La potenza del mito e l’anima gemella per essere vincente nella tua diversità.

Per la Meditation Family

Carissimi Immaginalisti,

vi ricordo il corso “Diverso e Vincente” del 2 febbraio, un workshop per fare della propria diversità un’esperienza di forza.

Diverso e Vincente, problem solving: utilizza le diversità per risolvere problemi

2 Febbraio @ 06:00 – 15:00

Lavoreremo sulle disconnessioni, le connessioni e le attualizzazioni, che costituiscono un vero e proprio azzeramento del condizionamento e una ripartenza del nostro metodo di pensiero su basi libere.

Apprenderai a trovare in te stesso le “anomalie della specie” le cosiddette diversità e a coltivarle per sottolineare la tua unicità. In un mondo dove si fa tutto in serie per il profitto, l’immaginalista mette il cuore nell’unicità.

Sarà un lavoro entusiasmante che ti guiderà nel tempo.

A chi è rivolto

A chiunque voglia valorizzare la propria diversità e utilizzarla per risolvere problemi in modo creativo.

Perchè Iscriversi

  • Per smettere di pensare che la diversità sia un limite, qualcosa da “normalizzare” e omologare e affermare il proprio essere diversi come fonte di gioia e di piacere.
  • Per trovare modi nuovi e unici di risolvere i problemi, trasformando le difficoltà in alleati,
  • Per recuperare la molteplicità naturale: in natura non esiste un albero uguale ad un altro, la diversità crea armonia e bellezza.

Il corso è aperto a tutti e fa anche parte del programma della Scuola di Life Coaching, se non fai parte della scuola frequentare questo corso è un ottimo modo per conoscere un percorso formativo che ha cambiato in meglio la vita a centinaia di persone.

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Per voi il riassunto della diretta del 30 gennaio dal titolo “Anima gemella, come vivere una vera relazione d’amore”

Buongiorno e benvenuti in questa diretta in cui parleremo di anima gemella da un punto di vista spirituale, da un punto di vista buddhista.

ll lunedì, Infatti, è il giorno in cui facciamo le dirette a tema Buddismo e d’altra parte io ho scritto un libro sull’anima gemella, un po’ di tempo fa, è un libro in 4D perché è anche un libro sonoro e visivo. Dentro al libro trovate dei link che vi portano a dei video e grazie a questi video potete fare delle esperienze guidate da me che riguardano il campo delle relazioni affettive e soprattutto dell’anima gemella.

Tanti mi scrivono: “La mia vita è un gelo, mi sento di gelo perché non ho un compagno, una compagna. Non è solitudine, è raggelamento”. Molti di voi paragonano il fatto di non avere un compagno o una compagna al freddo, alla sensazione di freddo dell’essere da soli e di non avere una relazione affettiva. Può anche essere. Quello che non dovreste fare è il passo successivo, ovvero attribuire al freddo una valenza negativa. Il freddo è uno spirito, come il caldo, a cui non bisogna esporsi senza riguardo, ci vuole il timore degli dèi, come dicevano gli antichi. Dobbiamo relazionarci con questi spiriti così potenti con una sorta di equilibrio e non bisogna attribuire loro un giudizio negativo. Se ti senti solo e vivi la solitudine con un senso di freddo, raffreddamento, di gelo, cerca semplicemente di esserne consapevole. Usa la formula magica “so che”. So che sto provando una sensazione, che è raffreddamento, gelo, ma non le attribuisco un valore negativo. È una sensazione e come tale è energia, è essere vivi e quindi la respiro, respiro questo gelo, questa solitudine. Sono dèi, dee, spiriti, numi. Se li riconosco, allora ne ottengo il favore, altrimenti mi rendono vittima e mi imprigionano.

Anche Platone diceva “Gli dèi vanno riconosciuti”. Allora se smetti di esserne vittima, giudicandoli negativi, un male, semplicemente ne sarai consapevole e in un certo senso riuscirai a essere grato della loro presenza al tuo fianco, perché ti fanno sentire vivo. È forza, è vita. Se riesci a fare questa operazione è già il primo passo importantissimo, altrimenti rimarrai prigioniero della tua solitudine, del tuo gelo, della tua impossibilità di avere una relazione davvero appagante. E in effetti l’anima gemella non è necessariamente qualcuno con cui andiamo d’amore e d’accordo incessantemente. Può anche essere qualcuno con cui litighiamo. Il suo compito è quello di spingerci avanti, di favorire la nostra evoluzione. A volte può crearci delle difficoltà. Pur tuttavia è qualcuno che sta al nostro fianco, sicuramente. E quindi è chi ci porta fuori da una condizione di solitudine. Dobbiamo viverla come la presenza di una dea al nostro fianco, senza giudicarla negativamente. Quando la giudichi negativamente, ne rimani vittima, ne rimani intrappolato.

Nel caso in cui tu non abbia la tua anima gemella con te, il primo passo da fare è vivere la tua condizione senza giudicarla negativamente.
Il libro è ispirato al tema della spiritualità e del Buddhismo. In particolare, parlo di karma, delle tre leggi del karma.

L’anima gemella può avere molti aspetti, può anche non essere un singolo individuo. E come un raggio di luce che entra in un caleidoscopio, può disegnare tante forme.

Akì e Zagara sono due forme della mia anima gemella. Sono sicura che se guarderete bene attorno a voi, anche se non avete il compagno o la compagna, potrete riconoscere la presenza di tanti aspetti e volti della vostra anima gemella.

Il karma è una forza intelligente e ha delle leggi. Si ferma se lo guardi con attenzione, ti sorride se ti affidi e non ti rassegni, si mette al tuo servizio se agisci per amore. Molti non incontrano o non hanno ancora incontrato l’anima gemella per una questione karmica. Incontrare l’anima gemella è sicuramente l’espressione di un karma positivo, anche se poi è qualcuno con cui litighi. La funzione dell’anima gemella è di permetterti di evolvere, per questo parlo di karma positivo. Per esprimere karma positivo bisogna bruciare karma negativo, conoscendo le tre leggi del karma. I venti del karma possono essere fermati o bruciati, per usare un’altra espressione.

Il karma positivo si esprime da sé quando riesci a fermare I venti del karma. Bisogna avere consapevolezza di che cosa sia il karma e di come agisce.

La prima legge: il karma si ferma se lo guardi con attenzione. Attenzione cosciente. Guardati bene intorno e dentro. Cerca di riconoscere nella tua vita la presenza di aspetti della tua anima gemella, che sono già con te ma che eventualmente non hai riconosciuto. Per esempio, Zagara e Akì sono aspetti della mia anima gemella. Il mio maestro di meditazione sosteneva che anche il Nijapima è un aspetto dell’anima gemella. Che cos’è? Il luogo di pace, dove gli spiriti ti proteggono. Magari alcuni di voi non hanno ancora incontrato l’anima gemella, ma il Nijapima sì. Un luogo in cui vivono con grande gioia e protezione, dove c’è lo spirito del luogo, che è un aspetto dell’anima gemella.

A grandi linee l’anima gemella può essere incontrata sotto tre potenti aspetti: il primo quello del compagno o della compagna. Possiamo mettere all’interno di questa sezione diversi dettagli, l’animale, il giardino, lo spirito del luogo. L’altro grande e macroscopico aspetto dell’anima gemella è il lavoro che ti è gemellare, che ti permette un karma yoga, uno yoga dell’azione. Un lavoro che ti permette di crescere, di evolvere. È un aspetto importantissimo dell’anima gemella, come lo chiamo nel libro, il lavoro gemellare, il lavoro gemello. Un altro aspetto è il cammino spirituale, trovare il tuo sangha, la tua famiglia spirituale, il maestro, il cammino spirituale. Il triplice gioiello: il maestro, l’insegnamento e il cammino spirituale.

Il maestro non deve essere chissà chi, ma qualcuno che ha fatto le tappe del cammino prima di te e ti indica il modo migliore per farlo. Magari ha sbagliato prima di te e quindi ti evita di fare l’errore perché te lo indica e ti fa risparmiare tempo, aiutandoti ad evitare strade false.

Il cammino che ci porta a una piena realizzazione dell’anima gemella ha tanti aspetti. Bisogna essere consapevoli per riuscire a fermare I venti del karma negativo. La consapevolezza è il primo grande strumento per fermarli.

Questa settimana, da oggi a lunedì prossimo, ti puoi esercitare in questo. Nell’essere consapevole della presenza o della mancanza della tua anima gemella. La mancanza poi non è mai una vera assenza, è sempre invisibilità, non riesci a vederne ancora la presenza per via dei venti del karma negativi. Sono come dei veli che ti impediscono di vedere. L’assenza dell’anima gemella laddove manca non è vera, ma è invisibilità. Non la vedi ancora.

Il primo grande passo che devi compiere e in cui ti devi esercitare in questa settimana, tutti i giorni. Se tu fai un esercizio di consapevolezza tutti i giorni, anche solo per un minuto al giorno (OMI, One Minute Immersion), almeno per una settimana, sarà sufficiente per instaurare nella psiche quello che Aurobindo chiamava “potere automatico”. La psiche va avanti da sé in modo automatico, inizia a ripeterla. Se vuoi innestare questo potere di fermare i venti del karma più negativi o pesanti che ti impediscono di vedere l’anima gemella e di manifestare questa relazione nella tua vita, ti consiglio di agire così. Cerca di essere consapevole della presenza degli aspetti della tua anima gemella. Può essere che nella vita privata tu non abbia un uomo o una donna, ma un cane, un gatto, un Nijapima, un giardino, addirittura un bosco. Così diventi consapevole di tutti gli aspetti in cui si presenta anche nel tuo lavoro e nel tuo cammino spirituale.

Come fai a riconoscere la presenza dell’anima gemella? È là dove esiste una spinta all’evoluzione. Se nel lavoro si presenta una sfida che ti spinge a far emergere doti, capacità e talenti che avevi tralasciato, sicuramente si tratta di un aspetto della tua anima gemella. Se nel lavoro riesci a vivere esperienze di flusso (quei momenti in cui quello che fai ti dà così tanta passione che ti immergi totalmente in quello che fai), vuol dire che il lavoro ti è gemello. E poi cerca anche di essere consapevole degli aspetti in cui l’anima gemella manca in questi tre campi. Cerca di essere consapevole della sua mancanza ma senza attribuire a questa un giudizio negativo, altrimenti rimani imprigionato, intrappolato.

Ricordati sempre: il dio, la dea, ti rendono prigioniero di un’esperienza e ti costringono a ripeterla fino a che non la risolvi. Risolverla vuol dire liberarla dalla gabbia del giudizio mentale, dai concetti di bene e male. E semplicemente dire a quell’esperienza, come direbbero Michelangelo e Dasha e gli yamabushi, nel Buddhismo Shingon, Uketamo, accetto, accetto!

Quindi cosa ti manca? Quali aspetti dell’anima gemella ti mancano? Non hai il compagno, non hai la compagna? Oppure non hai il luogo di pace? Uketamo, accetto, accetto! Non è né bene né male; nello yoga sciamanico diciamo, ispirandoci alla grande sciamana tantrica Magic Lab Sgron, Emahò! Meraviglia!

E così nel lavoro quando vedi proprio la mancanza di stimoli e di sfide evolutive, oppure la mancanza della passione che ti può permettere l’esperienza ottimale, quando sei costretto a fare qualcosa di ripetitivo, senza creatività, che rischia di spegnerti, la prima cosa da fare è riconoscere: “so che” e accettare con meraviglia. È comunque un’esperienza, sulla base di questo ti liberi e questo è il primo passo per fare poi il salto successivo.

Supponiamo che l’esperienza che vivo sia quella di mancanza forte di un’anima gemella, perché mi sento solo, perché non ho un compagno, non ho una compagna, non ha nemmeno un cane, un gatto e non ho neanche il mio luogo di pace, non ho neanche un lavoro che mi è gemello che sento veramente mio. E ancora non ho trovato il mio vero cammino spirituale, proprio c’è una mancanza totale di questo archetipo dell’anima gemella, e sento freddo, una sensazione di gelo nel cuore, per quanto tremenda possa essere questa sensazione ti ci devi affidare. Quando ti ci affidi, dicendo Uketamo, accetto, Emahò, meraviglia, e ti affidi non vuol dire che ti rassegni, affidarsi non è rassegnarsi, affidarsi a una presenza nella tua vita come il gelo nel cuore è rinunciare al giudizio mentale, bene, male, giusto, sbagliato, riconoscere il nume, lo spirito, fidarti, non rassegnarti, ma fidarti, avere fede in te.

Per cambiare una situazione devi partire da ciò che è così com’è. Se rifiuti ciò che è, la situazione non cambierà mai. Ricordati sempre che per cambiare una situazione devi partire da ciò che è ed accettarlo fino in fondo; allora puoi cambiarlo. Fidati, il primo passo è riconoscere la situazione, essere consapevoli, avere una lucida visione, nel Buddismo Theravada si dice “vidarshana”, cioè chiara visione.

Il secondo passo è affidarsi agli spiriti, agli eventi, ai numi che riconosco essere presenti nella mia vita in questo momento: “Mi affido. Ho fede in te!”

La terza legge del Karma: Il karma si mette pienamente al tuo servizio se agisci per amore.

Ti devi chiedere onestamente perché senti il bisogno di incontrare l’anima gemella, perché senti il bisogno di uscire dalla condizione di solitudine, di mancanza di creatività sul lavoro, perché senti il bisogno di un vero maestro, di un Sangha, di una Meditation Family, di un compagno, di una compagna.

Se senti che la motivazione nasce dal tuo ego, sei già perdente. Devi trovare una motivazione che trascende il tuo io, trovare l’ideale, cioè una motivazione che trascenda l’io. Ma questo vale per tutti gli obiettivi che vuoi raggiungere; sempre ti devi fermare un attimo e chiederti perché vuoi raggiungere quell’obiettivo. Devi sapere che se vuoi raggiungerlo con l’ego sei già perdente in partenza e quindi è inutile proseguire, perché andrai incontro a una grande frustrazione, a una a una grande delusione.

Adesso riassumo le tre leggi del Karma

La prima dice che il karma si ferma se lo guardi con attenzione; guardare con attenzione vuol dire essere consapevoli di ciò che c’è intorno, “so che”, quindi questo è il primo esercizio che devi fare ogni giorno almeno per una settimana; il secondo esercizio riguarda la seconda legge del Karma: il karma ti sorride se ti affidi e non ti rassegni, dopo che sei consapevole devi affidarti totalmente all’evento così com’è e poi la terza legge: il karma si mette pienamente al tuo servizio se agisci per amore, devi agire non per l’ego ma per un ideale che trascende al tuo io, quindi devi dirti: “voglio incontrare l’anima gemella nella mia vita perché ho un ideale che a cui non posso arrivare da solo”, ho bisogno di questo incontro per manifestare una creazione, che può essere una procreazione, quindi fare figli, o può essere una creazione di qualcosa di meraviglioso, un progetto da realizzare in comune.

Se non hai questo ideale, che poi quando parlo di ideale ci sono sempre quelli che distinguono l’ideale materialistico dall’ideale spirituale, ma non è una distinzione da farsi perché qualsiasi ideale, qualsiasi obiettivo alla fine è una palestra per esercitare doti, talenti e capacità che servono per l’obiettivo finale, che è libertà, il Nirvana, quindi ben venga l’obiettivo anche se fosse un obiettivo materiale come, per esempio, voglio costruire un centro di meditazione in un bosco, voglio creare un luogo di accoglienza, un luogo di pace e voglio farlo con un compagno; sento che ho bisogno di un compagno, di una compagna per arrivare a creare questo. Ecco questo sarà un progetto che, per quanto materiale, è comunque un aspetto dell’ideale, del grande ideale di libertà, perché attraverso creazione di questo luogo dovrai attraversare delle sfide e in queste sfide risveglierai doti, capacità, talenti, consapevolezze che saranno utili per raggiungere l’obiettivo finale, cioè la libertà.

Ecco se voi riuscite in queste tre operazioni sicuramente l’anima gemella si manifesterà nella vostra vita e si manifesterà in tutti gli aspetti: nella vita privata, nel lavoro e nel cammino spirituale. La manifestazione dell’anima gemella non vuol dire che non ci sono più sfide, non ci sono più lotte, perché l’anima gemella a volte produce delle sfide, delle lotte, dei contrasti, ma sono sempre contrasti positivi che ti aiutano ad evolvere.

L’anima gemella non è mai vampiresca, cioè non ti succhia mai energie anche quando ti coinvolge in una lotta, in un contrasto, in una difficoltà, al contrario, risveglia energie, risveglia forze.

Si possono incontrare più anime gemelle nella vita? Come archetipo l’anima gemella è una, però può manifestarsi sotto molteplici aspetti, come vi dicevo, nella vita privata può assumere l’aspetto di un compagno, una compagna che può cambiare nel tempo, può assumere l’aspetto di un cane, di un gatto, di un luogo di pace, del tuo albero migliore amico e tu devi essere consapevole degli aspetti che sono presenti e di quelli che sono mancanti. Questo è il primo passo: “so che”.

Il lavoro gemello può esserci a gradi di intensità diversi e quindi può essere che il tuo lavoro sotto certi aspetti ti sia gemello e sotto certi altri aspetti no: devi essere consapevole gli aspetti in cui il lavoro ti è gemello, che sono quegli aspetti che ti permettono di esprimere la tua creatività, che ti permettono di entrare nell’esperienza del flusso con passione, di vivere l’esperienza ottimale. Gli aspetti del lavoro che non ti sono gemelli sono quelli che ti vampirizzano perché sono ripetitivi, noiosi e così nel cammino spirituale ci sono aspetti che ti sono gemelli e aspetti invece che non ti sono affatto gemelli, devi esserne consapevole.

Questo è il primo passo per fermare i venti del Karma: la consapevolezza della situazione presente. Dopodiché devi riconoscere negli eventi gli spiriti, gli dèi e affidarti senza giudicarli positivi o negativi. Se questo è ciò che mi accade, voglio esserne all’altezza: non è bene, non è male, lo accetto. Ho fede nell’evento così com’è.

Il terzo passo che devi compiere è chiederti perché cerchi l’anima gemella e sentire che lo fai per un ideale che ti trascende. Se hai successo in queste tre operazioni l’anima gemella si manifesterà con una gran intensità in tutti gli aspetti della tua vita e sarà bellissimo!

Vi abbraccio!

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Daimon, guarire con i miti – 8 incontri dedicati al mito

dal 21 febbraio al 14 marzo

Questo seminario “full immersion” è sull’arte dello storytelling e ti insegna a riscrivere la tua vita. Non solo, è anche un seminario di formazione che ti consente di avere strumenti per utilizzare lo storytelling nella tua pratica professionale di psicoterapeuta, life coach, counselor, formatore o altra professione basata sulla relazione d’aiuto.

Ma dove nasce lo storytelling e perché?

L’arte dello storytelling prende avvio dalla consapevolezza che noi siamo narrazione e che la nostra sconfitta o il nostro successo dipendono strettamente da come raccontiamo a noi stessi la nostra storia.

Il nostro futuro dipende dal nostro passato, costruiamo il nostro domani su esempio di ciò che ci è accaduto prima, reagiamo alle cose sulla scorta delle emozioni del passato. E tutto questo passato, in verità, è stato solo come se fosse vero, in realtà non è mai accaduto, non è oggettivo, è unicamente nella nostra narrazione.

Cambiare la narrazione è trasformare il passato e aprirsi a un nuovo futuro.

Ogni nostra narrazione è costruita su di un modello narrativo, a mezzo di una struttura narrativa che chiamiamo “mito”. I miti raccolgono le forme originarie delle nostre esperienze sulla base delle quali modelliamo ogni nostro comportamento. Ecco perché è così importante conoscere il mito!
Ciascuno di noi vivendo mette sulla scena della vita un mito e ciascuno di noi si riscatta, si libera, si risolve quando “vede” il mito che sta mettendo sulla scena della vita vivendo.

Imparerai:

  • a riconoscere come gli otto miti agiscono nei vari aspetti della tua vita
  • come non essere più vittima degli aspetti negativi di questi miti
  • come riconoscerli nel tuo passato
  • come riscrivere la tua storia
  • come dialogare con le forze inconsce, con l’anima del mondo per co-creare il tuo futuro.

Ecco l’elenco dei temi principali di questo seminario:

  • Riscrivere il passato
  • Intendere il linguaggio dell’anima attraverso la pura osservazione degli eventi
  • Vedere più intensamente la missione di vita e attivare gli strumenti per compierla
  • Rinsaldare la relazione con il daimon
  • Vincere ansia e paure limitanti
  • Apprendere ad utilizzare l’arco della notte per continuare il lavoro

Le lezioni si terranno per 4 martedì mattina consecutivi a partire dal 21 febbraio 2023.

Riceverai:

8 lezioni di 2 ore e 30 minuti ciascuna IN DIRETTA e compirai un’immersione profonda nella potenza del mito.

Sarà un grande viaggio di guarigione che ti premetterà di trasformare le tue difficoltà nei tuoi più potenti alleati.

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Un nuovo Videocorso

Un percorso unico di deprogrammazione e risveglio nel quale apprenderemo ad uscire dalla mappa mentale del reale per trasformare il bisogno di controllo nella capacità di amare. Molti nostri obiettivi richiedono una nuova mente, una più vasta visione e un più acuto metodo di pensiero. Io la chiamo mente poetica, Aurobindo la definiva “overmind”, “sovramente”, James Hillman la chiamava “il pensiero del cuore”, di fatto è una mente capace di concepire le leggi della bellezza e di leggere il grande libro degli eventi.

Le leggi della bellezza sono leggi di relazione, di armonia, di equilibrio. Mediante queste leggi puoi esprimere tutto il potere della tua creatività ed essere sempre fragile come un uomo ma tranquillo come un dio.

Leggi tutto l’articolo nella sezione Rassegna stampa

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Con sincero affetto,

Selene

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