Bonomi: “Confindustria spera Draghi resti a lungo”. E propone un patto ai sindacati.

di Luca Monticelli

Il presidente degli industriali apre l’assemblea annuale alla presenza del presidente del Consiglio.

ROMA – “Noi imprese non esitiamo a dire che ci riconosciamo nell’esperienza e nell’operato del governo guidato dal Presidente Draghi e che ci auguriamo continui a lungo nella sua attuale esperienza“. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, aprendo l’assemblea annuale, a cui è presente anche lo stesso premier.

DRAGHI E GLI “UOMINI DELLA NECESSITÀ”

“Mario Draghi è uno di questi uomini della necessita, personalità che avvertono il dovere di rispondere ai problemi della comunità italiana, prima che l’ambizione di restare a qualunque costo al timone”. E per fare qualche esempio di “uomini della necessità”, Bonomi cita “gente come De Gasperi, protagonista della riconquista italiana dell’onore tra le nazioni. O Baffi alla Banca d’Italia, impegnato contro i traffici del banchiere della mafia Sindona a cui la politica prestava allora sostegno, e persino arrestato per questo. Ma anche Ciampi, che dalla Banca d’Italia risvegliò a Palazzo Chigi il senso e i valori di un’Italia democratica e rigorosa”, sottolinea il presidente di Confindustria.

“LO STATO RINUNCI A IVA E ACCISE SULL’ENERGIA”

“Siamo ansiosi di comprendere come il Governo tenterà di arginare gli aumenti dell’energia affinché non si traducano in una stangata per le famiglie italiane: è ovvio che per noi la miglior soluzione temporanea sarebbe una rinuncia dello Stato ai suoi massicci proventi attraverso Iva e accise, che gravano su energia e combustibili”. Questa la soluzione per scongiurare gli aumenti in bolletta proposta dal leader degli industriali Carlo Bonomi.

LA PROPOSTA AI SINDACATI: “UN VERO PATTO PER L’ITALIA”

Il presidente di Confindustria si rivolge poi ai principali leader sindacali: “Facciamolo almeno noi un vero patto per l’Italia. Luigi, Maurizio, Pierpaolo, noi non siamo partiti in lotta, noi abbiamo un grande compito comune. Di fronte ai ritardi e alle sempre più gravi fratture sociali della nostra Italia, lavoro e impresa hanno una grande sfida: costruire insieme accordi e indicare strade e strumenti che la politica stenta a vedere”.

“BLOCCO LICENZIAMENTI UNA SCIOCCHEZZA, QUOTA 100 UN FURTO”

Bonomi affronta anche due temi sui quali lo scontro con i sindacati è stato molto acceso: il blocco dei licenziamenti e le pensioni. “La riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive è stata rinviata perché si pensava che il blocco per legge dei licenziamenti fosse la panacea. È stata una sciocchezza. Plurima. I numeri ci dicono – sottolinea il presidente di Confindustria – che da inizio anno il numero di persone effettivamente al lavoro è risalito di oltre 500 mila unità. E dicono pure che a luglio, caduto il blocco, la corsa a licenziare non c’è stata affatto”. E su Quota 100, che si avvia ad andare in soffitta, Bonomi è altrettanto netto: “È stata un furto ai danni dei soggetti fragili del nostro welfare squilibrato, e può e deve davvero bastare così”.

LE PREOCCUPAZIONI DEGLI INDUSTRIALI SUL FISCO

“Sul fisco, abbiamo innanzitutto una preoccupazione. Continuiamo a leggere che il Governo avrebbe a disposizione solo 3 miliardi per la riforma tributaria. Ma – attacca Bonomi – abbiamo dato oltre 3 miliardi negli ultimi quattro anni ad Alitalia fallita e alla piccola compagnia che nasce ora. E anche se per fortuna chi ha scelto il prepensionamento di Quota 100 sono solo poco più di 300 mila lavoratori, rispetto ai milioni di cui parlavano i suoi fautori, il costo aggiuntivo al 2028 di questa misura sarà comunque di 18 miliardi. Fatto tutto questo, per la riforma fiscale stanziamo solo tre miliardi?”.

“BASTA CON VETI E GIOCHETTI, SERVONO LE RIFORME”

“È il tempo di decidere di scegliere di cambiare. Di fare le scelte più giuste per far crescere l’Italia nel mondo. La cosa più difficile della vita è capire quale ponte devi attraversare e quale ponte devi bruciare. Perché cambiare è certo diffcile, ma non cambiare per l’Italia è fatale“, ammonisce Bonomi nel corso dell’Assemblea di Confindustria. “Le riforme bisogna farle adesso. Basta rinvii, basta giochetti, basta veti”. Il leader di Confindustria è preoccupato dalla tabella di marcia del Recovery plan che “rischia di slittare” e si rivolge alla politica: “È una strada profondamente sbagliata quella del gioco a risiko delle bandierine del consenso effimero”. Confindustria, spiega Bonomi, “si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare il processo delle riforme”. Si riferisce sia “a chi flirta con i no vax invece di pensare alla sicurezza di cittadini e lavoratori, come a chi pensa che questo Governo è a tempo”.

“OBIETTIVI POSTI DA CINGOLANI SULLE RINNOVABILI IRREALIZZABILI”

Il presidente di Confindustria conclude parlando di transizione ecologica e criticando gli obiettivi fissati dal ministro Cingolani: “Attualmente uno sviluppo della capacità delle fonti rinnovabili di 8GW all’anno, come indicato dal ministro Cingolani, sarebbe velleitaria, significherebbe raddoppiare nei prossimi dieci anni la capacità di rinnovabili installata negli ultimi venti anni, risultato impossibile da raggiungere senza un cambio radicale del meccanismo autorizzativo”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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