COVID. COLDIRETTI: SALGONO A 4 MLN I POVERI SENZA CIBO A NATALE.

(DIRE) Roma, 9 nov. – “Salgono a 4 milioni i poveri che con l’aggravarsi della situazione sono costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari”. E’ quanto, riportato in una nota, emerge da un’analisi della Coldiretti, dopo l’entrata in vigore del nuovo DPCM, sulla base dell’andamento delle richieste degli Enti impegnati nel volontariato che registrano un aumento anche del 40% delle richieste di aiuto. “Fra i nuovi poveri nell’autunno 2020- sottolinea la Coldiretti- ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attivita’ saltuarie. Persone e famiglie che mai prima d’ora- precisa l’organizzazione- avevano sperimentato condizioni di vita cosi’ problematiche. Le situazioni di difficolta’ sono diffuse lungo tutta la Penisola ma le maggiori criticita’ si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia ma condizioni diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia (9%) dove piu’ duramente ha colpito l’emergenza sanitaria, secondo gli ultimi dati Fead.

“E’ necessario subito accelerare nella presentazione dei bandi per gli aiuti agli indigenti con i 250 milioni stanziati per acquistare cibi e bevande Made in Italy di qualita’ da distribuire ai nuovi poveri, chiede il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in riferimento alla avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.276 del decreto del Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che suddivide lo stanziamento dei fondi dedicati al ‘Programma annuale di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti sulla base’. “Per far fronte alle crescenti richieste occorre- sottolinea Prandini- rendere al piu’ presto disponibili i prodotti alimentari da acquistare con le importanti risorse stanziate nel Decreto Rilancio da destinare alle famiglie piu’ povere per l’emergenza sociale senza precedenti che l’Italia sta affrontando. Si tratta di un primo intervento urgente per fare fronte alle crescenti richieste di aiuto che vengono agli Enti impegnati nel volontariato e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro e l’economia del sistema agroalimentare tricolore duramente colpito dalle difficolta’ delle esportazioni e della ristorazione in grave crisi”.

“In realta’ il piano di aiuti pubblico- sottolinea la Coldiretti- e’ stato gia’ anticipato nei fatti dall’impegno di quasi 4 italiani su 10 (39%) che dichiarano di partecipare a iniziative di solidarieta’ per aiutare chi ha piu’ bisogno attraverso donazioni o pacchi alimentari, anche utilizzando le operazioni di aiuto messe in campo dagli agricoltori di Campagna Amica con la spesa sospesa, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Circa 2 milioni di chili in frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualita’ e a chilometri zero sono stati raccolti e donati dagli agricoltori di Campagna Amica ai piu’ bisognosi nell’ambito dell’iniziativa la “spesa sospesa” operativa lungo tutta la Penisola. Si tratta- spiega la Coldiretti- della piu’ grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento. La lista dei prodotti 100 % italiani da acquistare per distribuire ai piu’ indigenti prevista dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole comprende- ribadisce la Coldiretti- 36 milioni di euro per l’acquisto di prosciutto crudo Dop, cotto e salumi Dop/Igp; 8,4 milioni per salumi non da carne suina (tacchino, bresaola); 50 milioni per formaggi DOP; 20 mln per olio extravergine di oliva. Inoltre omogeneizzati di carne (5 milioni), omogeneizzati di frutta (4 milioni , pastina per infanzia (4 milioni), biscotti prima infanzia (5 milioni), latte crescita 2-3 per infanzia (1 milione), carne bovina sottovuoto – polli interi surgelati (10 milioni), carne in scatola (12 milioni), spezzatino con fagioli e piselli per mense (1,5 milioni) e nel formato 400 grammi (5 milioni), zuppe di cereali con verdure (6 milioni), minestrone con verdure (6 milioni), pasta secca nel formato 500 grammi di cui il 10% senza glutine (10 milioni), riso nel formato da 1 kg (6 milioni), preparati per risotti (6 milioni), passata di pomodoro (12 milioni), polpa di pomodoro o pelati formato per mense (1 milione), sughi pronti al ragu’ e al basilico (8 milioni), verdure in scatola e in vetro (8 milioni) e nel formato per mense (2 milioni), legumi in scatola – fagioli e lenticchie (3 milioni), macedonia di frutta e frutta sciroppata (7 milioni), succo di frutta (6 milioni), purea di frutta (4 milioni) e, infine, crackers di cui il 10% senza glutine (4 milioni). Inoltre la copertura dei costi dei servizi logistici ed amministrativi prestati dalle organizzazioni di volontariato- conclude- sono ammissibili nel limite del 5% del costo di acquisto di derrate alimentari per singola aggiudicazione della fornitura del prodotto alimentare”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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