaggi a livello nazionale siano presi nei prossimi giorni”.

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ATTIVISTA FINLANDESE: CON NOI IN NATO MOSCA DEVE CAMBIARE

“Ora è tutto nella mani di Mosca. La Russia deve cambiare, diventando più democratica e aprendo ponti verso gli altri Paesi, oltre, ovviamente, a impegnarsi per trovare un accordo di pace ragionevole in Ucraina”. Niina Sinkko, segretaria generale della Suomi-Venaja-Seura, la Società Finlandia-Russia nata nel Paese scandinavo più di mezzo secolo fa, parla con l’agenzia Dire dopo che il presidente della Repubblica Sauli Niinistö e la prima ministra Sanna Marin si sono pronunciati a favore dell’adesione della Finlandia nella Nato.

I capi di Stato e governo, in una comunicazione ufficiale, hanno affermato che Helsinki deve fare domanda di adesione all’Alleanza Atlantica senza ritardare” e si sono augurati che “vengano fatti i passi necessari affinché questa decisione venga presa rapidamente entro i prossimi giorni”. Ora manca solo il voto del Parlamento, che potrebbe avvenire già la prossima settimana e che dopo la posizione adottata da Niinistö e Marin sembra essere scontato.

Il contesto per la decisione della Finlandia, che rinuncerebbe così a decenni di sostanziale neutralità, è quello del conflitto in Ucraina scoppiato lo scorso 24 febbraio con il lancio di un’offensiva militare da parte della Russia e dei rischi connessi a un ampliamento delle operazioni da parte di Mosca. L’ingresso nella Nato del Paese scandinavo, che potrebbe avvenire di concerto con la Svezia, significa un aumento di 1.300 chilometri nel confine condiviso dalla Russia e dall’Alleanza Atlantica.

Sinkko, massima dirigente di un’organizzazione nata dopo la guerra che vide confrontarsi gli eserciti di Russia e Finlandia fra il 1939 e il 1940, incentrata su cooperazione e progetti trasnfrontalieri, non alza i toni. “L’ingresso della Finlandia nella Nato di per sè può non significare un peggioramente automatico nelle relazioni con Mosca“, afferma la dirigente. “Abbiamo esempi di relazioni positive fra la Russia e Paesi vicini appartenenti alla Nato, su più livelli”.

Rispetto all’adesione di Helsinki nell’Alleanza atlantica, Sinkko aggiunge che “è una decisione presa per la nostra sicurezza”, ma che l’orizzonte più auspicabile è quello “della pace in Ucraina e di una Russia più democratica”.

DELLA VEDOVA: “DA FINLANDIA E SVEZIA REAZIONE A PUTIN”

“La volontà di adesione alla Nato che emerge in Paesi democratici storicamente neutrali come Finlandia e Svezia è la diretta conseguenza dell’aggressione militare non provocata e inaccettabile della Russia di Putin all’Ucraina. La leadership russa dovrebbe comprendere che nei Paesi democratici i governi rispondono alle esigenze dei cittadini: in questa occasione, all’esigenza di sicurezza e protezione nel caso di una aggressione militare da parte di un Paese terzo”. Lo scrive su Facebook il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova.

La Nato è una organizzazione difensiva e, come tale, non è una minaccia per nessuno – sottolinea Della Vedova -. Putin deve prendere atto che la politica delle sfere di influenza è finita con il secolo scorso e ora i Paesi, in primo luogo quelli europei, sono liberi di scegliere il proprio destino e le proprie alleanze. La minaccia per Putin – conclude il sottosegretario agli Esteri – non è rappresentata dalla Nato ma dalla capacità attrattiva di quell’Occidente liberale che qualche autocrate come lui pensava di avere liquidato”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

 

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