Speranza: “Stretta su attività non essenziali, smart working anche fino al 75%”.

di Maria Carmela Fiumanò

Il ministro della Salute rassicura: “Abbiamo rafforzato le terapie intensive”.

“L’idea di base è l’irrigidimento delle misure con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali perché abbiamo necessità di limitare i contagi. Interveniamo adesso con più forza sulle cose non essenziali per evitare di dover incidere domani sull’essenziale che per il Governo è rappresentato da lavoro e scuola. È il tempo”. Lo ha detto, a quanto si apprende, il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della riunione con le Regioni alla protezione civile.

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“Sugli eventi capiamo insieme dove fissare l’asticella. Sulla movida potremmo fare uno sforzo in più, capiamo se serve una stretta sugli orari serali per evitare assembramenti”.  Il ministro ha chiesto alle Regioni di “lavorare insieme sui trasporti” e ha spiegato che si sarà una “mossa netta” su smart working. “Direi di arrivare anche al 70-75%”, ha detto riferendosi al lavoro da casa.  Speranza ha aggiunto: “Ci sono ancora luoghi in cui la mascherina non è utilizzata -gli sport di contatto – ad eccezione dei professionisti che seguono protocolli”.

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“Abbiamo 33 mila operatori sanitari assunti in più dall’inizio dell’emergenza, abbiamo tutti i materiali, Arcuri ci ha messo nelle condizioni di avere una autonomia come Paese, abbiamo rafforzato le terapie intensive rassicura il ministro. Il Paese è più forte rispetto a marzo-aprile”.

“Se decidiamo come Governo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro”, ha garantito Speranza.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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