GP Liberazione/Intervista Cittì nazionale U23 Amadori.

 Marino Amadori (Team Italy ) – photo Ilario Biondi/BettiniPhoto©2018

Amadori fa i suoi calcoli: «Il Liberazione sarà fondamentale per la nazionale U23»
Il Gran Premio Liberazione non può essere una gara come le altre. La sua posizione, nel cuore della primavera, potrebbe farne un evento a sé stante e per certi versi è così, nel senso che il suo valore da solo dà senso a un’intera stagione, ma chi ha la responsabilità della guida tecnica della nazionale Under 23 – la categoria interessata dalla gara romana – deve guardare all’evento con un occhio particolare, soprattutto quest’anno.
Marino Amadori, confermato alla guida dopo la rivoluzione tecnica del dopo Tokyo, ha un interesse particolare per l’edizione di quest’anno, perché il suo lavoro sarà più ampio rispetto a una stagione normale. L’Italia sarà infatti chiamata a presentarsi anche ai Giochi del Mediterraneo di Orano (ALG), con la gara in linea il 30 giugno e quella a cronometro il 2 luglio: «Ci saranno quindi due mesi fra il Liberazione e la gara africana, ma questo non significa che la prova romana non darà indicazioni, anzi considerando le caratteristiche geografiche di Orano viene facile presumere che il percorso dei Giochi sarà molto simile a quello della sfida del 25 aprile. Io lo ritengo un appuntamento molto importante, al termine del quale fare un primo punto della situazione per capire quanti ragazzi potranno entrare in un’ampia rosa di azzurrabili, che penso potrà essere nell’ordine della cinquantina di nomi, dai quali attingere per tutti gli eventi della lunga stagione U23».
Amadori, il tracciato del Liberazione lo conosce bene, non è mai mancato da quando è responsabile della nazionale di categoria alla corsa laziale: «Oltre ad essere un tracciato unico al mondo dal punto di vista paesaggistico per i luoghi nei quali è disegnato, tecnicamente si presta a mille soluzioni, tanto che non puoi mai sapere in anticipo come si svilupperà. Le squadre non hanno sufficienti uomini per controllare la corsa, così appena si parte è subito battaglia e c’è spazio libero per passisti veloci e finisseur. Tanto è vero che anche quando si arriva in volata, si tratta di gruppi abbastanza ridotti rispetto al numero di partenti, non è un caso».
Se per i Giochi del Mediterraneo, il Liberazione può essere davvero una prova propedeutica, degli impegni internazionali più importanti, Europei e Mondiali, si hanno ancora notizie certe. Non per questo però il Liberazione non può essere utile in tal senso: «Attendiamo di conoscere i tracciati dei vari impegni ufficiali, considerando che gli europei quest’anno saranno disgiunti fra Under 23 ed Elite e quindi gli U23 correranno ad Amadia (POR) oltretuytto negli stessi giorni dei Giochi, quindi dovremo fare scelte molto oculate per presentare due nazionali competitive in contemporanea. Sicuramente quella di Roma è una buona verifica, mi aspetto corridori che sappiano rilanciare l’azione su un percorso certamente non durissimo ma che non dà attimi di tregua. Chi vince il Liberazione deve per forza avere un grande valore, non si trionfa per caso a Caracalla…».

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