LAVORO. RIETI, UIL: APRIRE TAVOLO SU STABILIZZAZIONE PRECARI SISMA.

(DIRE) Roma, 24 ott. – “Abbiamo chiesto al Prefetto di Rieti e al presidente della Provincia di valutare e poi eventualmente procedere all’apertura di un tavolo di confronto con i sindacati e i Comuni del territorio che ricadono nell’area del cratere del sisma per aprire un tavolo di confronto sulla stabilizzazione dei lavoratori precari, assunti a seguito del terremoto del 2016”. Lo dicono in una nota congiunta Alberto Paolucci e Domenico Teodori, rispettivamente Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina Romana e Segretario Uil Fpl di Rieti. “Il decreto Agosto – spiegano Paolucci e Teodori – all’articolo 57 prevede per le amministrazioni interessate dal cratere del sisma la possibilita’ di stabilizzare il personale precario assunto proprio per far fronte alle esigenze della ricostruzione. In sede di conversione, nel confermare questa possibilita’, per il decreto e’ stato creato anche un fondo che incentivi le stabilizzazioni a cui gli enti interssati devono pero’ proporre domanda entro 30 giorni”. “Il termine ultimo e’ fissato per il 12 novembre – aggiungono i sindacalisti – La nostra categoria della funzione pubblica ha gia’ sollecitato ripetutamente gli enti della provincia di Rieti del cratere che possono usufruire della stabilizzazione del personale. Per questo ai sindaci dei Comuni di Accumoli, Amatrice, Cittareale, Leonessa, Posta, Borbona, Micigliano, Antrodoco, Borgo Velino, Castel Sant’Angelo, Cittaducale, Rieti, Cantalice, Poggio Bustone e Rivodutri, ha chiesto di procedere senza indugi per non lasciarsi sfuggire questa opportunita’ offerta dalle leggi dello Stato, un’opportunita’ in grado di creare lavoro stabile”. “Non possiamo permetterci – concludono Paolucci e Teodori – di lasciar passare questa possibilita’, non possiamo permetterci di veder sfuggire professionalita’ che in questi anni si sono formate e che oggi sono una risorsa per le amministrazioni. E’ per questo che chiediamo al Prefetto Reggiani e al Presidente Calisse, visti anche i tempi molto ristretti, di studiare dettagliatamente, attraverso l’istituzione del tavolo di confronto, la strategia migliore per poi richiedere i contributi propedeutici alla stabilizzazione del personale precario”.

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