–LAZIO. CENTRODESTRA REGIONE PRESENTA MOZIONE SFIDUCIA ZINGARETTI: VOTO ENTRO 15 GIORNI.
PARISI: FINISCA AMBIGUITÀ, 5 STELLE DICANO SE SONO A OPPOSIZIONE O GOVERNO (DIRE) Roma, 22 nov. – Una mozione di sfiducia a Nicola Zingaretti. L’hanno sottoscritta i 13 consiglieri regionali del centrodestra, guidati dal portavoce Stefano Parisi, appartenenti a Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi Con l’Italia. Il documento e’ stato presentato alla Camera dei deputati, alla presenza, tra gli altri, del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, del senatore e coordinatore del Lazio di FdI, Marco Marsilio, e del deputato di Fi, Paolo Barelli. La mozione sara’ depositata oggi e discussa entro due settimane. “Entro 15 giorni dovra’ essere messa ai voti e quindi prima di Natale avremo la chiarezza sul comportamento dei consiglieri regionali del Lazio- ha spiegato Parisi- Ma questa e’ una vicenda nazionale, che non riguarda solo il Lazio. C’e’ una campagna elettorale che Zingaretti sta facendo, parlando di modello Lazio ma gli Zingaretti in Italia sono tre: uno fa l’attore, uno fa il presidente della Regione Lazio e un altro si candida a fare il segretario del Pd. Sara’ bene tirare giu’ un po’ di veli, e che anche i militanti del Pd valutino su dati oggettivi e non sulla narrazione di storia che non c’e’. Il Lazio e’ una delle regioni peggiori d’Italia sotto tanti parametri e di questo bisogna prenderne atto”.
Una mossa politica per “stanare” sia i 10 consiglieri regionali Cinque Stelle che i due consiglieri regionali eletti col centrodestra e ora al Gruppo Misto, Pino Cangemi (ex Fi) e Enrico Cavallari (ex Lega), ma di fatto stampella del centrosinistra: “I 5 stelle hanno fatto campagna elettorale contro Zingaretti- ha aggiunto Parisi- spieghino in modo esplicito che fanno parte della maggioranza. Il problema e’ questa totale ambiguita’ per cui tutti stanno all’opposizione ma anche in maggioranza prendendo poltrone o misure utili al proprio elettorato. Questa ambiguita’ finisca. Chi non votera’ questa mozione fara’ parte della maggioranza. Portiamo in Consiglio la questione della permanenza di Zingaretti, con un richiamo a tutti i consiglieri non eletti nel centrosinistra”. Quanto ai consiglieri eletti tra le file del centrodestra: “Chiediamo con questa mozione il loro senso di responsabilita’ e ai consiglieri di opposizione ‘Siete d’accordo con quello che sta avvenendo? Siete d’accordo con le politiche che sta facendo la Regione in tutti gli ambiti, in totale continuita’ con un programma di governo al quale voi stessi vi siete opposti durante la campagna elettorale?’- ha concluso Parisi- Sperando che questi consiglieri torniamo alle origini di cio’ che e’ stata la nostra campagna elettorale, cercando di capire se resteranno fedeli al mandato elettorale ricevuto o se tradiranno gli elettori”.
Secondo Parisi “Zingaretti non ha la maggioranza in Consiglio e non ha voluto prendere atto che una parte importante degli elettori del Lazio non ha votato il suo programma. Un presidente di giunta con una visione si sarebbe dovuto rendere conto di condividere le politiche della sanita’, dei rifiuti e dei trasporti con il centrodestra per potere governare bene la Regione”. Invece “da subito ha iniziato un rapporto molto forte con il M5S e oggi governa di volta in volta con il sostegno loro o di volta in volta di alcuni consiglieri eletti con il centrodestra”. Inoltre “pochi giorni dopo essere stato eletto in Regione- ha proseguito Parisi- ha annunciato che si sarebbe candidato a segretario del Pd. Questo e’ stato un grande tradimento, se il suo elettorato avesse saputo che Zingaretti avrebbe usato l’elezione in Regione come trampolino di lancio per fare il segretario del Pd probabilmente non lo avrebbe eletto”. Per il coordinatore del centrodestra alla Pisana ci sarebbe un disegno dell’attuale governatore del Lazio per arrivare a fare prendere al Pd il posto della Lega al Governo: “Su tutte le cose piu’ importanti, dai bikers, alle infrastrutture ai rifiuti, sta organizzando quella componente che vuole sostituire al governo la Lega col Pd. Nel Lazio assistiamo alla sperimentazione di politiche condivise con i 5 Stelle e la goccia che ha fatto traboccare il vaso e’ stata la presentazione del piano rifiuti, che e’ cio’ che piace ai grillini. Hanno parlato di end of waste, una cosa che non c’e’. Questo e’ molto preoccupante perche’ a Roma sperimentiamo cosa voglia dire la morsa tra Pd e Cinque Stelle su decoro, sviluppo, trasporti e rifiuti”. C’e’ chi nel centrodestra e’ addirittura alla seconda mozione di sfiducia a Zingaretti. Si tratta del gruppo di Fratelli d’Italia: “Vogliamo fare vedere- ha detto il capogruppo Fabrizio Ghera- che c’e’ una classe politica di centrodestra che non ha il timore di lasciare il posto in Consiglio regionale perche’ ha piu’ a cuore la collettivita’. Domani parleremo con gli altri consiglieri regionali per sensibilizzarli a sottoscrivere la mozione o votare il documento in aula”.
Il che “costringera’ il presidente della Regione a essere presente in Assemblea”, ha rintuzzato un ironico Antonello Aurigemma: “Perche’ un altro record di Zingaretti- ha proseguito il capogruppo di Forza Italia alla Pisana- riguarda le sue assenze in aula nascoste da motivi istituzionali, ma poi vediamo dai social che e’ impegnato con i suoi confronti. Questo lo costringera’ a venire in aula e a confrontarsi col mandato che gli e’ Stato dato oppure a dimettersi per svolgere a pieno la sua candidatura a segretario del Pd”. Anche la Lega e’ sul piede di guerra: “Faremo una forte battaglia in aula e mi appello ai colleghi, che abbiamo responsabilita’ per i territori e chi li ha votati. Si mettano una mano sulla coscienza e mandino a casa Zingaretti- ha detto il capogruppo Orlando Tripodi- perche’ non ha piu’ senso che sia alla guida della Regione Lazio. Il nostro coordinatore regionale, Francesco Zicchieri, e Matteo Salvini sono pronti a compiere forte protesta perche’ Zingaretti lasci la Regione e si vada al voto”. Una mozione “necessaria e responsabile” secondo il capogruppo di Noi Con l’Italia, Massimiliano Maselli: “Necessaria perche’ e’ sotto gli occhi di tutti il degrado della Capitale e della Regione, con un presidente non pervenuto. Responsabile perche’ viviamo tutti i giorni questa istituzione ed e’ fortemente bloccata: il Consiglio regionale ha prodotto 4 leggi, eccetto il bilancio e’ il il suo assestamento, e le commissioni non producono leggi. Siamo convinti che potrebbero esserci i numeri per sfiduciare Zingaretti”. Per poterci arrivare, pero’, servirebbe anche la firma di Sergio Pirozzi ma il nome dell’ex sindaco di Amatrice, accusato dal centrodestra di aver contribuito con la sua candidatura alla vittoria di Zingaretti, non e’ ancora mai stato pronunciato dai promotori della mozione di sfiducia.
Agenzia DIRE www.dire.it