GOVERNO. BINETTI: NON SOLO TECNICI, BONETTI-STEFANI-DADONE TRIS D’ASSI.

(DIRE) Roma, 14 feb. – “La leadership femminile finisce sempre con lo scontrarsi con una serie di stereotipi e di attaccamenti al potere in salsa maschilista. Le donne del Pd sono pressoche’ scandalizzate dal fatto che dei tre seggi destinati al partito siano stati destinatari tre uomini, noti per essere anche tre capi-corrente, oltre che, evidentemente politici esperti e con un curriculum di tutto rispetto. Ma anche la designazione di tre ministre di area politica solleva qualche riflessione interessante per distinguere tra pregiudizi e stereotipi da una parte e obiettivi realmente prioritari dall’altra. Mi riferisco alla conferma della Bonetti alla Famiglia e alle Pari opportunita’, alla nomina della Stefani alla Disabilita’ e della Dadone ai Giovani e allo sport”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, Udc. “Solo a chi non riconosce la drammaticita’ in cui vivono oggi le famiglie o non si rende conto che le due categorie piu’ bistrattate durante la pandemia sono state proprio i giovani e le persone con disabilita’, le scelte possono apparire legate ad una immagine classica e forse un po’ scontata della donna. Che le donne abbiano nel lavoro di cura il loro riconoscimento piu’ esplicito e’ un fatto noto. Ma e’ anche vero che nessuno piu’ e meglio di loro ha sofferto per la presenza forzata dei figli in casa. Hanno sperimentato il loro senso di soffocamento: sembravano leoni in gabbia, senza potersi muovere, fare sport, frequentare amici e compagni, sia pure con le dovute misure di sicurezza. Hanno sofferto perche’ avrebbero voluto che potessero mettere in gioco talenti e capacita’, magari alla ricerca di un lavoro che garantisse loro una prima autonomia economica per potersene andare via di casa piu’ liberi e sicuri. Ma hanno sofferto soprattutto per quei loro figli con una qualche disabilita’, impossibilitati a seguire la scuola per mancanza di docenti di sostegno, di metodologie didattiche ad hoc. Hanno sofferto perche’ i centri specialistici erano chiusi e nessuno veniva a casa per quei trattamenti di fisioterapia, logoterapia, indispensabili per loro. Non a caso il Cardinal Bassetti, presidente ella Cei, facendo gli auguri al nuovo Governo ha sollecitato una particolare attenzione per le famiglie in difficolta’. E la principale esigenza delle famiglie in difficolta’ e’ proprio il prendersi cura dei figli in difficolta’”.

Binetti continua: “Tanto si e’ detto in questi giorni sul fatto che la vera cabina di regia del Governo presieduto da Mario Draghi e’ formata da un tris d’assi, fatto di tecnici di altissimo profilo, come Franco, Colao e Cingolani. Mef e Innovazione tecnologica e Ambientale. Ma a noi piace anche pensare che ci sia un altro Tris d’Assi, tutto declinato al Femminile come quello rappresentato dalla Bonetti, Stefani e Daddone. Hanno tutte e tre esperienza di governo; provengono da partiti diversi che hanno gia’ provato a collaborare tra di loro. E tocca loro riaffermare una leadership femminile centrata proprio su quel nodo cruciale in cui le parole Pari opportunita’ non sono prive di senso o di significato. Riguarda la riduzione del gap che ancora oggi separa soggetti diversamente abili da quanti hanno capacita’ e tendenze omologate ai modelli standard, per valorizzare la differenza e rilanciarla come sfida ad un conformismo comodo e senza anima. Riguarda la differenza tra le generazioni e rilancia un patto intergenerazionale in cui i giovani sappiano e possano trovare il loro ruolo di protagonisti del futuro. Nonostante le donne siano solo un terzo in questo esecutivo, ce ne sono anche altre di primissimo piano con Ministeri importanti come gli Interni e la Giustizia, il Sud e gli affari Regionali. Ma a noi piace concentraci in modo particolare sulla terna Bonetti, Stefani e Daddone, perche’ e’ da li’ che puo’ ripartire una nuova forma di giustizia sociale, che dia maggiore coesione alle famiglie, garantendo ai piu’ giovani le giuste opportunita’ per rivendicare il loro diritto ad assumersi responsabilita’ concrete, senza lasciare indietro nessuno, ma proprio nessuno. Per questo serve unita’ e spirito di collaborazione, ma sembra proporio che il principale monito di Draghi vada in questa direzione.

Agenzia DiRE   www.dire.it

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