GOSSIP. (AUTO)GOL DI TOTTI CONTRO ILARY, I “REALI” DI ROMA ALLA RESA DEI CONTI.

L’INTERVISTA AL CORSERA ROMPE LA “PACE” MEDIATICA (DIRE) Roma, 11 set. – Alessia la parrucchiera, l’intermediaria delle corna. Lui, l’uomo X da Milano, il terzo incomodo “così tanto diverso da me”. L’altra, la sosia di Ilary da giovane “ma non me n’ero mai accorto”. E le cassette di sicurezza svuotate col padre a farle da scorta – “s’è portata via pure i Rolex da uomo” – il ratto della bambina a Sabaudia (“se l’è portata in barca in Croazia”). Quella di Francesco Totti al Corriere della Sera non è un’intervista, è un copione di Ettore Scola. E se s’erano tanto amati, questa invece è una fine da “Brutti sporchi e cattivi”. Nei giorni in cui il Regno Unito dà l’addio alla sua Regina, God save the king of Rome. Ché da queste 50.000 battute di virgolette – a tratti dolenti, intime – non c’è ritorno: scatterà con ogni probabilità la risposta della controparte, conduttrice Mediaset ora ridipinta dall’ex marito come una pesciarola del Portuense. Signorini, Chi, i rotocalchi amici: il giornalismo di “costume” prepara il suo Giubileo nella Capitale. Totti dice, a chiosa dello sfogo, che l’intervista gli è costata 6 mesi di vita. I prossimi, sicuramente. Totti ci tiene: “Non è gossip, è una storia carne e sangue”. E in effetti non è sport e non è spettacolo: è l’autopsia d’un amore patinato, pubblico, saturato, vippissimo. Coi panni firmati lavati in piazza. Sul Corriere della Sera, a suo modo un’istituzione.

Nelle ore dell’annuncio a scoppio ritardato di luglio – il comunicato congiunto poi disgiunto che non arrivava mai – il caldo asfissiava Roma, e così s’è trascinato fino a settembre. Non c’era sobrietà né continenza, prima. Figuriamoci adesso. L’autunno caldo riscalderà nel pettegolezzo le famiglie alla canna del gas. Una volta ci pensavano le lotte sindacali, adesso i divorzisti. Totti ha “smarmellato tutto”, prima che lo facesse lei. La possibilità che quei due davvero si rendessero così mortali, umani, alla vista del popolo, aveva sfrogoliato i media. Che saranno ampiamente ripagati. Alla fu famiglia Totti-Blasi avevamo delegato la rappresentazione dell’amore eterno. Natalia Aspesi si chiedeva su ‘Repubblica’ quando fosse successo, e soprattutto perché mai: “Per la gioia fantasma di chiunque cacci il partner di casa, fugga col portinaio, tagli la gola al coniuge e comunque metta fine al proprio matrimonio semplicemente divorziando. Elevando la famigliola a simbolo dell’eterna armonia, la coppia è stata privata dei diritti sanciti dalle nostre leggi faticosamente conquistate decenni fa, che, miracolo, se non ne hai più voglia firmi qualche carta, litighi per i soldi e basta lì”. Invece litigano per i Rolex, e non basta mica lì. Il colpo del Corsera è solo la scintilla, l’innesco della battaglia finale. La società per interposto amore s’è sciolta. La gente li voleva indissolubili, li amava insieme. Adesso adorerà – fingendo di no – lo scorno delle vicendevoli nefandezze che si rinfacceranno. Come in coda sull’autostrada, rallentando per sbirciare tra le rovine di un incidente.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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