Toti: “Embargo gas vuol dire fabbriche chiuse e cassa integrazione”.

“Decidere di stoppare la fornitura di gas dalla Russia è una scelta dolorosa, non farebbe male solo a Putin ma anche all’Europa”.

GENOVA – “Il tetto al gas russo farebbe molto male a Putin, ma anche all’Europa. Dobbiamo sempre tenere presente il rapporto costi-benefici: se decidiamo di cambiare e stoppare la fornitura dell’energia dalla Russia, dobbiamo prevedere cassa integrazione per i nostri lavoratori, fabbriche energivore che chiudono, ulteriori aumenti di costo nelle nostre bollette“. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ad “Agorà” su Rai Tre. “Draghi ha semplificando dicendo ‘pace o condizionatore’, dando l’idea che in discussione ci sia la qualità della nostra vita: è un paragone efficace, ma non è stato recepito fino in fondo- sostiene il governatore- non vuol dire solo che suderemo un po’ o avremo un po’ di caldo quando saremo al ristorante a cena: è una scelta dolorosa”.

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Per Toti, “se dobbiamo cambiare il nostro mix energetico rapidamente e renderci più indipendenti dal gas russo, c’è solo un modo: bloccare in parte la transizione ecologica e riaprire le centrali a carbone, cioè fare un passo indietro. Sono certo che andremo nella direzione della transizione ecologica ed è giusto, ma parliamo dei prossimi 12 mesi, quando le catene di montaggio devono restare aperte, le case riscaldate e dobbiamo mandare avanti un Paese energivoro”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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