(DIRE) Roma, 11 ott. – “Non solo danni, l’arrivo della abbondanti piogge di autunno ha creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi facendo scattare la corsa a porcini, finferli, trombette, chiodini negli 11,4 milioni di ettari di boschi italiani”. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’arrivo della nuova ondata di maltempo con l’allerta gialla in 2 regioni in un autunno segnato da elevati livelli di piovosita’. “Le precipitazioni- sottolinea la Coldiretti-erano attese dagli appassionati come manna dal cielo in una stagione iniziata male soprattutto nel centro sud a causa della siccita’. ll maltempo ha favorito raccolte abbondanti a valle sulle Alpi ma lungo tutta la dorsale appenninica da nord a sud, isole comprese. Il brusco cambiamento climatico e’ arrivato dopo un periodo caratterizzato da temperature insolitamente alte in un anno che e’ stato fino adesso di oltre un grado (+1,05 gradi) superiore alla media storica classificandosi in Italia al secondo posto tra i piu’ bollenti dal 1800, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi otto mesi dai quali si evidenzia anche la caduta di circa il 25% di pioggia in meno nonostante il moltiplicarsi di eventi violenti”. “La nascita dei funghi- continua Coldiretti- per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. I funghi sono risorsa importante per un Paese come l’Italia dove i boschi coprono il 40% della superficie totale anche se sono segnati spesso purtroppo dall’abbandono, incuria e dall’azione criminale dei piromani”. “L’attivita’ di ricerca- dice ancora Coldiretti– non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di ‘professionisti’ impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici”. “E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che- conclude la Coldiretti- vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini”.
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