In Kenya scoperti i resti di un bimbo vissuto 78mila anni fa.

 

di Brando Ricci

Si tratta del ritrovamento di una sepoltura più antico della storia dell’Africa. Gli studiosi lo hanno ribattezzato Mtoto, che significa ‘il bambino’

ROMA – Scoperti i resti di un bimbo vissuto circa 78mila anni fa, sepolto in una grotta adagiato su un cuscino di foglie nel Kenya sud-orientale, non lontano dalla coste dell’Oceano Indiano. Il ritrovamento è stato effettuato da un gruppo internazionale di ricercatori, tra i quali un italiano, l’archeologo foggiano Francesco d’Errico.

Si tratta del ritrovamento di una sepoltura più antico della storia dell’Africa. Gli studiosi hanno ribattezzato il bambino Mtoto, una parola che in lingua swahili, la più diffusa nella zona della scoperta, significa “il bambino”. In un paper pubblicato sulla rivista scientifica britannica Nature, i ricercatori hanno spiegato che il corpo del bimbo, che è stato trasportato per intero in laboratorio per analisi approfondite, era stato adagiato nella fossa in posizione fetale e poggiato su un letto di foglie che si è decomposto con l’andare dei secoli.

L’eta’ del bambino, deceduto a due o al massimo tre anni, è stata identificata a partire dall’analisi dei resti dei denti. Stando a quanto riferito all’emittente Bbc dalla direttrice del Centro Nacional de Investigacion sobre la Evolucion Humana (Cenieh), Maria Martinon-Torres, che ha partecipato allo studio, a colpire in modo particolare i ricercatori è stata la sensazione che “c’erano una delicatezza e un’intenzione che esprimono veramente dei sentimenti verso il bambino”, come, ipotizza Matinon-Torres, “dolore o forse il non voler lasciarlo andare”. Il ritrovamento di Mtoto porta più in là di 4mila anni la scoperta della sepoltura più antica in Africa. Resti funerari precedenti, riporta il portale di National Geographic, sono stati trovati in Europa e in Medio Oriente.

Agenzia DiRE  www.dire.it

 

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