ALBERI.

GLI ASSASSINI DI ALBERI

Tra breve inizia la fioritura dei tigli: sarà anche quella del profumo dolce che spandono intorno un altro dono della natura generosa. E quale profumo! Quale dolcezza! E allo stesso tempo il canto e il volo degli uccelli tra i rami. Ed è normale nelle società colte ed attente sedersi sulle panchine disposte sotto i tigli e godere quello spettacolo impagabile. Eh, sì, sotto i tigli ci sono le panchine e osservando attentamente tra i rami si scorgono numerose casette di legno, per la nidificazione degli uccelli. In Germania -è quello che conosco e che ho visto e non so altrove- quasi in ogni città si trova il viale dei tigli e lo spettacolo che si offre è quello descritto.

Si osservi al contrario come sono stati trattati i tigli di Cassino dove lungo la Via Pascoli ve ne erano a centinaia piantumati dagli alleati nel dopoguerra, oggi ne sono rimasti una ventina e li si guardi attentamente : in epoca democristiana il Comune ha dato licenza a costruire informi palazzoni a un metro di distanza dalle piante col risultato che gli orribili balconi capitavano in mezzo agli alberi! Un pizzico di ritegno residuo probabilmente impedì ai firmatari delle licenze di far abbattere gli alberi e perciò adottarono il provvedimento tipico di una società da quinto mondo che privilegia giustamente la presenza dei balconi (metri quadrati di superficie in più da vendere!): in conseguenza hanno letteralmente sciancato e mutilato i tigli, li si osservi: è uno spettacolo unico al mondo, se ne può essere sicuri. Immediatamente dopo tale nefando spettacolo, si levano i tigli anche piantati dagli alleati ma a dieci metri almeno dalle abitazioni anche del dopo guerra: da una parte la civiltà e il rispetto e dall’altra parte la barbarie e il disprezzo! Il tiglio, in aggiunta, può vivere mille anni ed è uno degli alberi sacri a molti europei: regala pace, calma, benessere, i suoi fiori salutari per tisane contro raffreddori, tosse, ansia.

A Isola del Liri anche qui nella totale indifferenza , si assiste al peggio, a vicende che lasciano sgomenti per la ferocia vera e propria verso la natura e verso il pubblico patrimonio. Non alludiamo alla cascata del Valcatoio, azzittita e ammutolita per consentire a fortunati privati di sfruttare l’acqua pubblica a fini propri, anche ora nella totale e completa indifferenza sia delle autorità comunali, ecc. e sia della popolazione, alludiamo a quanto avvenuto in Viale Piscicelli, un quartiere antico della città oggi pienamente degradato e orribilmente cementificato al di fuori di ogni ricerca urbanistica, non dico architettonica: qui cresce da ottanta-cento anni un filare di splendidi tigli, un viale pittoresco, un vero patrimonio naturale, una ricchezza della città: ne erano trenta e anziché valorizzarli al meglio, il sindaco beneamato dell’epoca, particolarmente dotato per il cemento armato e le antenne televisive come dicono in giro, a seguito di certi suoi progetti di valorizzazione urbanistica, iniziò ad abbattere i meravigliosi tigli e riuscì ad ammazzarne dodici almeno, allorché fu obbligato ad arrestarsi a seguito della opposizione di alcuni membri del consiglio comunale. Si veda oggi come hanno sistemato il luogo dove si levavano i poveri tigli: tavoli per il bar di fronte o una coppia di panchine insensate, solo per far circolare moneta pubblica. Certo è che prefetto ed altre autorità nonché i media, assenti.

Ma quanto fa accapponare la pelle, un autentico abbominio, è il modo in cui hanno potato i 16 secolari tigli rimanenti: se ne vedano le immagini: sono stati così abili da sconvolgere la fisionomia dell’albero, adesso gli alberi nella zona non connotano più la loro forma tradizionale come da natura, ma una grottesca effigie risultante da una potatura aberrante: hanno depravato la conformazione dell’albero vero e proprio, hanno annientato i tigli, diseducato la gente, abituandola ancora d più allo schifo! Credo che sia anche questo uno spettacolo unico nel mondo civile, grazie a Isola e ai suoi abitanti. Inutile andare più avanti ed imbattersi nei miracolosi platani Lefebure rimasti in piedi, autentici patriarchi di 7-9 m di circonferenza, quasi unici in Italia: lo scempio anche qui della potatura anzi capitozzatura è criminale, hanno condannato i platani alla morte. Anche in questo caso nessuno è intervenuto, nemmeno il prefetto e collaboratori , i più coinvolti, anzi apprendiamo addirittura che un loquace Consigliere provinciale in un suo comunicato dell’aprile 2020, plaudiva al Prefetto per aver dato licenza a un Comune a tagliare gli alberi dei propri boschi, anche per favorire la economia e la occupazione! Ecco il prefetto di FR!

Hanno fatto scomparire la presenza dei pini! dopo aver inventato e scoperto il termine di ‘pini killers’, semanticamente unico al mondo per originalità e sapienza, hanno proceduto all’abbattimento sistematico e spietato di tutti i pini e alberi che ancora scandivano i due lati della Casilina e di altre strade interne fino a FR e a Isola del Liri: una soluzione finale hitleriana. Credo che solo in questa terra sfortunata si goda una tale visione! L’unica notizia incoraggiante è quella recente del Comune di Cassino che autorizza, approvando un progetto di risistemazione urbanistica, di far abbattere i giovani tigli di Piazza Diamare ma che a seguito di una forte rimostranza civica e politica, fa marcia indietro e i tigli vengono salvati. E’ lo stesso sindaco che invece un paio di anni fa riuscì a far abbattere circa cento pini e abeti, un pericolo per la scuola!, che da cinquantanni decoravano la scuola elementare di via Pascoli.

Michele Santulli

(lettori 201 in totale)

Potrebbero interessarti anche...