Covid, sono 13.446 i nuovi casi. Calano tasso di positività, morti e ricoveri.

Il tasso di positività scende dal 4,3% al 3,9%, i morti sono 263, 25 in meno rispetto a ieri. Rezza: “Decongestione dei posti in area medica”, Brusaferro: “Ma l’Rt è ancora troppo elevato”

Di Ugo Cataluddi e Chiara Organtini

ROMA – Sono 13.446 i nuovi casi di Covid registrati oggi in Italia su un totale di 338.771 test tra molecolari e antigenici, mentre i decessi sono 263, in calo rispetto ai 288 di ieri. Il tasso di positività cala al 3,9% rispetto al 4,3% di 24 ore fa. Per quanto riguarda i ricoveri, sono 2.583 le terapie intensive occupate per Covid in Italia, 57 in meno nelle ultime 24 ore. Ammontano a 18.940 i ricoveri ordinari, 591 in meno rispetto a ieri.

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REZZA: “QUADRO STABILE MA C’È DECONGESTIONE DI POSTI IN AREA MEDICA”

“Quadro epidemiologico stabile rispetto alla scorsa settimana, ma la notizia migliore riguarda la decongestione dei posti in area medica che vanno sotto la soglia critica, mentre per le terapie intensive si resta ancora attorno alla soglia di saturazione. Bisogna mantenere alta l’attenzione, a maggior ragione se si vuole tornare a vivere con queste prime riaperture”. Lo afferma Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute, commentando i dati della cabina di regia sul monitoraggio dell’epidemia di Covid-19. Per quanto riguarda il sequenziamento effettuato dall’Istituto superiore di sanità, Rezza osserva che “la survey sulle varianti, giunta alla quinta edizione, ci dà informazioni utilissime perché consente di scovarle laddove ci sono. La capacità di sequenziamento del Paese va aumentando anche se – avverte il direttore della prevenzione – non abbiamo ancora raggiunto il 5% che serve per monitorare la diffusione delle varianti. Il ceppo inglese resta la variante più contagiosa e la più diffusa, non abbiamo una diffusione importante della brasiliana, resta tra il 4 e il 4,5%, ma è presente ancora nel Lazio, in Toscana e in Umbria, dove è stata individuata agli esordi. Ci sono 4 casi di variante nigeriana – continua Rezza – rilevati in Lombardia. La variante indiana non è ancora preoccupante ma sotto investigazione, per ora si rileva solo un caso, pur essendo nata in un ambiente in cui le precauzioni non sono state adottate e questo ha dato il via ad una replicazione molto veloce in cui il virus commette errori di replicazione. Noi abbiamo assunto precauzioni restrittive, ma il mondo in cui siamo è altamente globalizzato e permette al virus di viaggiare velocemente”. E sulla vaccinazione, secondo Rezza “una volta messi in sicurezza anziani e fragili, dovremmo passare ai giovani adulti che sostengono la trasmissione e la circolazione del virus, una volta che avremo vaccinato anche loro potremmo circoscrivere la circolazione del virus”.

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BRUSAFERRO: “CURVA CONTINUA A DECRESCERE, INDICE TRASMISSIBILITÀ ANCORA ALTO”

“La situazione dell’epidemia in Europa è ancora estremamente dinamica. Continua la decrescita della curva, così come l’incidenza che, a domenica scorsa, era a 146 su 100mila abitanti, dai dati degli ultimi sette giorni, mentre quella calcolata a ieri sera era 148. La percentuale di tamponi positivi è il 4%, come valore convenzionale assunto dall’Ecdc”. Questi i dati con cui Silvio Brusaferro presenta il report della cabina di regia sul monitoraggio dell’epidemia da Covid-19. “L’età mediana delle diagnosi si abbassa ancora di più: 42 anni, rispetto ai 43 della settimana scorsa – prosegue il presidente dell’Istituto superiore di sanità – L’età del ricovero si attesta sull’età 67 anni, un anno in meno rispetto alla settimana scorsa”. Se i casi riguardano sempre più le fasce meno anziane, Brusaferro ricorda che “la diminuzione dei casi continua invece per le fasce di età sopra gli 80 anni, così come il numero dei casi tra gli operatori sanitari decresce ed è vicina allo zero. I focolai nelle strutture assistenziali e nelle Rsa restano minimi, molto bassi, indicando come la vaccinazione in questi ambienti si sia rivelata determinante”. Rispetto all’Rt, Brusaferro spiega che “è a 0,85, ma ci sono alcune Regioni anche sotto questo valore. I ricoveri nelle aree mediche – continua il professore – sono scesi ulteriormente a 20.312, con saturazione al 32%; le terapie intensive sono a 2.648, scendendo al 30%, anche se ci sono 8 regioni che sono ancora sopra la soglia del 30%. Infine le proiezioni: “Per i posti letto in area medica e in intensiva ci dicono che c’è un margine di resilienza importante”, spiega Brusaferro. A questi numeri incoraggianti vanno affiancati quelli delle vaccinazioni, che sono in crescita: “Dagli 80 anni in su ci avviamo verso il 60% con le due dosi e nella fascia 70-79 ci avviciniamo al 50%. Si conferma – aggiunge il presidente dell’Iss – la discesa dei nuovi casi ma il quadro complessivo resta ancora importante, l’indice di trasmissibilità si conferma a 0,85 ma è ancora elevato, occorrono misure di mitigazione. La circolazione in Italia della variante inglese e di altre varianti ci impongono di andare cauti il più possibile con le misure di apertura” ricorda Brusaferro.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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