COVID. REZZA: INCOMPLETEZZA DATI CONDUCE REGIONI IN ZONE ROSSE.

(DIRE) Roma, 6 nov. – “Rispetto al lavoro fatto con il monitoraggio epidemiologico, dobbiamo considerare gli indicatori di processo, esito e resilienza per valutare il livello di rischio: questo spiega perche’ una Regione ricade in una zona ‘rossa’ invece di ‘arancione’ o ‘gialla’. La completezza dei dati e la capacita’ di registrazione dei dati, come l’incidenza sulla popolazione e la resilienza del sistema, produce la valutazione di scenario: se una Regione non riesce ad essere completa sui dati e non riesce a seguire la registrazione dei dati di contagio, puo’ incorrere in una sottostima e pertanto l’Rt diventa non stimabile con precisione. Rt e’ un valore di valutazione precoce: se e’ elevato anticipa la sofferenza del sistema e la crescita dell’incidenza, pertanto se e’ mal ricostruito sulla base degli indicatori di processo, esito e resilienza, una Regione ricadra’ inevitabilmente in una fascia di rischio piu’ alta, per almeno due settimane. Se queste problematiche sono risolte e i dati sono quindi migliori, c’e’ una de-escalation automatica. In ogni caso il sistema e’ flessibile, ovvero c’e’ ancora la possibilita’ da parte delle Regioni di stabilire delle zone rosse locali e mirate all’interno delle zone non di rischio”. Lo ha detto Giovanni Rezza nella conferenza sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia al ministero della Salute. 

Agenzia DiRE   www.dire.it

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