Frosinone: STRISCIONE SUL MULTIPIANO RIMOSSO DAL COMUNE, LEGAMBIENTE: INACCETTABILE CENSURA, VICENDA GRAVE NEL METODO E NEL MERITO.

Agli Organi di Informazione Locali

Frosinone, 12/01/2021
In principio era solo uno slogan, ma la vicenda che andiamo a raccontare non fa che confermare che
davvero il sonno della politica genera mostri. Molti ricorderanno lo striscione affisso sulla rampa di accesso
del Parcheggio Multipiano di Viale Mazzini in occasione dell’iniziativa di volontariato ambientale “Puliamo il
Mondo” lo scorso 4 ottobre. Con nostro disappunto, il giorno successivo alla manifestazione avevamo
scoperto che era già stato rimosso, senza che nessuno ci avesse consultato o avvertito (lo striscione era
firmato, e contattarci non era certo un problema), né preventivamente né a cose fatte.
Ebbene, dopo una serie di email rimaste senza risposta indirizzate al Comandante della Polizia Locale e un
successivo interpello rivolto all’Assessore competente, finalmente il 23 novembre il Presidente del Circolo
viene convocato presso la sede della Polizia Urbana per la notifica del verbale di contestazione e la
riconsegna dello striscione. Increduli, abbiamo appreso così che l’esibizione di un messaggio di denuncia
sociale operato da un’associazione del terzo settore è stata considerata dal Comune di Frosinone alla
stregua della collocazione non autorizzata di cartelli pubblicitari lungo le strade, e come tale sanzionata ai
sensi dell’art. 23 del Codice della Strada con un’ammenda variabile da 431€ a 1.734€.
Oltre a questo, è stato sconcertante constatare l’inaudita tempestività con cui la presunta infrazione –
considerata grave al punto da richiedere l’immediata rimozione dalla vista di un messaggio evidentemente
considerato sovversivo – è stata segnalata agli organi competenti: il verbale di constatazione dell’infrazione
è stato infatti redatto dal zelante funzionario della P.L. alle ore 8:40 di lunedì 5 ottobre, cioè a meno di 24
ore dal termine dell’iniziativa e immediatamente dopo l’entrata in servizio mattutina del personale di
pattuglia dopo il riposo festivo.
Chi può aver avuto interesse a far scomparire lo striscione ed essere al tempo stesso così potente e
persuasivo dal richiederne e ottenerne l’immediata rimozione? Non è difficile farsene un’idea, ma noi
abbiamo voluto andarci a fondo scevri da opinioni preconcette, acquisendo ogni informazione utile, e
possiamo oggi affermare con cognizione di causa che tutti gli indizi raccolti puntano il dito verso il Sindaco
Ottaviani. Se così è stato, ciò è anzitutto inaccettabile nel metodo: l’idea che il primo cittadino possa
disinvoltamente impartire ordini di tale natura al Corpo di Polizia Locale come un imperatore con la sua
guardia pretoriana fa rabbrividire. Dunque il sindaco ha oggi il dovere di rendere conto alla cittadinanza del
suo reale coinvolgimento nella vicenda, ammettendo di aver richiesto la rimozione dello striscione o, se ne
è capace, fornendo una ricostruzione alternativa plausibile dell’accaduto.
Nel merito, vi è stata la deliberata decisione di non rendere visibile neanche per un giorno alla cittadinanza
un messaggio di condanna verso le amministrazioni responsabili dello stato pietoso in cui versa un’opera
pubblica che, anziché recare sollievo alla mobilità cittadina e migliorare la qualità urbana, si è trasformata
in un fatiscente buco nero in cui hanno perso drammaticamente la vita tre giovani. Come altro definire
tutto ciò se non una grave limitazione della libertà di espressione garantita dalla Costituzione o, in altri
termini, come una censura degna di un regime totalitario? Peraltro, come abbiamo anche dichiarato ai
media in occasione dell’evento, lo slogan non era rivolto specificamente ed esclusivamente a questa
amministrazione, ma in generale alla classe politica che ha governato la città negli ultimi trent’anni. Dunque
non ci sono giustificazioni che reggano di fronte alla sconsiderata decisione del Comune di mettere il
bavaglio alla nostra associazione, ed è ipocrita, oltre che ridicolo, equiparare lo striscione e il suo messaggio
ad una pubblicità commerciale non autorizzata, né ha alcun senso, vista la tipologia del mezzo e la sua
collocazione ben al di sopra del livello stradale, sostenere che esso costituisse un rischio per la viabilità o
potesse essere confuso con la segnaletica stradale.
Riteniamo altresì inqualificabile, oltre che profondamente scorretto sotto il profilo istituzionale, che, a
fronte del servizio gratuito reso alla città dai volontari che hanno partecipato a Puliamo il Mondo – la
rimozione dei rifiuti dai giardini pubblici sottostanti via De Gasperi e dalle aree prospicienti il Multipiano –
anziché mostrare gratitudine per la cura del bene comune l’amministrazione comunale abbia voluto
punire l’associazione che ha organizzato l’iniziativa (sostenuta peraltro dallo stesso Comune con apposita
determina dirigenziale!), infliggendole una sanzione pecuniaria.
Per contestare una simile ingiustizia il nostro Circolo ha proposto ieri formale ricorso al Prefetto contro la
trasgressione contestata, non certo per evitare il pagamento della sanzione, quanto piuttosto con l’auspicio che il Prefetto, accogliendo i nostri fondati rilievi, voglia censurare l’inaccettabile censura operata
dell’Amministrazione comunale.

Stefano Ceccarelli
Presidente
Circolo Legambiente “Il Cigno” di Frosinone APS

CIRCOLO LEGAMBIENTE “Il CIGNO” DI FROSINONE APS
c/o Sagaem for life s.a.s., Via Marittima 38 – 03100 Frosinone
e-mail: ilcigno.legambiente@gmail.com – PEC: ilcigno.legambiente@pec.it

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